
di Alessandro Atti
Il primo pensiero di questo post non puó che andare a Ivan Basso che si è dovuto ritirare dal Tour a causa di un tumore ai testicoli.
Non abbiamo purtroppo materiale audio legato alle sue vittorie, grazie a YouTube che fece chiudere il canale al nostro Marco d"Alessandro.
Fu un Giro d' Italia su i generis per Radio Rai, in quanto si decise di inserire la radiocronaca della corsa nei giorni feriali all' interno di un varierà radiofonico condotto da Paolo Belli e Georgia Luzi, finendo per venirne schiacciata.
Memorabile quando Orlando fu interrotto a 300 metri da un sicuro arrivo in volata per sapere se ci sarebbe stato un arrivo in volata.
Chiusa questa parentesi parliamo della corsa e dell' impegno di Radio Rai.
Dopo la parentesi dell'anno scorso e' tornato il conduttore da studio anche nelle dirette infrasettimanali. Come sempre e' presente un ospite del mondo del ciclismo preceduto da una clip storica. Spesso in queste clip abbiamo sentito la voce di Adriano De Zan, la voce televisiva per antonomasia del ciclismo. Chissà perché così tante clip televisive e così poche radiofoniche?
Come già dicevo durante il Giro all' amico Stefano Stradotto (che ringrazio per essere stato le mie orecchie nelle prime tre tappe), ho la sensazione che l'archivio Rai pre riforma del 94 contenga parecchi buchi e che alcune clip mandate durante il Giro siano registrazioni personali di Roberto Collini o di Claudio Ferretti.
La prima parte del Tour ha visto protagonista Emanuele Dotto.
Non sono in vena di fare pagelle, ma complessivamente al nostro poeta del microfono darei solamente la sufficienza.
Emanuele si é infatti ben disimpegnato nell'occasione della maxi caduta che tra gli altri costò il ritiro a Fabian Cancellara. Infatti in quell'occasione Dotto individuo' immediatamente il problema ambulanze, mentre su Rai Sport Beppe Conti parlava di decisione presa per non svantaggiare troppo alcune squadre in vista della cronosquadre.
Il brutto di Emanuele sono gli arrivi allo sprint, dove ha sovente sbagliato il vincitore.
Cercando una sintesi tra i due claim di Radio 1 sotto le due ultime direzioni "ma sulla radio mamma la notizia non può attendere?"
Oggi 14/07 si è infatti verificato un altro episodio di rigidità di palinsesto. Dotto ha regolarmente parlato di arrivo verso le 17, eppure non si è' ritenuto di farlo intervenire nel finale di "Restate Scomodi".
Dotto ha fatto appena a tempo a raccontare l'arrivo perdendosi la fase cruciale della corsa.
Negli anni scorsi e pure nell'ultimo Giro gli inviati avevano la linea aperta nel contenitore pomeridiano. Addirittura sul sito di Radio 1,cosa confermata anche dall'epg del digitale terrestre, era previsto un collegamento più lungo dopo il Gr delle 16.30, di circa. 10 minuti.
L'intervento di Dotto è però durato due minuti appena in una fase così delicata della corsa.
Tra i conduttori da studio vi segnalo l'ottima conduzione di Manuela Collazzo che ha dimostrato un'ottima competenza nel toccare i punti giusti durante gli interventi di Amadio e Adorni
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