di Alessandro Atti
Il post di questa settimana prende il titolo dal libro di Giovanni Scaramuzzino uscito qualche anno fa e costituito da vari racconti di sport, immaginari e non, legati come filo conduttore dall’ascolto della radio.
Ascoltiamone una recensione dettagliata per chi non l’avesse letto (leggere non fa mai male).
La storia che vi voglio raccontare è accaduta mercoledi 2 marzo scorso, la sera di Inter-Juve quando, come tutti i mercoledì e i lunedì, ero a vedere gli allenamenti di calcetto.
In occasione di un turno infrasettimanale, cosi come il lunedì sera di Napoli-Inter, avevo portato la radio in palestra. Mercoledì non l’avevo fatto perché temevo che la partita distraesse la squadra dagli allenamenti, cosa che in questo momento non era auspicabile.
Appena parcheggiato la macchina leggo il messaggio del mio amico Querze: “Atti porta la radio” . Negli spogliatoi un cellulare avvisa “ gol di Brozovic” e subito a Querze viene un'idea: “Chiediamo la radio in prestito al custode“.
L’allenamento inizia, la parttia pure anzi è gia iniziata, e io che pensavo fosse alle 21……
Tra le indicazioni di Mr Filippini e le azioni di San Siro il tempo scorre, sono le 22.29; a Pieve di Cento l’allenamento sta per finire, a S. Siro sono leggermente piu indietro.
Rigore per l’Inter, l’allenamento si ferma; tutti attaccati alla radio…rete.
L’ allenamento finisce, tutti vanno sotto la doccia io e Querze restiamo in palestra almeno fino alla fine dei tempi regolamentari.
Io prendo la macchina e riparto, Querze rimane in palestra ….finchè il custode non deve andare a casa.
C’è una sola macchina nel parcheggio della palestra e sta ascoltando i rigori che, purtroppo per i tifosi interisti, non vanno bene.
Si chiude qui il racconto di un'emozione, solo di un'emozione….
come quando ascoltiamo le partite alla radio
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