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venerdì 14 aprile 2017

Non solo Radio Rai: Juventus-Barcellona 3-0 raccontata da quattro radio private

#tuttoilcalcioblog
di Marco D'Alessandro - Il grande Alfredo Provenzali diceva che se una partita trasmessa in televisione viene vista da milioni di telespettatori, quei milioni avranno visto la stessa partita e le stesse immagini. Mentre se una partita viene seguita da cinquecentomila ascoltatori, allora la radio avrà trasmesso cinquecentomila partite diverse. Tanto per spiegare il significato di viverla ascoltando, scatenando la fantasia del campo immaginario di coloro i quali si mettono davanti ai diffusori, per citare anche Livio Forma.
Nella serata dello scorso martedì, circa undici milioni di telespettatori hanno assistito ad una Juventus che ha stracciato il Barcellona e si è costruita un vantaggio di tre gol per il ritorno del quarto di finale al Camp Nou. Prudenza e scaramanzia ci consigliano di non aggiungere ulteriori considerazioni.
Una decina di milioni ha visto i gol di Dybala e Chiellini sulle reti Mediaset, con il sottofondo delle sciabolate incredibili di Sandro Piccinini.
Ma se la televisione non presenta scelte alternative all'esclusiva del Biscione, il richiamo delle notti di Champion's League si è diffuso sulle onde della Radio e non solo su quelle di Mamma Rai. Nelle Coppe Europee cambiano infatti i discorsi dei diritti radiofonici e dei limiti di cronaca. E così, approfittando dell'appuntamento speciale, non ci siamo voluti accontentare di vivere solo la narrazione madre di Francesco Repice e Alessio Maldini (da riascoltare in "Emozioni alla Radio"), ma abbiamo azionato il registratore anche verso altre quattro stazioni radiofoniche, da curiosi osservatori radiomaniaci.
Un esperimento che fa ripensare ancora alle parole di Provenzali, perché cambiando le voci, si ottengono sempre racconti diversi, ognuno con le proprie particolarità, pregi e difetti. In varie interviste che ha avuto modo di rilasciare, Francesco Repice spiegò che lo stile della radiocronaca moderna è cambiato anche per l'arrivo della concorrenza dei network televisivi e quindi "per competere dobbiamo attrarre l’ascoltatore, mettere un’enfasi particolare, e non mandare mai oltre". Repice, pur non abbandonando il suo vastissimo lessico radiofonico, è stato forse il primo radiocronista della radio di stato a fare un passo verso lo stile delle "private".
Registrando, riascoltando e montando le fonografie, si nota come ogni radio e ogni cronista abbia raccontato la sua Juventus-Barcellona 3-0. Con l'ausilio del nostro canale youtube mxm20162017, andiamo a rivivere questo zapping tra le radio private che hanno trasmesso Juventus-Barcellona 3-0.

