Ieri ricorreva l'annivesario di una delle pagine più tristi del calcio italiano e europeo
Sono trascorsi 35 anni dal 29 maggio 1985, ma è impossibile dimenticare l'orrore per la strage dell'Heysel, provocata dalla furia degli hooligans del Liverpool. Trentanove morti, per lo più tifosi italiani della Juventus, schiacciati dal cedimento del muro della curva Z. La finale di Coppa dei Campioni si è poi giocata in un cima surreale ed è stata vinta dalla Juve (1-0, Platini su rigore). A Bruxelles, per la radio, c'erano Enrico Ameri e Bruno Gentili. Di Ameri colpisce ancora oggi la grande sensibilità, quel tormento interiore che risentendo i brani di radiocronaca arriva limpidamente all'ascoltatore. Gentili lasciò la postazione prima del collegamento, per raccogliere informazioni di prima mano, e non riuscì più a tornare in tribuna stampa. Diede le notizie alla redazione del Gr1 via telefono. Così Ameri fu costretto a farsi aiutare da Carlo Nesti, inviato per la televisione.
0 commenti:
Posta un commento