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domenica 16 agosto 2020

Cronista-tistiche 2019-2020 (03)


#tuttoilcalcioblog

di Francesco Del Giudice



Puntata dedicata interamente alla fase a gironi delle due coppe europee, che si avviano a una inedita e rapidissima conclusione in virtù della modifica in via eccezionale del format della fase a eliminazione diretta. 


CHAMPIONS LEAGUE 

Alla massima competizione continentale per club hanno partecipato quattro squadre italiane, come da prassi in seguito alla riforma entrata in vigore dall’edizione 2018/19. Delle 24 partite giocate dai nostri club, RadioRai ne ha trasmesse 21: non sono state coperte infatti le gare interne del Napoli, a seguito del mancato accordo dell’azienda col club sui diritti di trasmissione, situazione verificatasi sistematicamente nelle ultime annate, ad eccezione dell’ultima. Questa circostanza, in aggiunta allo sfalsamento degli orari, contestuale alla riforma di cui sopra, ha fatto sì che ben 11 partite siano state trasmesse in radiocronaca integrale e non a rimpallo di linea con un altro incontro. Quattro anche i radiocronisti impegnati: Francesco Repice, Giuseppe Bisantis, Massimo Barchiesi e Daniele Fortuna, quest’ultimo all’esordio da prima voce in gare di Champions. Il dato più significativo sta nell’inedita scelta di abbinare stabilmente una voce per ogni squadra, indipendentemente dalla posta in palio nelle singole partite. Da quando la Champions League è aperta a più di due squadre per la Serie A una circostanza simile s’era sì verificata più volte nella fase a gironi, ma limitatamente a una o due coppie squadra- cronista, e rarissimamente un singolo inviato aveva raccontato il cammino europeo di un club dall’inizio alla fine del percorso europeo (per i precedenti rimandiamo all’approfondimento nella seconda parte). Di fatto le designazioni della prima giornata si sono ripetute nelle successive cinque, con Repice, Bisantis e Barchiesi impiegati sistematicamente per tutti i sei turni in Champions e Fortuna in tre circostanze, alternandosi con l’Europa League. Solo due gli stadi italiani coinvolti: lo Stadium di Torino e il Meazza di Milano, sede delle partite interne dell’Inter e per questa stagione europea anche dell’Atalanta. A differenza del campionato, il nostro focus si concentrerà sulle singole squadre piuttosto che sui relativi cronisti. 


JUVENTUS. Come accade da diversi anni, la formazione bianconera è stata affidata a Francesco Repice, che detiene indiscutibilmente il primato di presenze europee al seguito della Vecchia Signora, consolidatosi da quando la squadra di Torino s’è imposta come unica italiana in grado non solo di essere presente sistematicamente alla fase a gironi della Champions, ma anche di ottenere risultati di rilievo non sporadici nella fase a eliminazione diretta, in particolare dai quarti in avanti. Di Repice, quindi, le cronache di tutte e sei le partite, tre delle quali integrali. Piuttosto ordinarie anche le trasferte: l’attuale voce principale del calcio alla radio ha iniziato esattamente da dove aveva terminato la scorsa stagione, dal Metropolitano di Madrid, sede dell’ultima finale; poi viaggio a Mosca, città decisamente “repiciana” anche prima della finale mondiale del 2018 (ad oggi sono 7 le cronache per gare di club dalla capitale russa, anche se si è trattato della prima dallo stadio della Lokomotiv ); chiusura dove molto, se non tutto, è cominciato, in quella Leverkusen dove Repice debuttò in Champions in un Bayer-Lazio del settembre 1999. 


