di Fabio Stellato
Il nostro tributo a Claudio Ferretti prosegue con quella che è stata la disciplina che ha ereditato da papà Mario, ovvero il ciclismo; numerose le corse che ha raccontato alla radio, compresa la Parigi-Roubaix di Bernard Hinault, ovvero l'edizione del 1981. Hinault odia la Roubaix, una corsa che proprio non digerisce; ha partecipato all'inferno del nord solo l'anno prima, giungendo quarto a sei minuti dal vincitore, Francesco Moser
E' il 12 Aprile, la settantanovesima edizione della Roubaix parte sotto la pioggia, Hinault è quasi costretto a parteciparvi, costretto dalla maglia arcobaleno di Campione del mondo, costretto dagli sponsor, costretto dalla sua coscenza. I favoriti della corsa erano due veterani quali Francesco Moser, vincitore delle ultime tre edizioni e Roger De Vlaemink, a caccia della sua quinta vittoria su quell'infernale pavè.
La corsa è dura, dirissima per Hinault che cade, sia rialze, cade ancora e sia rialza ancora...saranno ben sette le cadute per il campione del mondo, compresa una per colpa di un cane che a tredici km dal traguardo gli andò a sbattere contro, ma Hinault riesce a tornare col gruppetto di testa, ed all'ultimo km sono in sette a giocarsi la vittoria, la vittoria che Hinault conquista in volata, entrando nella storia della Roubaix, nella storia di una corsa che continuerà ad odiare.
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