di Alessandro Atti
La settimana scorsa ero molto indeciso se scrivere dei 20 anni di Valentino Rossi nel moto mondiale oppure della scomparsa di Cesare Maldini. Diciamo che il mio post non ha portato molta fortuna a Valentino.
Cesare Maldini tra le altre cose nella sua carriera è stato per tre cicli e mezzo l’allenatore dell’Under 21. Fu l’ allenatore che vinse i primi tre titoli Under 21 della storia italiana.
Il giorno del compleanno di Arrigo Sacchi lessi qualcuno secondo cui valeva piu il secondo posto mondiale di Sacchi che i tre europei Under 21 vinti da Maldini. Senza voler entrare nella diatriba ricordo che Sacchi lavorava con giocatori già affermati, Maldini con giocatori che in gran parte non erano neppure titolari delle loro squadre. Senza mancare di rispetto a nessuno credo sia diverso giocare con Tassotti Maldini Costacurta Baresi altro è giocare con Bonomi Favalli Luzardi e Verga.
In tv l’Under 21 era seguita da Carlo Nesti mentre in radio le voci erano Riccardo Cucchi e Livio Forma. Quando Cucchi prese il posto di Ciotti nelle radiocronache della Nazionale maggiore, Forma divenne la voce dell’Under affiancato in un paio di occasioni da Giulio Delfino e poi da Tonino Raffa.
Forma commentò gli Europei Under 21 dal '92 al '96 saltando in tutto un paio di partite commentate da Bruno Gentili (una singolarmente e una con Antonello Orlando).
Esattamente un anno fa negli spogliatoi di Pontelagoscuro (Fe) ricevevo da due amici della squadra di calcetto la ferale notizia: era morto Livio Forma.
Di ritorno dalla partita avrei voluto fare la notte in bianco pur di scrivere ma non ce la feci.
Il post era comunque pronto per le 10 di venerdi mattina. http://tuttoilcalcioblog.blogspot.it/2015/04/ciao-livio-atti-allimprovviso-29.html
Il video realizzato da Marco d’Alessandro con l’annuncio delle morte di Forma e la comprensibile commozione di Giuseppe Bisantis fu ripreso da molti ma con titoli del tipo “il cronista piange”. Molti non sapevano neanche chi fosse Forma ma “le lacrime portano clic”.
Avrei voluto contattare Carlo Nesti, compagno di mille trasferte di Under 21, e chiedergli un ricordo ma per ragioni di tempo non ho potuto farlo.
Andiamo a rivederci l’ultimo trofeo di quell’Under conquistato ai calci di rigore dopo una partita giocata in 9 contro 11.
Pensate che qualche criticone i giorno dopo disse che l'Italia avrebbe dovuto attaccare di più...
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