A TU PER TU CON… GIUSEPPE BISANTIS, AUTORE DELL’ANNUNCIO DA FROSINONE DEL GOL DI FLORIANO: “UN POSTICINO PER LA MIA VOCE NELLA COLONNA SONORA DELLA PROMOZIONE DEL PARMA
Ci sono serate dove il destino ti confeziona delle sorprese. Sceglieslide-giuseppe-bisantis-bologna-parma.jpg tutto, apparecchia ogni dettaglio. Come la voce di Giuseppe Bisantis, che sulle frequenze di Radio 1 Rai, all’’interno di Tutto il Calcio minuto per minuto venerdì sera 18 Maggio 2018 ha annunciato il gol di Roberto Floriano che ha aperto al Parma le porte della A.Giuseppe, Adriano Celentano canta l’Emozione non ha voce, ma la tua voce, venerdì sera nell’ultimo turno del campionato cadetto in collegamento dal Benito Stirpe di Frosinone ha regalato ai tifosi gialloblù Crociati presenti a La Spezia ed attaccati alla radiolina una montagna di emozioni che hanno portato ad una vetta inattesa, chiamata serie A…
“E’ così: è un po’ il segreto della radio. E’ andata bene al Parma: se avessi invece dato altre notizie non sarebbe stata una voce amica e magari invece che apprezzarla, quella radiolina, sarebbe stata un oggetto da rompere… La radio, specie in queste ultime giornate, ritorna ad essere protagonista, lo è sempre stata, sin dalle nozze tra radio e calcio, si sa che hai delle persone che sono incollate, poi essendo ormai virtualmente chiusa la gara di La Spezia, arrivano solo notizie da Frosinone e poi il Frosinone, quando aveva recuperato e si era portato avanti, sembrava una di quelle gare di fine stagione già quasi segnate, poi ecco l’imponderabile, il gol di Floriano che rimarrà più nella storia del Parma che in quella del Frosinone ed un posticino particolare nella colonna sonora di questa promozione ci sarà anche per la mia voce!”
Non solo tra i tifosi, ma anche tra i giocatori del Parma (vedi video sopra con un intonatissimo Pasquale Mazzocchi…), impazza un simpatico coretto che recita: “Din don, Din don… intervengo dallo Stirpe e Floriano ha fatto gol…”. Galileo Galilei scrisse il Siderus Nuncius, il ragguaglio astronomico, il tuo ragguaglio Giuseppe, sta già pompando forte nelle casse del popolo parmense. Cosa significa per un radiocronista essere il tramite di una situazione del genere?
“Si , l’ho sentito dai tifosi in piazza, mi fa molto piacere. C’è contenuto il senso della radio, la sua essenza e la missione di chi fa questo lavoro. Noi non lavoriamo per noi, ma per chi ci ascolta: in certi momenti l’ascolto è più concentrato e questo era uno di quei momenti e tu puoi diventare un mito o un nemico nel giro di pochi istanti, la tua voce diventa fondamentale per le squadre per le tifoserie per un sacco di persone, hai una grande responsabilità prima di tutto, la notizia la dai solo se sei sicurissimo ed io in quel caso ero sicurissimo perché è stata un’azione lineare conclusa con quel cucchiaio di Floriano ed allora non c’ho pensato un secondo di dare la linea a La Spezia dove qualcuno, come a Parma, avrebbe iniziato la sua festa”.
Il sociologo Giovanni Sartori ha scritto Homo videns, testo che parla della specie umana degli ultimi decenni venuta su a pane e cose da vedere. Ma quell’intenso rimbalzo di linea tra te ed Enzo Melillo al Picco, ha ribadito a chiare lettere la bellezza e la freschezza dell’annuncio di un ribaltone sportivo via radio…
“Ma infatti la prima cosa, quando ho dato il finale appena terminata la gara di Frosinone, ho subito proclamato la promozione del Parma ed ho quindi dato la linea a La Spezia. Questo bisogna fare in queste circostanze: vivere le emozioni, però questo tipo di partite, questo tipo di situazioni sono ricchissime di ascolto e di curiosità già di per sé stesse, poi i pronostici dicevano Frosinone in A e Parma ai Play off, invece, tutto è stato sovvertito ed amplificato dalle onde radio, il calcio, in quei secondi, ha vissuto uno dei momenti più esaltanti di tutta la stagione”.
Quando eri ragazzo e seguivi il tuo Catanzaro ti è capitato di vivere dei momenti alla radio, intrisi di simili annunci?
“Si va tanto indietro. Promozione in A del 1976, c’era un testa a testa tra Catanzaro e Varese, il Catanzaro fisicamente era cotto. All’ultima partita andiamo a giocarci lo spareggio a Reggio Emilia, al Mirabello (per me da allora luogo di pellegrinaggio…) dovevamo vincere, giocavamo l’ultima partita e dovevamo vincere per accedervi. Cinque minuti e gol di Palanca, tutto sembra tranquillo, io sono lì allo stadio ma attaccato alla radio. Improvvisamente trovò il pari Sauro Frutti, dramma. Ma, cinque minuti dopo, ecco quasi magicamente il gol di Improta. Si vociferò molto su quella gara, ma era importante vincere ed ancora oggi la ricordo intensamente, vissi una grande tensione al Mirabello con l’orecchio che era una cosa sola con la radio”.
Venerdì sei stato testimone indiretto del ritorno del Parma in massima serie. Sabato sei invece stato testimone oculare del canto del cigno di uno che con la maglia del Parma aveva mosso i suoi primi passi, mostrando subito una fierezza da vendere, come Gigi Buffon…
“E’ stato un filo conduttore. Gigi subito dopo la promozione del Parma ha espresso la sua gioia: è rimasto legato alla piazza di Parma non sono per motivi sentimentali ma anche economici, pure lui ha vissuto il ritorno del Parma in A, nonostante il suo pomeriggio a forti tinte bianconere, con il saluto, la coppa, la pioggia battente, lui che è rimasto in campo un sacco di tempo a dissetare dei suoi abbracci la gente, credo che quelle ore tra le 22.30 di venerdì e le 18 di sabato siano state di un’intensità unica per lui”.
Sabato seguirai dal vivo l’ultimo atto della Coppa dalle grandi orecchie?
“Come fai a saperlo non lo so… Bravo! Si, rinuncio alla mia amata Under 21 ed alle sue due amichevoli con Portogallo e Francia, ma è una dolce rinuncia. Ho fatto le ultime due finali, Milano ed a Cardiff e farò questa sabato, non è proprio scritto che vada sempre così. Per cui me la tengo stretta. Poi ti dico la verità, quando c’è una squadra italiana magari sei più coinvolto e di conseguenza più abbottonato, ma quando ci sono due squadre straniere, puoi anche godertela un po’ con maggior serenità e con più distacco, nonostante sia sempre una partita che sta facendo la storia”. Luca Savarese
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