di Alessandro Atti
La tappa di oggi 20/05 mi ha convinto a ripensare totalmente il mio post ma, in apertura, permettetemi di tornare sui ritiri di massa e su questo argomento di criticare un pochino (sempre col massimo rispetto) il buon Massimo Ghirotto. Non si può portare come esempio di velocista che non si ritirava mai dalle grandi corse a tappe Mario Cipollini, che ha concluso solo circa la metà dei Giri, di cui uno solo perché stimolato dalla maglia rosa del suo compagno di squadra Ivan Gotti.
Era il 1997 e all’epoca Cipollini era il re dei velocisti assieme all’ubzeko Abdujaparov.
Piu che di ritiri però si trattava di non partenze alle prime difficoltà.
Nel 1996 il Giro partiva da Atene per celebrare il centenario dei Giochi Olimpici. Cipollini probabilmente non era al top della forma per cui lasciò che a fare le prime volate fosse chi normalmente lo lanciava e cioè Silvio Martinello (attuale commentatore tecnico di Raisport).
Nel prosieguo del Giro Cipollini vinse due tappe, di cui una davanti proprio a Martinello. Al termine della sua seconda vittoria disse che aveva problemi a un ginocchio, e il giorno dopo non partì.
Era la 18 esima tappa e il "menù" in rosa prevedeva per le successive tappe una crono e due tapponi alpini prima della passerella finale milanese.
Tra alti e bassi molto buono il lavoro della squadra di Radio Rai, anche se oggi avremmo dovuto chiamare Chi l’ha visto per trovare Emanuele Dotto (chissà se ha dovuto fare un vaccino?)
A parte gli scherzi, tornando alla tappa di oggi abbiamo avuto il piacere di ritrovare in postazione Francesco Guidolin e Roberto Collini (per anni capo degli inviati al Giro poi vicecaporedattore sport e infine direttore della sede Rai di Trieste).
Veramente ottimo il rimbalzo di linea tra le due moto mentre al traguardo c’erano spesso problemi tecnici.
In uno dei mei primi post ciclistici un paio di anni fa dicevo che la radio batteva la tv 800 a 0 come i metri di vantaggio che questa aveva sullo streaming di Raisport. Oggi la radio era in ritardo rispetto alla tv. Inoltre per due volte noi ascoltatori nel dopo corsa sentivamo la voce di Franco Pelizzotti mentre Scaramuzzino non lo sentiva.
In conclusione vi riporto i complimenti giunti via twitter a Dotto e Scaramuzzino.
0 commenti:
Posta un commento