#tuttoilcalcioblog
di Francesco Del Giudice
Arrivati a un terzo circa del campionato, e approssimandoci alla conclusione della fase a gironi delle
coppe europee, possiamo analizzare dati alla mano le scelte operate dalla redazione sportiva di
RadioRai, soffermandoci in particolare sulle designazioni relative alla massima serie. Confermata la
calendarizzazione di anticipi e posticipi rispetto alla scorsa stagione, cambia parzialmente la squadra
dei titolari di Tutto il calcio: ai nastri di partenza non troviamo più Giulio Delfino, passato com'è
noto qualche mese fa alla TV, ed Emanuele Dotto, che ha chiuso in estate una carriera inimitabile ai
microfoni dell'azienda di stato, mentre Cristiano Piccinelli, che nello stesso periodo ha effettuato il
percorso inverso, è stato ovviamente impiegato fin da subito in trasmissione. Organico ridotto
rispetto alle passate stagioni, al netto del contributo come sempre fondamentale dei corrispondenti
dalle sedi locali, e scelte conseguenti, come la riduzione ai minimi termini delle seconde voci, scelte
ormai quasi esclusivamente dal lotto degli ex calciatori ora collaboratori, che quest'anno sono i
confermati Brio e Collovati e la new entry Galli, nonché ovviamente, seppur con minor frequenza,
dai cronisti regionali. L'aumento delle cronache integrali e la riduzione del programma domenicale
hanno determinato una minore rigidità nelle gerarchie, che da quando Corsini ha preso le redini della
redazione sportiva appaiono più flessibili, specie nelle posizioni immediatamente successive a quelle
di vertice; inoltre la scelta di mantenere una voce fissa per il primo campo in scaletta ha ampliato fin
da inizio stagione la gamma di partite che il cronista in questione può seguire, da sfide di alta
classifica a scontri che coinvolgono le squadre piazzate in zona medio-bassa della graduatoria,
potenzialmente anche a distanza di una puntata l'una dall'altra (in verità quest'anno sul campo
principale registriamo finora una netta prevalenza di gare con almeno una squadra di vertice,
fortunatamente). Rispetto alle scorse annate ci pare di scorgere un'inversione di tendenza nel legame
tra i singoli cronisti della redazione centrale e determinante città o regioni, che dai dati sembrano
globalmente allentati con qualche eccezione, nel quadro di un campionato geograficamente molto
sbilanciato a Nord-Ovest (oltre la metà delle squadre è collocata nel quadrilatero Piemonte-
Lombardia-Liguria-Emilia). In breve: tutti gli inviati più che in passato girano città e stadi in lungo e
in largo, anche perché quasi tutte le regioni possono contare su corrispondenti sufficientemente
rodati, impiegati talvolta anche per cronache integrali. Analizziamo il quadro delle designazioni dei
nove titolari, limitandoci al massimo campionato.
FRANCESCO REPICE. Quanto detto sopra fa al caso della voce principale del football alla radio:
ben 13 delle 20 squadre di A seguite in 12 turni, e quasi tutte, 12 su 13, con radiocronache a
domicilio, per un totale di 10 stadi diversi (fa eccezione l'Atalanta). Dato che in fondo non
sorprende, considerando che Repice fin dagli esordi ha raccontato partite da Nord a Sud, da San Siro
alle piccole città, trasmettendo ogni anno da tutti o quasi gli stadi della massima serie, anche quando
la sua progressione di carriera lo ha portato a soffermarsi più spesso nelle grandi piazze calcistiche.
Permane il binomio con la Juventus- logico, vista la classifica- ma è in lieve diminuzione rispetto
alle ultime annate numero il numero delle cronache di campionato dallo Stadium, 2. La Vecchia
Signora è sì l'unica squadra seguita in casa più di una volta, ma ricordiamo che nel passato
campionato l'abbinamento Repice-Juve si registrò 23 volte, 14 delle quali a Torino (!), in più di un
caso partite non di cartello, molto spesso in coppia con un altro match del weekend, cosa che non si
sta verificando in questo campionato, dove il rapporto turni/cronache è quasi 1:1 (13 gare totali
finora all'attivo, dato in linea col recente passato fatta salva appunto l'eccezione della scorsa annata).