Nei diritti esclusivi triennali (2015-2018) che ha acquistato svenandosi, oltre a tutte le dirette televisive in chiaro e pay, per Mediaset c'è anche la possibilità di sfruttare i diritti radiofonici della competizione. L'azienda di Berlusconi negli ultimi tempi si è lanciata anche nell'avventura radiofonica, fondando il gruppo "Radio Mediaset" che ha acquistato alcune tra le più popolari stazioni radiofoniche. Tra queste c'è Radio 105 che trasmette tutte le partite delle due italiane fin dalla fase a gironi, Juventus e Napoli. E' l'unica radio che per trasmetterne le radiocronache, non deve acquistare singolarmente i diritti della partita, di volta in volta, dalla squadra che ospita l'evento. Radio 105 ha quindi trasmesso laddove Radio Rai non ha potuto, vale a dire le sfide casalinghe del Napoli.
La voce della Champion's di 105 è Niccolò Ceccarini, fiorentino, volto noto di Sport Mediaset quando imperversa il calciomercato. Si avvale di seconde voci come Giuseppe "Nanu" Galderisi e Giovanni Galli, saltuariamente anche Roberto "El Parma" Sosa e Alessio Tacchinardi.
La diretta comincia ad una ventina di minuti dal fischio d'inizio, con lo studio di Aldo Preda. Vanno in onda le interviste tratte da Premium Sport e i primi collegamenti con la coppia che racconterà la partita: direttamente dallo stadio se si gioca in Italia, dallo studio se la partita è all'estero.
La radiocronaca punta su una forte componente emotiva ed enfatica, più che descrittiva. Ceccarini è un vero e proprio fiume in piena di carica e entusiasmo, da vera e propria proverbiale allegria toscana. La spinta per la squadra italiana è sfacciata, quasi da dodicesimo uomo in campo. Sembra di ascoltare un vero e proprio radiocronista argentino che si infiamma e mitraglia per gli attacchi dei nostri e si dispera se si subisce ("Mannaggia!"). Un ritmo incessante ed esasperato, ma lacunoso in fase descrittiva del racconto della palla e delle zone del campo. Punti di forza sono nella qualità dell'audio, con effetti stereofonici dello stadio (un tempo anche Radio Rai li garantiva..) e nel coinvolgimento delle seconde voci, simili alle figure dei commentatori tecnici televisivi, ma con qualche licenza in più rispetto alle telecronache. L'effetto radio e l'emozione Champions spazzano via molto del "covercianese" e lasciano spazio anche dei siparietti che aggiungono simpatia al racconto. Ceccarini, a tal proposito, è molto bravo a creare sinergia e complicità. Se in televisione quasi nessuno riesce davvero a concentrarsi su quello che dicono i logorroici commentatori tecnici di turno, spesso vere e proprie palle al piede, la radiocronaca crea un altro effetto: il "Nanu" (oggi allenatore della Lucchese) è molto divertente da ascoltare e spesso e volentieri ci azzecca ed anticipa sostituzioni e situazioni di gioco.
La trasmissione di 105 termina poco prima delle 23, con gli estratti televisivi delle prime interviste a caldo  e le considerazioni finali dei due radiocronisti. Senz'altro un prodotto emozionante e coinvolgente, ma a coloro i quali volessero viverlo in diretta è d'obbligo un regolatore di battiti. Perfino Repice, a confronto, pare compassato.



RTL 102.5 è la radio privata nazionale che, da anni, si affaccia di più agli eventi calcistici. Segue il campionato sfruttando i limiti del diritto di cronaca, trasmette tutte le partite della Nazionale, si lancia nella Champion's quando si entra nella fase calda dell'eliminazione diretta. La voce principale è quella di Paolo Pacchioni, milanese, anche caporedattore sportivo. E' a RTL da quasi venti anni. La domenica pomeriggio copre il campo principale di "Mai visto alla Radio", il "Tutto il calcio" di RTL ma ovviamente con i limitati spazi di cronaca, alternati alla musica. Segue anche anticipi e posticipi di cartello. Si è confessato "ameriano" e, nelle sue radiocronache, spesso lo si sente nel tentativo di ricalcarne lo stile e il ritmo. Come Roberto Bortoluzzi ieri ed Emanuele Dotto oggi, al minuto 11 parla di "undecimo". RTL propone le sue radiocronache integrali con uno schema diverso rispetto a quello tradizionale. Una connotazione salottiera, un racconto piuttosto discontinuo, più incentrato su un clima che definiremmo "gialappiano". Da Euro 2016 la partita viene vissuta dal racconto di Pacchioni inviato negli stadi, ma affiancato in studio dalla conduzione di Fulvio Giuliani e dal duo comico foggiano formato da "Pio e Amedeo", noti al pubblico di Italia 1 con "Emigratis". La trasmissione #championsrtl scatta a ridosso del fischio d'inizio, alle 20:40. La radiocronaca di Pacchioni si mischia alle gag e al cazzeggio, anche trash, che si può allontanare dalla partita anche per minuti. Pacchioni fa radiocronaca a strappi, sta al gioco ed è complice con lo studio, s'inserisce quando lo ritiene opportuno per le azioni importanti e si concede delle licenze da salotto di radio commerciale, come la "difesa di pippe" del Barcellona. Nel momento del gol, le voci s'accavallano tra di loro per esultare, da vero salotto. RTL sembra rivolgersi a un target di pubblico diverso dal tifoso incallito che s'interessa alla partita per questioni di vita o morte. Confessiamo che c'incuriosirebbe ascoltare una versione Rai di Paolo Pacchioni, libero di esprimere tutta la sua capacità di racconto senza doverlo spezzettare e magari asciugando certe "sbracate" non da radio di stato. Si tratta di un validissimo radiocronista, capace di descrivere ed emozionare, con un ritmo molto coerente con il gioco in campo e un timbro di voce assai radiofonico.



