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di Francesco Del Giudice
Puntata dedicata interamente alla fase a gironi delle due coppe europee, che si avviano a una inedita e rapidissima conclusione in virtù della modifica in via eccezionale del format della fase a eliminazione diretta.
Puntata dedicata interamente alla fase a gironi delle due coppe europee, che si avviano a una inedita e rapidissima conclusione in virtù della modifica in via eccezionale del format della fase a eliminazione diretta.
CHAMPIONS LEAGUE
Alla massima competizione continentale per club hanno partecipato quattro squadre
italiane, come da prassi in seguito alla riforma entrata in vigore dall’edizione
2018/19. Delle 24 partite giocate dai nostri club, RadioRai ne ha trasmesse 21: non
sono state coperte infatti le gare interne del Napoli, a seguito del mancato accordo
dell’azienda col club sui diritti di trasmissione, situazione verificatasi
sistematicamente nelle ultime annate, ad eccezione dell’ultima. Questa circostanza, in
aggiunta allo sfalsamento degli orari, contestuale alla riforma di cui sopra, ha fatto sì
che ben 11 partite siano state trasmesse in radiocronaca integrale e non a rimpallo di
linea con un altro incontro. Quattro anche i radiocronisti impegnati: Francesco
Repice, Giuseppe Bisantis, Massimo Barchiesi e Daniele Fortuna, quest’ultimo
all’esordio da prima voce in gare di Champions. Il dato più significativo sta
nell’inedita scelta di abbinare stabilmente una voce per ogni squadra,
indipendentemente dalla posta in palio nelle singole partite. Da quando la Champions
League è aperta a più di due squadre per la Serie A una circostanza simile s’era sì
verificata più volte nella fase a gironi, ma limitatamente a una o due coppie squadra-
cronista, e rarissimamente un singolo inviato aveva raccontato il cammino europeo di
un club dall’inizio alla fine del percorso europeo (per i precedenti rimandiamo
all’approfondimento nella seconda parte). Di fatto le designazioni della prima
giornata si sono ripetute nelle successive cinque, con Repice, Bisantis e Barchiesi
impiegati sistematicamente per tutti i sei turni in Champions e Fortuna in tre
circostanze, alternandosi con l’Europa League. Solo due gli stadi italiani coinvolti: lo
Stadium di Torino e il Meazza di Milano, sede delle partite interne dell’Inter e per
questa stagione europea anche dell’Atalanta. A differenza del campionato, il nostro
focus si concentrerà sulle singole squadre piuttosto che sui relativi cronisti.
JUVENTUS. Come accade da diversi anni, la formazione bianconera è stata affidata
a Francesco Repice, che detiene indiscutibilmente il primato di presenze europee al
seguito della Vecchia Signora, consolidatosi da quando la squadra di Torino s’è
imposta come unica italiana in grado non solo di essere presente sistematicamente
alla fase a gironi della Champions, ma anche di ottenere risultati di rilievo non
sporadici nella fase a eliminazione diretta, in particolare dai quarti in avanti. Di
Repice, quindi, le cronache di tutte e sei le partite, tre delle quali integrali. Piuttosto
ordinarie anche le trasferte: l’attuale voce principale del calcio alla radio ha iniziato
esattamente da dove aveva terminato la scorsa stagione, dal Metropolitano di Madrid,
sede dell’ultima finale; poi viaggio a Mosca, città decisamente “repiciana” anche
prima della finale mondiale del 2018 (ad oggi sono 7 le cronache per gare di club
dalla capitale russa, anche se si è trattato della prima dallo stadio della Lokomotiv );
chiusura dove molto, se non tutto, è cominciato, in quella Leverkusen dove Repice
debuttò in Champions in un Bayer-Lazio del settembre 1999.