L'altro stadio da cui Repice ha trasmesso più di una volta è il Meazza, una partita interna a testa per
le due milanesi, tra cui il derby; due cronache in totale anche dall'Olimpico di Roma, ma solo
includendo nel computo anche la Nazionale. E' da attendersi un incremento del numero di presenze
dai due stadi “metropolitani”. Da notare il ritorno a Brescia: delle città ospitanti l'edizione attuale
della serie A era quella che da più anni attendeva Repice in postazione.
GIUSEPPE BISANTIS. Un dato su tutti: 19 partite in 13 giornate. Ritmi ormai consueti per lo
Stakanov dei radiocronisti, che ci sembra proiettato a battere più di un record, specie da quando è
iniziata la gestione Corsini. Promosso a voce n.2 dopo il saluto di Delfino, il cronista catanzarese
nella primissima fase del campionato ha viaggiato stabilmente a due partite per turno, in continuità
con l'anno scorso (a differenza, come s'è visto, di Repice). Partite con squadre di vertice coinvolte,
certo, ma non solo- e neanche questa è una sorpesa. Quantità e varietà, visto che a Bisantis mancano
sole 4 squadre da seguire e non dubitiamo che la cosa avverrà in tempi brevi. Le due prime voci del
calcio si muovono principalmente sull'asse Torino-Milano: se il capoluogo sabaudo è la destinazione
più ricorrente per Repice, Bisantis è in tendenza San Siro, con ben 7 cronache, 4-3 ad ora per casa
Milan. In realtà la supremazia bisantisiana si registra anche per Torino nelle presenze complessive,
ma il dato rilevante è quello relativo al capoluogo lombardo, dove dal dopo-Gentili si erano alternati
in netta prevalenza Cucchi, Repice e Delfino. Avendo nella gerarchia sostituito quest'ultimo,
Bisantis ha di fatto ereditato una “quota Meazza”. Su questo aspetto rimandiamo alla parte dedicata
alle eurocoppe. Nella media le presenze al Centro-Sud, con leggera prevalenza fiorentina e il derby
romano da sottolineare. La grande differenza col passato, per ora, sta nella mancanza di cronache di
gare di serie B, campionato che Bisantis ha raccontato assiduamente ogni annata e che non
dubitiamo tornerà a seguire, quando si entrerà nella fase calda, ma in ottica 2020, anno di Europei e
Olimpiadi, è doverosa una sana rotazione.
GIOVANNI SCARAMUZZINO. Dallo scorso campionato la prima voce di Tutto il calcio minuto
per minuto ha presidiato stabilmente il campo principale della serie A senza mancare un solo
appuntamento, dopo la sosta forzata nella prima parte del 2018. Non è stato però impiegato al di
fuori di questo ruolo, se si eccettua qualche anticipo del sabato pomeriggio inserito in trasmissione,
pertanto non si registrano cronache integrali, né presenze nelle coppe europee o serie minori. Un
ruolo, il suo, inedito nella storia di Tutto il calcio. Come accennato sopra, quest'annata non sta
lesinando soddisfazioni al grande Giovanni, grazie a una calendarizzazione favorevole e
all'andamento del campionato in generale e delle singole gare, con media gol decisamente in rialzo.
Al pari di Bisantis, Scaramuzzino ha già seguito 16 squadre (i quattro quinti), tra cui tutte quelle
impegnate nelle coppe europee e le tre neopromosse; buona anche la distribuzione geografica,
destinata a salire per i motivi ricordati sopra, legati alla calendarizzazione. A tal proposito il dato più
rilevante in questo scorcio di stagione è che quella Scaramuzzino sia divenuta la voce dall'Olimpico,
ruolo che spettava a Delfino e Barchiesi: cinque dirette dall'impianto capitolino, dove pure in passato
non era infrequente ascoltarlo, 3-2 da casa Roma, mentre dagli altri stadi solo una a testa. La
sproporzione è legata al fatto che le romane hanno giocato molto spesso la domenica pomeriggio,
tanto che le cronache complessive di Lazio e Roma sono nove. Curioso il dato relativo al Genoa,
seguito tre volte ma sempre in trasferta.
