Per chi ascolta la Radio con la R maiuscola oggi non è un giorno come tutti gli altri.
Questa sera con Italia-Lussemburgo, amichevole premondiale degli azzurri di Prandelli, si chiude l'avventura azzurra di Riccardo Cucchi come prima voce di Radio 1 della Nazionale Italiana.
In questo spazio non ci perdiamo in discussioni sui motivi di questa scelta, ma è evidente la sensazione che molti affezionati della radio provano in questo momento: un senso di tristezza di fronte a quello che rimane un momento chiave della storia recente del primo canale radiofonico italiano.
Dopo 20 anni di carriera si chiude l'esperienza azzurra della voce che per i radiofili non troppo anziani è legata indissolubilmente a quel 9 Luglio 2006
Ci saranno mille e più occasioni per riascoltarlo, ne siamo sicuri, ma in Italia la nazionale è un'istituzione e per anni è stata legata a quella voce mai sopra le righe, pacata ma allo stesso tempo molto competente, capace di respingere qualsiasi faziosità con commenti onesti anche nei momenti peggiori della nostra compagine azzurra.
Il nostro Grazie a Riccardo non può limitarsi a un articoletto e a un video: va ben oltre questo momento ed è rivolto a un grande protagonista della radio, dalle doti giornalistiche eccelse ma capace anche di tenere il timone di una valida squadra come quella sportiva di Radio Rai.
Per questo in un'immaginaria formazioni di stelle del firmamento radiofonico che lo hanno preceduto, con Ameri e Ciotti in attacco e Carosio in difesa, il ruolo di regista (alla Pirlo) sarebbe sicuramente suo.
Grazie, Riccardo!
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