
di Alessandro Atti
La recente vottoria di Fabio Aru nella Vuelta mi dà lo spunto per un confronto tra lo stile Rai e quello Eurosport (che, ricordiamo, è stato l'unico canale a trasmettere la Vuelta).
Le telecronache erano di competenza di Salvo Aiello e Riccardo Magrini.
Per chi come me è abituato alle telecronache di Pancani e Martinello è stata dura abituarsi.
Se avessi scritto questo post a metà Vuelta non sarei stato tenero con i due.
Il loro stile è piuttosto informale anche se talvolta sembra che si dimentichino che c’è gente che li guarda e che vorrebbe capire cosa sta succedendo in corsa. Se sta scattando Aru non mi interessa in quel momento sapere come è soprannominato Landa Meana alla baracchina di Livorno.
In un'altra occasione Magrini ha detto “state all’occhio”( non Stefano). Questa è una battuta molto sottile e se qualcuno non conosce Stefano Allocchio non la si capisce.
Nelle ultime tappe i due hanno limitato queste uscite e la cronaca è migliorata.
Tutti i due stili sono accettabili anche se, nel secondo caso, si dovrebbe privilegiare l’informazione alle battute.
Per fare un paragone se io ascolto una radiocronaca calcistica di Repice e una di Dotto, noto che i due stili sono profondamente diversi ma entrambi raggiungono il risultato cioè raccontare la partita.
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