MASSIMO BARCHIESI. 11 presenze concentrate quasi esclusivamente per cronache integrali, con
una sola presenza in Tutto il calcio. Parzialmente sorprendente il dato geografico: eravamo abituati
ad ascoltare Barchiesi il più delle volte dall'Olimpico, in prevalenza da casa Lazio ma, durante la
gestione Corsini, anche per gare interne della Roma. Col saluto di Delfino era lecito aspettarsi la
conferma di questo trend, ma il calendario ha deciso diversamente (vedi alla voce Scaramuzzino) e
allora, pur tenendo conto delle due cronache interne della Lazio, il Barchiesi di questi tempi s'è
spostato più a Sud, risultando il cronista più presente al San Paolo (3 volte), stadio da cui prima di
questo campionato aveva trasmesso non certo con grande frequenza. Non è solo il Napoli la squadra
più seguita da Barchiesi: registriamo l'ex aequo col Milan, con una significativa differenza tra gare in
casa-una sola-ed esterne. Ancora vuota la casella alla voce Roma, situazione che ci pare più che mai
provvisoria, visto che, con l'attuale caporedattore, Barchiesi ha seguito più di una volta i giallorossi
anche lontano dalla capitale, analogamente ai biancocelesti, con i quali però l'abbinamento costante
in cronaca risaliva già al periodo Cucchi.
DANIELE FORTUNA. Stagione importante per la seconda voce della Nazionale, promosso nel
gruppo al seguito della Champions League e in ascesa anche nel racconto delle competizioni
nostrane. Della squadra titolare è l'unico ad aver raccontato una partita a giornata, in prevalenza
integrali, con più presenze anche in Tutto il calcio. In campionato lo abbiamo ascoltato soprattutto da
Genova, 3 presenze col bilancio di 2-1 per la Samp, e non è un dato sorprendente: dal Ferraris il
cronista romano ha trasmesso diverse volte sin dall'inizio della sua avventura calcistica. Interessante
il numero delle corrispondenze da Napoli, 2, ovviamente non tantissime in assoluto, ma
considerando che Fortuna ha debuttato al San Paolo solo nel girone di ritorno dello scorso
campionato e che in questo torneo ha già pareggiato il dato complessivo, neanche poche, segno
comunque di un'inversione di tendenza. Il discorso fatto per Barchiesi vale in qualche modo anche
per Fortuna, che ricordiamo molte volte in postazione dall'Olimpico, specie in casa Lazio, e che ora
troviamo più spesso altrove. Ricordiamo che abbiamo limitato i dati al solo campionato, altrimenti,
tra coppe e Nazionale, lo stadio capitolino sarebbe in vetta a questa speciale classifica. Squadre più
seguite: curiosamente due pericolanti, Sampdoria e Sassuolo.
DIEGO CARMIGNANI. Tra quelli con minore militanza nella pattuglia della redazione centrale è
stato finora il più impegnato, a sottolineare un'annata impegnativa ma anche ricca di soddisfazioni
per l'ex corrispondente dalla Sardegna, il penultimo ad entrare in squadra (inizio 2018), ma subito
lanciato nella mischia, con un numero di cronache integrali in crescita e il rapido inserimento nel
team coppe europee. Si osservava come non emergano particolari legami del cosiddetto gruppo dei
titolari con un'area geografica precisa: l'unica eccezione è proprio Carmignani, che di fatto è la prima
scelta nelle designazioni a Cagliari, indipendentemente dalla classifica, tranne casi limite (campo
principale o sovrapposizioni con trasferte europee), tanto che su 13 presenze, 5 sono dal capoluogo
sardo. L'impiego di Carmignani, inviato-corrispondente, ricorda quello di Raffa, che dopo il
passaggio alla sede centrale continuò a seguire regolarmente le gare interne della Reggina,
alternando il Granillo a stadi di tutt'Italia. Delle 8 cronache extra-isolane, la metà ha sede emiliana,
con qualche derby annesso, ma questo dato è da attribuirsi in primo luogo all'abbondanza di squadre
regionali e la mancanza di un corrispondente stabile della sede bolognese.