NAPOLI. Alterando la simmetria tra gerarchia dei cronisti e piazzamento nel
precedente campionato delle singole squadre, gli azzurri vicecampioni d’Italia sono
stati abbinati a Daniele Fortuna, debuttante in Champions a distanza di due stagioni
dall’esordio europeo da prima voce in Europa League. Hanno inciso nella scelta il già
citato caso Napoli e forse la valutazione sul girone, sulla carta piuttosto indirizzato e
confermatosi tale nel giudizio del campo. Fortuna ha debuttato in un’integrale da
Genk, dove aveva già seguito un’amichevole dell’Italia, ha proseguito a Salisburgo e
ha concluso nel prestigioso scenario di Liverpool. L’attuale seconda voce della
Nazionale è stato comunque chiamato in causa anche in occasione delle prime due
gare interne del Napoli, con interventi di commento a metà partita dal San Paolo, ma
senza brani di cronaca: gli aggiornamenti sono stati forniti dallo studio di Zona
Cesarini. Nel primo caso la mancata contemporaneità con altri incontri con squadre
italiane ha ulteriormente complicato la trasmissione, incentrata su un Napoli-
Liverpool “fantasma”, circostanza non verificatasi per il match col Salisburgo.
L’infelice calendarizzazione preserale dell’ultimo incontro col Genk, che ha ratificato
la qualificazione del Napoli agli ottavi, ha impedito, almeno sul canale analogico,
qualunque aggiornamento anche periodico su una partita comunque mai in
discussione. Si è trattato di una prima volta: mai prima d’ora una partita di
Champions era stata “bucata” in toto da Radiouno.
ATALANTA. L’ormai leggendario debutto dei neroblu bergamaschi nella massima
competizione continentale è stato foriero di grandi soddisfazioni professionali anche
per Massimo Barchiesi, entrato in pianta stabile nella lista Champions la scorsa
stagione. Resterà nella memoria la cronaca dell’impresa di Donetsk, punto d’arrivo di
un percorso il cui inizio lasciava presagire una prima volta assai fugace per la Dea. In
ottica trasferte, prima dell’apoteosi in Ucraina Barchiesi aveva raccontato le tremende
batoste di Zagabria e Manchester (prima cronaca calcistica in Inghilterra, dove il
cronista romano aveva seguito la sua prima Olimpiade nel 2012). Ben più esaltanti i
racconti dei tre match di San Siro, i primi due in cronaca integrale, così come
l’ultima, decisiva partita.
INTER. Il passaggio a RaiSport di Giulio Delfino ha comportato, oltre a una
ridefinizione dell’organico Champions, la promozione a seconda voce di Giuseppe
Bisantis anche in ambito europeo. L’infaticabile cronista calabrese, dopo un lungo
percorso fatto soprattutto di Europa League e di non sporadiche ma neppure assidue
presenze in Champions, la scorsa stagione era stato inserito in pianta stabile tra le
voci dell’ex Coppa Campioni e si ritrova, nel volgere di un paio di annate, ad essere
voce di punta del calcio continentale. L’abbinamento con l’Inter non si è rivelato
fortunatissimo, in quando il club milanese è stato l’unico ad aver abbandonato la
competizione nella prima fase, seppur non uscito del tutto dai radar europei in virtù
del ripescaggio in Europa League. Bisantis, che peraltro aveva seguito
sporadicamente l’Inter in Champions gli anni passati, più frequentemente nell’ex
Coppa Uefa, in occasione della prima trasferta ha debuttato al Camp Nou di
Barcellona, per poi trasmettere da città che già aveva conosciuto da inviato:
Dortmund (era tra gli inviati alla semifinale mondiale) e Praga. Ben quattro le
cronache integrali, equamente distribuite tra interne ed esterne: la prima e l’ultima al
Meazza, inframmezzate da Catalogna e Germania. Nessuna di queste ha però portato
la vittoria all’Inter, che s’è invece aggiudicata le altre due. Curiosamente tutte e
quattro le gare in solitaria sono state commentate insieme a Collovati, la cui presenza
da ex non ha portato grandi benefici in termini di buona sorte.