Qualche frequenza più in là ed arriviamo alla giovane e effervescente Radio Sportiva, che già abbiamo proposto in occasione del trionfo della Ferrari di Vettel a Melbourne. La radio con sede a Prato segue il campionato rispettando rigorosamente il diritto di cronaca, vale a dire: tre interventi a tempo, da dividere in tre minuti di cronaca diretta ogni quarto d'ora. Il resto del tempo viene coperto con commenti ed opinioni, senza uscire dall'evento. Nelle Coppe Europee il discorso cambia, perché Sportiva propone dei racconti semi-integrali, anche per quanto concerne le partite tra squadre straniere, laddove Radio Rai non va oltre gli aggiornamenti dei punteggi. Lo schema consiste nell'abbondante cronaca diretta, da studio, con un collegamento telefonico supportato dagli effetti stadio televisivi. Due speaker a condurre (Marco Bisacchi e Filippo Baffa, nella serata di martedì) e il racconto in diretta di Andrea Capretti alternato agli interventi in diretta di due opinionisti: nientepopodimenoche Carlo Nesti, vecchia conoscenza Rai, e Luca Calamai della Gazzetta dello Sport. La cronaca di Capretti è piuttosto incisiva ed ispirata, mostra gran competenza nell'inquadrare le fasi di gioco e un lessico forbito e mai banale. Radio Sportiva si conferma un progetto molto interessante e meritevole d'attenzione, nonostante i pochi mezzi e i problemi che l'hanno afflitta nelle ultime settimane.



Ultima tappa del nostro giro radiofonico è a Roma, per una frequenza locale. Anche Radio Radio ha infatti seguito Juve-Barça, così come interamente tutte le precedenti partite dei bianconeri e del Napoli nelle fasi precedenti, con cronache da studio. La "prima talk radio italiana" segue le vicende delle due squadre capitoline ed è nota al pubblico per i lunghi dibattiti quotidiani con varie firme del giornalismo calcistico nostrano: Franco Melli, Furio Focolari, Ivan Zazzaroni, solo per citarne qualcuna. Radio locale, ma raggiungibile anche in tv (satellite) e attraverso le app. Non tutti sapranno che, negli anni '90, proprio Radio Radio battezzò le prime radiocronache del "nostro" Massimo Barchiesi, oggi stimatissima prima voce della pallacanestro e tra i migliori anche nel calcio. La serata dello Stadium è stata seguita con una copertura molto ampia, cominciata poco dopo le 19. Due inviati a Torino, Francesco Di Giovambattista (radiocronaca) e Renzo Giannantonio (interviste) e un conduttore in studio, Matteo Raimondi. Anche qui si nota uno schema: c'è il racconto del radiocronista e i commenti, anche con lo studio pronto ad interagire ed integrare, con i tempi giusti. La voce del giovane radiocronista Di Giovambattista non nasconde l'emozione per l'evento, ma non si fa tradire dai brividi, cimentandosi in un buonissimo racconto. Bella voce, corroborata dalla prestazione dei bianconeri, ma mai sopra le righe.


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