MASSIMILIANO GRAZIANI. Non sappiamo cosa bolla in pentola, ovvero nella redazione sportiva
di RadioRai, ma viste le modalità con cui Graziani è stato finora impiegato, possiamo ipotizzare che
Corsini stia sperimentando in vista della sua successione alla guida di Tutto il calcio, che comunque
ci pare lontana del tempo, quindi sarebbe più corretto parlare di alternanza. In ogni caso si tratta di
opinioni; i fatti dicono che una voce divenuta negli ultimi anni importante è stata chiamata in causa
con molta parsimonia, appena 7 cronache totali, serie B e coppe incluse, a fronte di ben 4
conduzioni, tutte riservate alle puntate del sabato. In massima serie Graziani, che pure era presente in
occasione della prima puntata domenicale, ha trasmesso 3 volte dall'Emilia e una dall'Olimpico
laziale; proprio la Lazio è l'unica squadra che il nostro ha raccontato più di una volta, ad assicurare
almeno un minimo di varietà. Tutte le cronache della massima serie sono state incluse in
trasmissione, nessuna integrale finora.
MANUEL CODIGNONI. Il saluto di Delfino ha comportato un epocale passaggio di consegne in
Formula 1, che è finita nelle sapienti mani, o meglio la sapiente voce di Codignoni. La scelta
redazionale di affidare l'intera stagione del Circus al multidimensionale ed ubiquo Manuel, fatta
salva una “supplenza” di Forletta, ha giocoforza ridotto il numero di presenze calcistiche, già di per
se limitato in virtù delle numerose incursioni nel basket e nel volley, che Codignoni ha alternato fin
dal suo ingresso nella redazione centrale, prima ancora dell'avventura ciclistica. Sta di fatto che le
partite raccontate sono 8, una delle quali da seconda voce e si tratta di un unicum: è l'unico
radiocronista titolare ad aver accompagnato nel racconto un collega, come del resto le gerarchie
suggeriscono. Squadra e stadio con più familiarità coincidono: Parma. Per il resto, Codignoni è stato
inviato esclusivamente al Nord. Da notare che in due circostanze il cronista umbro ha messo a segno
la doppietta F1-calcio, seguendo due partite giocate il lunedì dopo un GP da studio. La combinazione
s'era verificata assai raramente in passato, con Delfino, ed è probabile che possa ripetersi, vista la
dilatazione del calendario automobilistico e la copertura ormai dal tubo della maggior parte dei gran
premi, in aggiunta alla frammentazione del calendario del pallone.
CRISTIANO PICCINELLI. Last but not least, l'ultimo ad approdare a Tutto il calcio, dopo un breve
rodaggio, è stato incluso a pieno titolo nel gruppo inviati in pianta stabile. Impiegato ovviamente in
primo luogo per match di medio-bassa classifica, Piccinelli è stato chiamato in causa anche al
seguito di squadre di vertice, seppur in gare dal pronostico chiuso. Segnaliamo anche le prime dirette
da stadi prestigiosi, come il Ferraris e l'Olimpico, con cui il cronista toscano ha acquisito una certa
familiarità (3 presenze, l'unico impianto dal quale ha trasmesso più volte). Notevole la varietà
geografica delle designazioni e curioso il dato relativo alla squadra più seguita, che è il Lecce. A
conferma infine di quanto si diceva sopra, Piccinelli ha debuttato anche nelle integrali, se
consideriamo tali le partite di A seguite a rimpallo di linea con la B.
I dati complessivi sono raccolti in questa tabella. In ogni casella sono numerate le radiocronache
complessive per squadra, tra parentesi le singole gare casalinghe, marcate in grassetto.
*La gara interna dell'Atalanta seguita da Bisantis è stata giocata a Parma; delle due seguite
da Scaramuzzino una s'è disputata a Parma, l'altra a Bergamo.
Il segno / separa le cronache effettuate in qualità prima voce da quelle da seconda voce
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martedì 19 novembre 2019
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