NAPOLI. Alterando la simmetria tra gerarchia dei cronisti e piazzamento nel precedente campionato delle singole squadre, gli azzurri vicecampioni d’Italia sono stati abbinati a Daniele Fortuna, debuttante in Champions a distanza di due stagioni dall’esordio europeo da prima voce in Europa League. Hanno inciso nella scelta il già citato caso Napoli e forse la valutazione sul girone, sulla carta piuttosto indirizzato e confermatosi tale nel giudizio del campo. Fortuna ha debuttato in un’integrale da Genk, dove aveva già seguito un’amichevole dell’Italia, ha proseguito a Salisburgo e ha concluso nel prestigioso scenario di Liverpool. L’attuale seconda voce della Nazionale è stato comunque chiamato in causa anche in occasione delle prime due gare interne del Napoli, con interventi di commento a metà partita dal San Paolo, ma senza brani di cronaca: gli aggiornamenti sono stati forniti dallo studio di Zona Cesarini. Nel primo caso la mancata contemporaneità con altri incontri con squadre italiane ha ulteriormente complicato la trasmissione, incentrata su un Napoli- Liverpool “fantasma”, circostanza non verificatasi per il match col Salisburgo. L’infelice calendarizzazione preserale dell’ultimo incontro col Genk, che ha ratificato la qualificazione del Napoli agli ottavi, ha impedito, almeno sul canale analogico, qualunque aggiornamento anche periodico su una partita comunque mai in discussione. Si è trattato di una prima volta: mai prima d’ora una partita di Champions era stata “bucata” in toto da Radiouno. 


ATALANTA. L’ormai leggendario debutto dei neroblu bergamaschi nella massima competizione continentale è stato foriero di grandi soddisfazioni professionali anche per Massimo Barchiesi, entrato in pianta stabile nella lista Champions la scorsa stagione. Resterà nella memoria la cronaca dell’impresa di Donetsk, punto d’arrivo di un percorso il cui inizio lasciava presagire una prima volta assai fugace per la Dea. In ottica trasferte, prima dell’apoteosi in Ucraina Barchiesi aveva raccontato le tremende batoste di Zagabria e Manchester (prima cronaca calcistica in Inghilterra, dove il cronista romano aveva seguito la sua prima Olimpiade nel 2012). Ben più esaltanti i racconti dei tre match di San Siro, i primi due in cronaca integrale, così come l’ultima, decisiva partita. 


INTER. Il passaggio a RaiSport di Giulio Delfino ha comportato, oltre a una ridefinizione dell’organico Champions, la promozione a seconda voce di Giuseppe Bisantis anche in ambito europeo. L’infaticabile cronista calabrese, dopo un lungo percorso fatto soprattutto di Europa League e di non sporadiche ma neppure assidue presenze in Champions, la scorsa stagione era stato inserito in pianta stabile tra le voci dell’ex Coppa Campioni e si ritrova, nel volgere di un paio di annate, ad essere voce di punta del calcio continentale. L’abbinamento con l’Inter non si è rivelato fortunatissimo, in quando il club milanese è stato l’unico ad aver abbandonato la competizione nella prima fase, seppur non uscito del tutto dai radar europei in virtù del ripescaggio in Europa League. Bisantis, che peraltro aveva seguito sporadicamente l’Inter in Champions gli anni passati, più frequentemente nell’ex Coppa Uefa, in occasione della prima trasferta ha debuttato al Camp Nou di Barcellona, per poi trasmettere da città che già aveva conosciuto da inviato: Dortmund (era tra gli inviati alla semifinale mondiale) e Praga. Ben quattro le cronache integrali, equamente distribuite tra interne ed esterne: la prima e l’ultima al Meazza, inframmezzate da Catalogna e Germania. Nessuna di queste ha però portato la vittoria all’Inter, che s’è invece aggiudicata le altre due. Curiosamente tutte e quattro le gare in solitaria sono state commentate insieme a Collovati, la cui presenza da ex non ha portato grandi benefici in termini di buona sorte. 



