La 1a puntata di "Tutto il calcio" aveva 5 campi: ECCO LE PROVE
Ha suscitato molta curiosità, e in alcuni casi anche sconcerto, il mio articolo pubblicato ieri su Gazzetta.it relativo al compleanno di Tutto il calcio minuto per minuto. E, in particolare, una novità che smentisce la scaletta della prima puntata così come ci è stata tramandata dagli anni Ottanta ai nostri giorni. Da quando cioè un quotidiano scrisse che il 10 gennaio 1960 i campi collegati erano tre: Milan-Juventus con Nicolò Carosio, Bologna-Napoli con Enrico Ameri e Alessandria-Padova con Andrea Boscione. Posso ipotizzare che, nell’occasione, qualcuno della Rai abbia dato l’informazione sulla base di ricordi personali e che, da quel momento, quella confidenza sia diventata verità storica, ripresa successivamente da tutti senza che ci si ponesse il problema di verificarla. Da appassionato e da giornalista con un grande archivio sulla materia, ho sempre dubitato di quella ricostruzione, perché l’accordo tra la Rai e la Lega Calcio presieduta da Giuseppe Pasquale prevedeva fin da subito che i campi collegati fossero cinque, di cui uno di B. Mi sembrava strano, quindi, che soltanto per la prima puntata si fosse deciso di partire con tre. Ad aumentare i miei dubbi, poi, c’era il fatto che Alessandria-Padova non era certo una partita di cartello, visto che entrambe le squadre erano sul fondo classifica. Non essendoci una registrazione di Tutto il calcio di quel 10 gennaio 1960, ho consultato archivi e incrociato informazioni. Sfogliando fascicoli e visionando bobine, ho trovato un paio di articoli dettagliati che hanno chiarito i miei dubbi. In particolare, l’11 gennaio 1960 uscì sul Corriere d’Informazione un resoconto sulla prima puntata nel quale si precisava che la radiocronaca di Carosio dal campo principale di Milan-Juventus era stata di tanto intanto interrotta per avere aggiornamenti su Bologna-Napoli (Pasini), Fiorentina-Sampdoria (Gomez), Roma-Vicenza (Ameri) e Genoa-Spal (Sapio). Anche la Settimana Radio-Tv dedicò un articolo e i campi citati erano gli stessi. Altri giornali, nei giorni seguenti, scrissero che l’esperimento era stato apprezzato, ma che la Lega aveva chiesto che a partire dalla seconda puntata il quinto campo fosse “di rigore” di Serie B. Aggiungo un altro dato, anche questo confortato da articoli e dal racconto che mi fece Guglielmo Moretti qualche anno fa: nei primi mesi della trasmissione sui campi secondari il radiocronista impegnato era sempre della sede regionale. Tanto è vero che Ameri, prima di prendere il posto di Carosio, si alternava con Paolo Valenti dall’Olimpico di Roma. Qualcuno, sui social, ha chiesto “le prove” di quanto da me scritto. Posto che nessuno in trent’anni ha mai chiesto “le prove” sulla precedente versione, semplicemente accettata perché considerata veritiera, credo che il rigore delle mie ricerche e le precisazioni attuali siano sufficienti per sgombrare il campo da ogni dubbio. Posto che l’unica prova certa (una registrazione della prima trasmissione) non l’avremo mai.Roberto Pelucchi
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