EUROPA LEAGUE
Il secondo trofeo continentale ha visto ai nastri di partenza due compagini italiane,
una in meno rispetto alle possibilità, vista l’esclusione all’ultimo turno preliminare
del Torino. Situazione speculare alla stagione precedente, affrontata però
diversamente in chiave radiofonica: se nella scorsa annata non si registrò nessuna
cronaca dei playoff estivi, stavolta è stata trasmessa almeno l’ultima partita, la
trasferta del Torino in casa del Wolverhampton, unica apparizione stagionale di
Bisantis in questo torneo. Sorprendentemente non è andata in onda la gara casalinga
di andata, seguita da Zona Cesarini, ma storicamente le scelte della radio relative a
questa fase della competizione sono cambiate anche radicalmente nel corso degli
anni, dalla copertura quasi totale all’estremo opposto, orientandosi anche in base al
numero di squadre coinvolte. La riduzione a 6 del numero di squadre impegnate
complessivamente nelle coppe ha dato una mano alla redazione, consentendo una
razionale gestione delle forze ed evitando di impiegare praticamente l’intera equipe di
radiocronisti in forza alla sede centrale, due dei quali (Codignoni e Piccinelli) non
ancora debuttanti in competizioni continentali, perdurante l’assenza di Scaramuzzino
dalle rotazioni. Delle dodici partite totali di Roma e Lazio in questa fase, sei sono
state commentate da Diego Carmignani, unico ad essere impegnato a pieno regime in
Europa League, dove esordì la scorsa stagione; per le altre sei si sono alternati
Daniele Fortuna, Massimo Barchiesi e Massimiliano Graziani. Criteri lineari: nei
turni in cui il Napoli ha giocato in casa, Fortuna è stato spostato al giovedì, negli altri
casi registriamo un inusuale doppio impegno dal sapore anni ’90 per Barchiesi e una
convocazione di Graziani, che all’attivo aveva una sola presenza da prima voce nelle
eurocoppe, Atalanta-Everton di EL del settembre 2017. Delle due “doppiette” di
Barchiesi fa notizia la prima, trattandosi di una partita a Manchester e una a Roma,
seppur intervallate da un giorno. Scelta molto in controtendenza con il trend degli
ultimi lustri, nei quali le doppie convocazioni si sono praticamente azzerate anche in
caso di partite giocate in aree geografiche vicine. L’altra accoppiata è stata Bergamo-
Roma, anche questa intervallata da un giorno. In ottica distribuzione Italia/estero,
Carmignani è andato a un passo dall’en plein delle trasferte, ben 5, tutte inedite;
l’ultima, quella della Lazio a Rennes, è stata “fantasma”, in quanto seguita dallo
studio da Fortuna. Pertanto Carmignani è stato l’unico inviato in giro per l’Europa in
questa fase di EL e capeggia la classifica delle trasferte totali tra CL ed EL,
superando di misura Bisantis, solitamente leader di questa graduatoria insieme a
Repice.
ROMA. Austria, Germania, Turchia: questo ha riservato l’urna al club giallorosso,
l’unico ad essersi qualificato alla fase a eliminazione diretta. Come si è detto, a Graz,
Monchengladbach e Istanbul era presente Diego Carmignani, al seguito di tutta la
campagna esterna romanista e al microfono in occasione dell’ultima gara interna,
quella col Wolfsberg che ha sancito la qualificazione. A proposito dei match
all’Olimpico, designazioni molto più varie: un inviato per incontro, nell’ordine
Fortuna per il debutto contro il Basaksehir e Graziani contro il Borussia, prima del
Carmignani conclusivo. Annotiamo che nessuno dei tre aveva commentato in
precedenza la Roma in gare di coppa.
LAZIO. A dividersi le gare dei detentori della Coppa Italia anche in questo caso tre
voci, Carmignani, Barchiesi e Fortuna, ma diversamente dalla Roma equilibrio
perfetto nel numero delle designazioni, due a testa. Esordio a Cluj con Carmignani,
alla prima coi biancocelesti in Europa, poi Barchiesi per la partita casalinga col
Rennes, di nuovo Carmignani a Glasgow, retour match con gli scozzesi raccontato da
Fortuna, Barchiesi all’Olimpico coi romeni, gara finale a Rennes di cui abbiamo
riferito. La scelta della copertura dal tubo, al netto di questioni extra, è legata alla
situazione molto precaria della Lazio, che anche vincendo avrebbe avuto bisogno di
un poco probabile risultato favorevole nell’altro incontro per qualificarsi, cosa non
avvenuta. Dalla panoramica emerge ovviamente come per le romane abbiano avuto il
maggior numero di cronisti al seguito, in un’annata insolitamente monotona nelle
designazioni; ribaltando la prospettiva, il cronista col maggior numero di squadre
all’attivo è Fortuna a quota 3.
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