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di Francesco Furlan
Vincitore di giornata: Riccardo Cucchi. Nelle puntate infrasettimanali, sempre particolarmente “piene” (almeno per gli standard cui oramai siamo abituati), emergono più del solito le grandi qualità di Cucchi, personaggio la cui importanza “storica” è già adesso percepibile, ma che penso si noterà ancora di più quando, fra qualche anno, non lo avremo più in trasmissione. Si limita in realtà a fare ciò che bisogna in questi casi: stringatezza, precisione, fluidità. Sintesi estrema e grande precisione anche nei tre interventi che segnalano le tre reti della partita. Una cronaca “di scuola”.
Top
Emanuele Dotto: vale più o meno il discorso fatto per Cucchi. Anche per lui, si sente l’abitudine a doversi giostrare con non molto spazio a disposizione, dovendo necessariamente dare comunque tutte le informazioni del caso. La sua cronaca fila via senza problemi di sorta, concedendosi anche qualcuna delle solite chicche che infiorettano da sempre i suoi racconti calcistici. Adesso, ci auguriamo di sentirlo in ottima forma anche per il Mondiale di ciclismo; le eccellenti prestazioni del Tour fanno ben sperare anche in questo senso.
Giovanni Scaramuzzino: designato abbastanza a sorpresa al San Paolo, il nostro se la cava, come sempre, al meglio. Dopo la splendida prestazione in integrale di Cesena-Empoli, un’altra cronaca eccellente per quella che è stata una delle più emozionanti gare del turno infrasettimanale. Ottimo nel pirotecnico inizio di partita ed anche per tutto il primo tempo, soprattutto. Peccato non gli riesca di prendere neanche una marcatura in diretta. Unico lato negativo, non dipendente da lui: gli effetti praticamente inesistenti del San Paolo (non è una novità peraltro), che sembra lo rendano l’unico spettatore presente sugli spalti.
Francesco Repice: come più volte già capitato nello scorso campionato (derby di Milano all’andata ed al ritorno; Atalanta-Genoa), si riconferma una regola non scritta, ma (quasi ) sempre valida: le partite non di cartello o non particolarmente tirate sono quelle in cui Repice rende meglio, dato che il suo ritmo resta sempre avvincente ma non diventa soffocante come in altre occasioni. Fosse sempre così…tutto sommato in ripresa anche Daniele Fortuna, che non mi era piaciuto molto nell’ultima infrasettimanale di Champions con Delfino e che invece si è destreggiato più che discretamente dopo la buona prestazione al Sant’Elia.
Flop
Francesco Repice: e, tuttavia, ci risiamo col vizio capitale: sembra che oramai Repice abbia programmaticamente rinunciato al suo famoso “rrrrete”, in favore di quell’atroce allungamento del cognome del marcatore, che, per quanto mi riguarda, mi irrita al livello cutaneo. La Nemesi ieri sera è scattata puntuale, dato che al momento del gol di Théréau, il nostro si è dovuto clamorosamente correggere in corsa, con effetto francamente cacofonico (gli era scappato un “Hertauuuuuuux”…). Vorrei rassicurare Repice: le sue radiocronache, se non si lascia prendere da questi eccessi, sono godibilissime ed avvincenti: non c’è bisogno di “vivacizzarle” o “modernizzarle” oltre misura. L’ho già detto; chi ascolta la radio (anche chi non è abituato a farlo e si trova magari a “dover” ascoltare Tutto il Calcio perché la fidanzata lo ha costretto ad andare a fare shopping all’Ikea), apprezza particolarmente lo stile pacato, preciso e nello stesso tempo incalzante dei “nostri” radiocronisti: non c’è proprio bisogno di adeguarsi allo stile bombastico ed in ultima analisi fastidiosissimo che impera in talune TV private.
Tarcisio Mazzeo: dopo le ottime cronache di questo inizio di stagione, una due giorni non brillantissima per l’ottimo Tarcisio (premiato giustamente con la cronaca da prima voce del derby della lanterna, domenica sera). Martedì è assolutamente scusabile, vista la partita non particolarmente avvincente disputatasi al “Braglia”; meno comprensibili, invece (se non, magari, con un poca di umanissima stanchezza), le imprecisioni nella cronaca di mercoledì sera, quando purtroppo infila il poco invidiabile record di non prendere nessuno dei tre marcatori al primo colpo (addirittura, il gol di Paloschi si perde nell’etere e Corsini gli deve chiedere il marcatore poco prima del riepilogo finale). Cose che succedono e che, comunque, non inficiano il suo status di quasi “titolare” di integrali che oramai pare giustamente acquisito.
Filippo Corsini: in occasione dei turni infrasettimanali, sappiamo che è pressoché impossibile sentire tutti i commenti in diretta. In questo specifico turno infrasettimanale, capitava anche che l’Hellas fosse terza in classifica. Resta dunque del tutto incomprensibile la scelta di Corsini che, dopo aver fatto sentire in diretta gli ultimi minuti di Napoli e Firenze, non lascia il finale di trasmissione a Zennaro (peraltro, al Bentegodi la partita era più che mai viva) e ci fa sentire i commenti di Parma (ci stava), Torino e Milano (e qui, in tutta onestà, visto l’andamento delle partite, non è che se ne sentisse l’impellente necessità). Peccato, dato che il bravo Massimo (inspiegabilmente cassato dalla puntata di serie B, nonostante entrambe le Venete giocassero in caso) se lo sarebbe ampiamente meritato.
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venerdì 26 settembre 2014
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