Torna per un'altra puntata la rubrica "La Posta di Tonino Raffa" che permette ai nostri lettori di interagire con una delle voci storiche di "Tutto il calcio minuto per minuto"
Vi ricordiamo che per poter partecipare, basta inviare la propria domanda a info@tuttoilcalcioblog.it
Campionato concluso, con la Juve per nona volta consecutiva campione d'Italia. Inter, Atalanta e Lazio in Champions ; Roma , Milan e Napoli in Europa League. Retrocesse Lecce, Brescia, Spal. Verdetti giusti?
Direi di si. Alla fine le classifiche dicono sempre la verità. Per la Juve è stato uno scudetto sofferto perché si è ridotta la distanza dalle altre. La squadra non ha mai metabolizzato il "verbo" di Sarri, il quale ha dovuto puntare tutto sul talento di Ronaldo e Dybala e fare i conti con una difesa indebolita dall'assenza di Chiellini. Il reparto tra l'altro non è stato mai adeguatamente protetto dal centrocampo, dimostratosi il settore più carente. Applausi alla grandissima Atalanta, alla Lazio (che ha pagato il prezzo di un organico ridotto rispetto alle rivali) e al Milan, mentre per quanto riguarda le retrocesse, comprendo l'amarezza del Lecce che ha lottato con orgoglio fino alle ultime battute.
Si è trattato di un campionato anomalo, spaccato in due parti causa l'emergenza Coronavirus : il cambio in corsa di alcune regole (le cinque sostituzioni), le temperature, gli orari, le gare a porte chiuse...
"Concordo pienamente. Tante di queste componenti hanno inciso. Ma non c'erano altre vie per portare a termine la stagione. Qualche squadra è sembrata rivitalizzata dopo la pausa, vedi il Milan di Pioli e in qualche misura il Napoli di Rino Gattuso. Ma le partite senza pubblico mettono tristezza. Sono come un quadro senza cornice".
Come giudichi l'annata di Conte all'Inter?
"Nel complesso positivamente. Ha avuto alcune sbandate nei momenti topici, ha attraversato qualche turbolenza per via del suo carattere spigoloso ma alla fine Conte ha fatto molti più punti degli anni scorsi, è approdato meritatamente in finale di 'Europa League dove troverà un osso duro come il Siviglia. In questo momento, tra l'altro, il tecnico ha alle spalle una società pronta ad investire in maniera massiccia sul mercato.
Le italiane nella grande Europa. Sono uscite tutte, qualcuna in maniera rovinosa, qualche altra a testa alta...
"E' stato già detto e scritto tutto. L'epilogo ci ha riservato solo dolori e delusioni. La Juventus ha perso la scommessa Sarri esprimendo un gioco lontano da quella idea e da quella dimensione internazionale che il club vagheggiava dopo l'avvento del tecnico toscano. E' uscita con orgoglio, e non lo avrebbe meritato, l'Atalanta di Gasperini, piegata nel finale dal PSG, il Napoli a Barcellona non avrebbe potuto francamente fare di più.
Adesso la ricostruzione della squadra bianconera è tutta nelle mani di Pirlo...
"Scelta affascinante e coraggiosa. Ma con tanti interrogativi. Bisognerà rifondare soprattutto il centrocampo, che, nel giro di qualche anno, ha perso elementi come Pogba, Vidal e lo stesso Pirlo, senza trovare sostituti di vera caratura internazionale. E' probabile che la società decida di dare anche una occhiata al bilancio e di svecchiare, tenuto degli ingaggi elevati di alcuni campioni che non hanno dato un contributo all'altezza delle aspettative. Si ripartirà quasi certamente da Ronaldo e Dybala, ma tutto il resto è da rivedere. Siamo curiosi.
La Lazio di questa stagione è una favola o è frutto di un buon lavoro? Più di Inzaghi o della società?Direi che c'è dell'uno e dell'altro. Di entusiasmante c'è stato il gioco espresso dalla squadra per quasi tutta la stagione. Le favole si costruiscono insieme, remando tutti nella stessa direzione.
La Reggina è ora in Serie C. Si riapre una bella storia, quali sensazioni e quali prospettive?
"Intanto onore anche al Monza, al Vicenza e alla Reggiana, squadre che hanno rispolverato il loro blasone approdando anch'esse, meritatamente, in cadetteria. Nella città dello stretto c'è una nuova società che dopo aver salvato il club da un altro fallimento, ha bruciato le tappe e intende aprire un nuovo ciclo all'insegna di una seria programmazione. I fatti, fino ad ora, stanno camminando di pari passo con le ambizioni dei dirigenti e dello staff tecnico.
Un ipotetico campionato a porte chiuse la prossima stagione, vale la pena di essere giocato?
Sarà molto triste. Ma non ci sono alternative. E non si prevedono svolte a breve termine. L'andamento schizofrenico della curva dei contagi è ancora lì a dimostrare che gli incoscienti e gli imbecilli sono sempre in mezzo a noi. Si ripartirà con i cancelli chiusi, sperando che in corso d'opera si possa delineare qualche spiraglio per una parziale apertura al pubblico. Intanto le casse di tante società hanno subito un vero e proprio salasso. Nelle serie minori molte club rischiano di sparire.
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"Scelta affascinante e coraggiosa. Ma con tanti interrogativi. Bisognerà rifondare soprattutto il centrocampo, che, nel giro di qualche anno, ha perso elementi come Pogba, Vidal e lo stesso Pirlo, senza trovare sostituti di vera caratura internazionale. E' probabile che la società decida di dare anche una occhiata al bilancio e di svecchiare, tenuto degli ingaggi elevati di alcuni campioni che non hanno dato un contributo all'altezza delle aspettative. Si ripartirà quasi certamente da Ronaldo e Dybala, ma tutto il resto è da rivedere. Siamo curiosi.
La Lazio di questa stagione è una favola o è frutto di un buon lavoro? Più di Inzaghi o della società?Direi che c'è dell'uno e dell'altro. Di entusiasmante c'è stato il gioco espresso dalla squadra per quasi tutta la stagione. Le favole si costruiscono insieme, remando tutti nella stessa direzione.
La Reggina è ora in Serie C. Si riapre una bella storia, quali sensazioni e quali prospettive?
"Intanto onore anche al Monza, al Vicenza e alla Reggiana, squadre che hanno rispolverato il loro blasone approdando anch'esse, meritatamente, in cadetteria. Nella città dello stretto c'è una nuova società che dopo aver salvato il club da un altro fallimento, ha bruciato le tappe e intende aprire un nuovo ciclo all'insegna di una seria programmazione. I fatti, fino ad ora, stanno camminando di pari passo con le ambizioni dei dirigenti e dello staff tecnico.
Un ipotetico campionato a porte chiuse la prossima stagione, vale la pena di essere giocato?
Sarà molto triste. Ma non ci sono alternative. E non si prevedono svolte a breve termine. L'andamento schizofrenico della curva dei contagi è ancora lì a dimostrare che gli incoscienti e gli imbecilli sono sempre in mezzo a noi. Si ripartirà con i cancelli chiusi, sperando che in corso d'opera si possa delineare qualche spiraglio per una parziale apertura al pubblico. Intanto le casse di tante società hanno subito un vero e proprio salasso. Nelle serie minori molte club rischiano di sparire.
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