di Tonino Raffa
La mia prima radiocronaca INTERA in "Tutto il calcio" risale al 26 maggio del 1985. Commentai Lecce-Campobasso , finita sul punteggio
di due a due con pareggio agguantato in rimonta dalla squadra di casa,
guidata da Eugenio Fascetti e lanciatissima verso la serie A. Partita
molto combattuta. Ricordo lo stadio gremito in ogni ordine di posti. Era
il Lecce di Miggiano, Alberto e Stefano Di Chiara, Miceli e Paciocco.
Fece un'ottima figura la squadra molisana nelle cui file, se non ricordo
male, c'erano elementi di qualità come Goretti, Maestripieri, Perrone,
Oscar Tacchi.
Ma il mio vero esordio in "Tutto il
calcio" era avvenuto tre anni prima, come "spalla" di Enrico Ameri, in
Catanzaro - Juventus del 16 maggio 1982. In precedenza avevo fatto
interventi-flash in diretta per semplici aggiornamenti nella prima parte
di "domenica sport" (che andava in onda sulla seconda rete) in
occasione di qualche gara di serie C inserita in schedina.
Perché
di Catanzaro-Juventus serbo il ricordo più nitido? Era l'ultima di
campionato, decisiva per l'assegnazione dello scudetto. Vinse la Juve
per uno a zero con rigore trasformato da Brady nella ripresa e conquistò
il titolo perché la sua rivale diretta, la Fiorentina, fu fermata a
Cagliari sullo zero a zero. Mi impressionò molto Brady. Due giorni prima
la Juventus aveva annunciato l'acquisto di Platini e si capì subito,
visto che si potevano tesserare solo due stranieri, che proprio
l'irlandese avrebbe dovuto fargli posto.
Quando
l'arbitro assegnò il rigore, Brady piazzò la palla sul dischetto e
trasformò con freddezza e precisione, regalando lo scudetto alla squadra
che lo aveva praticamente congedato. Una dimostrazione di stile e di
professionalità a prova di bomba.
A fine partita in
sala interviste, avvicinai Paolo Rossi. Era rientrato da due turni,
dopo aver scontato la lunga squalifica per la vicenda del calcio
scommesse. A microfono spento Rossi ammise di non essere sicuro della
convocazione da parte di Bearzot in vista dei mondiali di Spagna. Quella
intervista, invece, fu profetica. Il commissario tecnico non solo si
ricordò di lui, ma l'Italia vinse il "Mundial", Rossi fu il
capocannoniere e nel dicembre di quell'anno si aggiudicò pure il pallone
d'oro. Cominciò in quella domenica la mia lunga amicizia con Enrico
Ameri, al quale ho poi fatto la spalla in numerose occasioni per le
interviste dal primo campo della trasmissione. Una esperienza unica,
molto formativa, della quale ne vado ancora orgoglioso. Ecco perché è
sempre scolpito dentro di me il ricordo di quella di partita di
Catanzaro. Uno scudetto in volata commentato con Ameri, Brady e Paolo
Rossi : tre grandi nomi di un calcio romantico che non c'è più.
In quella domenica, in "Tutto il calcio", ci fu un solo intervento
mio nella ripresa, non chiamato da Bortoluzzi, ma sollecitato da Ameri
in un momento in cui aveva la linea lui. Fu una emozione anche quella.
Il resto andò tutto in "Domenica sport" sulla seconda rete.
Allora riascoltiamo gli esordi di Tonino Raffa, che ringraziamo per aver condiviso con noi il suo ricordo in merito, nel montaggio di Fabio Stellato
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