Sepang, Malesia. Teatro dell'attualità e dei flashback che ritornano e non se ne vanno, a tre mesi esatti da quel che è successo sulle nevi di Meribel il 29 Dicembre scorso e che ancora continuerà a coinvolgerci ad oltranza.
Si arrivava alla seconda tappa del Mondiale 2014 con ancora quell'angoscia chiamata Schumacher, con certe dichiarazioni di dottori, addetti ai lavori e presunti tali che invitano testualmente a prepararsi al peggio. D'altronde dopo tre mesi di coma con lesioni diffuse al cervello, è difficile cercare ottimismo, quello che però la famiglia e l'ufficio stampa del grande di Kerpen cerca di diffondere al mondo esterno. Un banale incidente sugli sci, in piene vacanze di Natale, ancora senza fine nonostante sia giunta la Primavera.E si arrivava a Sepang con ancora troppo vicina la tragedia dell'aereo MH370 e i 239 morti.
Non sarebbe stata una brutta idea se questa Formula Uno avesse potuto regalare una botta di vita, ma sembra di chiedere qualcosa che rasenta l'utopia.
E' l'ennesimo weekend in cui gli sbadigli la fanno da padroni e che per il futuro di questo campionato fa sorgere solo scenari inquietanti e l'invito a prepararsi al peggio. Nei suoi pochi e sintetici interventi, Giulio Delfino racconta di un Gran Premio "mooolto noioso". E sappiamo come ce ne voglia per annoiare la voce della Formula Uno alla Radio durante il continuo evolversi di una corsa, come ci disse nella nostra intervista a "Dietro il microfono" nei mesi scorsi. Altri i tempi in cui avrebbe scalpitato per intervenire sulla Santa Messa. A me piacerebbe, una volta tanto, poter scrivere al caro amico della radiopagella Francesco Furlan, che s'è sbagliato a pensare che noi delle quattroruote in processione scippiamo Giulio al pallone (e chissà se anche al Mondiale brasiliano..).
Anche a questo capitolo della rubrica dobbiamo scrivere di una corsa da encefalogramma piatto, dopo ciò che è successo al sabato, con l'ennesima pagliacciata dei pappamolla che s'impauriscono alla visione della pioggia e rinviano di un'ora l'appuntamento con la pole. Niki Lauda, con questi metodi, può rimpiangere di essere arrivato con un'abbondante trentina d'anni di ritardo, memore di quel titolo gettato al Monte Fuji, del 1976 riprodotto recentemente dal film "Rush".
Il vecchio calcolatore, 38 anni dopo, si comincia a prendere soddisfazioni dopo aver appeso il volante al chiodo: è tra gli uomini al timone del team Mercedes che sta cannibalizzando questo avvio di Mondiale. Hamilton s'intasca la pole sul bagnato e vince una gara con una tranquillità e una facilità che mai gli si era avuto modo di vedere nel suo stile di guida sempre piuttosto frizzantino.
Rosberg completa una doppietta scontata. La Mercedes sembra inattaccabile in qualunque caratteristica. Perfino Horner, il team manager della Red Bull, si è spinto ad osservare come forse nemmeno alla sua scuderia riusciva un dominio del genere: "Credo che abbiano un vantaggio più grande di quello che abbiamo mai avuto". Bibitari che però possono tornare a sorridere: Vettel è già tornato sul podio, Ricciardo ci è andato vicino e dopo la squalifica di Melbourne (ancora da discutere a Parigi) si è dovuto arrendere ai fluidi di scarogna webberiana che affliggono una delle due vetture campioni del mondo. Quasi commovente il suo sforzo di volersene sottrarre, ma tra consumi di benzina, ale, e perfino penalità per la prossima gara, è da raccomandarlo per Lourdes.
Ma a vedere le Red Bull l'impressione sembra sempre quella che, man mano, potrebbero recuperare il gap con le Mercedes e forse diventarne l'unica alternativa credibile. Altrimenti, prepariamoci al peggio e ad un monologo.
"Prepariamoci al peggio" abbiamo paura di pensarlo anche di fronte alle prestazioni della Ferrari. Fernando Alonso bissa il quarto posto ed è terzo in classifica, non sarebbe un risultato da buttare via non fosse per il quasi imbarazzante ritardo nei confronti di chi mena le danze. Kimi Raikkonen parte bene, è in zona Alonso dopo la partenza ma viaggia con la nuvoletta fantozziana in testa: viene colpito dalla McLaren di Magnussen ed è costretto a ripartire dal fondo.
Non ci sarebbe da disdegnare se ci iniettassimo una bella dose d'ottimismo, sperando in miglioramenti, che il campionato è lungo, che tutto può succedere, che i dinosauri potranno uscire da sottoterra e così via. Vengono però i brividi quando già si intravede lo spettro dell'ennesimo anno di crisi tecnica e si prende notizia che a Maranello abbiano già cominciato a silurare uomini che lavorano sull'ibrido, sul motore, sull'Ers e mica Ers.
Sepang 1999: Ross Brawn e, tra i cronisti, un giovane Giulio Delfino |
Il prossimo appuntamento è già per il prossimo weekend in Bahrain: non ci creiamo nessuna buona aspettativa. Sarà un Gran Premio trasmesso in chiaro dalla Rai e, novità, si correrà nella notturna locale ed alle 17 italiane. Ci dovrebbe anche essere più spazio per la diretta radiofonica.
E sempre #ForzaMichael
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