EUROPA LEAGUE 

Il secondo trofeo continentale ha visto ai nastri di partenza due compagini italiane, una in meno rispetto alle possibilità, vista l’esclusione all’ultimo turno preliminare del Torino. Situazione speculare alla stagione precedente, affrontata però diversamente in chiave radiofonica: se nella scorsa annata non si registrò nessuna cronaca dei playoff estivi, stavolta è stata trasmessa almeno l’ultima partita, la trasferta del Torino in casa del Wolverhampton, unica apparizione stagionale di Bisantis in questo torneo. Sorprendentemente non è andata in onda la gara casalinga di andata, seguita da Zona Cesarini, ma storicamente le scelte della radio relative a questa fase della competizione sono cambiate anche radicalmente nel corso degli anni, dalla copertura quasi totale all’estremo opposto, orientandosi anche in base al numero di squadre coinvolte. La riduzione a 6 del numero di squadre impegnate complessivamente nelle coppe ha dato una mano alla redazione, consentendo una razionale gestione delle forze ed evitando di impiegare praticamente l’intera equipe di radiocronisti in forza alla sede centrale, due dei quali (Codignoni e Piccinelli) non ancora debuttanti in competizioni continentali, perdurante l’assenza di Scaramuzzino dalle rotazioni. Delle dodici partite totali di Roma e Lazio in questa fase, sei sono state commentate da Diego Carmignani, unico ad essere impegnato a pieno regime in Europa League, dove esordì la scorsa stagione; per le altre sei si sono alternati Daniele Fortuna, Massimo Barchiesi e Massimiliano Graziani. Criteri lineari: nei turni in cui il Napoli ha giocato in casa, Fortuna è stato spostato al giovedì, negli altri casi registriamo un inusuale doppio impegno dal sapore anni ’90 per Barchiesi e una convocazione di Graziani, che all’attivo aveva una sola presenza da prima voce nelle eurocoppe, Atalanta-Everton di EL del settembre 2017. Delle due “doppiette” di Barchiesi fa notizia la prima, trattandosi di una partita a Manchester e una a Roma, seppur intervallate da un giorno. Scelta molto in controtendenza con il trend degli ultimi lustri, nei quali le doppie convocazioni si sono praticamente azzerate anche in caso di partite giocate in aree geografiche vicine. L’altra accoppiata è stata Bergamo- Roma, anche questa intervallata da un giorno. In ottica distribuzione Italia/estero, Carmignani è andato a un passo dall’en plein delle trasferte, ben 5, tutte inedite; l’ultima, quella della Lazio a Rennes, è stata “fantasma”, in quanto seguita dallo studio da Fortuna. Pertanto Carmignani è stato l’unico inviato in giro per l’Europa in questa fase di EL e capeggia la classifica delle trasferte totali tra CL ed EL, superando di misura Bisantis, solitamente leader di questa graduatoria insieme a Repice. 


ROMA. Austria, Germania, Turchia: questo ha riservato l’urna al club giallorosso, l’unico ad essersi qualificato alla fase a eliminazione diretta. Come si è detto, a Graz, Monchengladbach e Istanbul era presente Diego Carmignani, al seguito di tutta la campagna esterna romanista e al microfono in occasione dell’ultima gara interna, quella col Wolfsberg che ha sancito la qualificazione. A proposito dei match all’Olimpico, designazioni molto più varie: un inviato per incontro, nell’ordine Fortuna per il debutto contro il Basaksehir e Graziani contro il Borussia, prima del Carmignani conclusivo. Annotiamo che nessuno dei tre aveva commentato in precedenza la Roma in gare di coppa. 


LAZIO. A dividersi le gare dei detentori della Coppa Italia anche in questo caso tre voci, Carmignani, Barchiesi e Fortuna, ma diversamente dalla Roma equilibrio perfetto nel numero delle designazioni, due a testa. Esordio a Cluj con Carmignani, alla prima coi biancocelesti in Europa, poi Barchiesi per la partita casalinga col Rennes, di nuovo Carmignani a Glasgow, retour match con gli scozzesi raccontato da Fortuna, Barchiesi all’Olimpico coi romeni, gara finale a Rennes di cui abbiamo riferito. La scelta della copertura dal tubo, al netto di questioni extra, è legata alla situazione molto precaria della Lazio, che anche vincendo avrebbe avuto bisogno di un poco probabile risultato favorevole nell’altro incontro per qualificarsi, cosa non avvenuta. Dalla panoramica emerge ovviamente come per le romane abbiano avuto il maggior numero di cronisti al seguito, in un’annata insolitamente monotona nelle designazioni; ribaltando la prospettiva, il cronista col maggior numero di squadre all’attivo è Fortuna a quota 3. 

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