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di Francesco Furlan
Innanzitutto, un sentito ringraziamento all’amico Marco D’Alessandro che, nei ritagli di tempo lasciatigli dalla sua attività principale di centrocampista del Cesena, ha svolto in maniera eccellente la funzione di supplente per le pagelle della scorsa settimana. Anche in questo week-end, non sono mancati spunti positivi e negativi. Focalizziamoci sul alcune prestazioni.
Vincitore di giornata: Emanuele Dotto. Ammetto che la sua designazione per Atalanta-Napoli mi aveva alquanto sorpreso, dato che pensavo ad un inevitabile derby della Lanterna all’ora di pranzo. Invece, le circostanze favorevoli lo hanno addirittura portato a diventare il campo principale di una puntata (ahimé) ridotta all’osso. E lui non ha deluso, regalando una prestazione all’altezza della sua meritata fama. Niente di particolare nel primo tempo, comunque, portato avanti senza difficoltà (da segnalare un “Migliaccio fa rima con tiraccio”); eccellente la ripresa con due gol su tre presi benissimo in diretta e la prevedibile ed immancabile, impietosa sottolineatura delle nefandezze della difesa napoletana. Un solo, non trascurabile caveat, quando interviene per “il raddoppio del Napoli”: ma è anche vero che l’annuncio del marcatore ed il boato dello stadio bergamasco, avevano in realtà già fatto capire chi avesse segnato. Complessivamente, un ottimo Dotto, anche nella per altri versi sciagurata chiacchierata durante l’ospitata musicale di Sabato Sport.
Top
Francesco Repice: il suo Juventus-Inter della scorsa stagione fu uno dei nadir caressiani della carriera di Repice, con un costante sbraitare dall’inizio alla fine condito da “Principi del Bernal”, semi-orgasmi sulle giocate del Pallone d’oro morale ed altre amenità disseminate per novanta minuti. Nulla di tutto questo nell’eccellente prestazione di domenica (evidente compiacimento a parte ogni volta che il Pallone d’oro morale toccava, anzi “accarezzava” la sfera). Quando si mantiene su livelli “radiofonici” il grande Francesco risulta difficilmente battibile nelle integrali. E’ il caso del posticipo domenicale, raccontato con la solita passione e senza troppa frenesia (anche perché in campo non ce n’è stata molta), e, soprattutto, con tre bei “rrete” su quattro segnature. Chissà che quella mania dell’urlo sul nome del marcatore sia definitivamente tramontata. Eccellente anche il suo savoir-faire nelle interviste del dopo gara, dove non ha signorilmente infierito sul popolarissimo (fra gli interisti) allenatore nerazzurro. Buona anche la prova di Marino, solo un po’ lungo in una circostanza (ha parlato per quasi due minuti, un vero record per una seconda voce, specie se il radiocronista principale è Repice). Davvero una scoperta assai piacevole, quella del corrispondente di Raisport da Torino.
Tarcisio Mazzeo: temevo che il posticipo dell’anticipo potesse togliere al buon Tarcisio la soddisfazione di raccontare da prima voce il derby della Lanterna. Fortunatamente non è stato così ed il nostro ha risposto con una prestazione davvero all’altezza. La sua crescita in fatto di integrali è oramai evidente e penso lo si possa considerare come un “titolare” a pieno titolo anche per questo tipo di radiocronache. Molto appassionato nel raccontare una partita tutto sommato discretamente divertente; se gli si può fare un appunto è quello che talvolta si dilunga un po’ troppo nella descrizione di azioni concluse, finendo per perdere scampoli piuttosto lunghi di diretta. Ma, sicuramente, anche nelle tempistiche il bravo Tarcisio avrà occasione di migliorare ulteriormente con il tempo.
Daniele Fortuna: la sua presenza al PalaDozza di Bologna è oramai diventata quasi una costante di Palasport. Ed il bravo Daniele continua a disimpegnarsi alla grande, anche grazie al fatto che da un paio di settimane le partite della Virtus sono sempre assai tirate. Punteggio basso, ma emozioni fino alla fine anche nella sfida contro i pluricampioni d’Italia di domenica scorsa, raccontate in una sorta di duello con Barchiesi che esalta la bravura delle due prime voci della pallacanestro. Inattesa invece la sua designazione come voce del big-match della serie B al Castellani. La presenza del derby genovese finisce per togliergli parecchio spazio, ma tutto sommato è abbastanza fortunato, dato che riesce a prendere in cronaca quasi tutti gli episodi salienti. Vista la sua scarsa familiarità con il calcio da prima voce (almeno in questa stagione) gli si possono perdonare anche un paio di imprecisioni (come sulla traversa del Palermo, quando si corregge tempestivamente). Da stigmatizzare invece l’attacco di zennarite che lo coglie sul gol dei rosanero quando si dilunga un po’ troppo prima di farci capire che i siciliani hanno segnato. Anche in questo caso, una più costante pratica calcistica non potrà che farlo migliorare.
Flop
Giovanni Scaramuzzino: serata che, in cronaca, è stata assolutamente positiva per il cronista calabrese che si è disimpegnato più che validamente nel racconto della debacle casalinga del Bologna. Ottimo anche sulla descrizione dei due gol dell’Udinese, presi entrambi in diretta. Il flop si riferisce al fatto che (pur con tutte le attenuanti del caso, vista la scarsa popolarità del personaggio) si è accorto che il portiere bianconero fosse Scuffet (e non Brkic) dopo una buona mezz’ora. Ha tentato di rimediare raccontandoci la biografia dell’eccellente portiere dell’Under 17 a partire dalla sua prima Comunione, ma lo svarione, piuttosto grave, rimane.
Tarcisio Mazzeo: in contrapposizione alla sua ottima prestazione come cronista solitario in Genoa-Samp , fa da contraltare la sua giornata tutt’altro che brillante in serie B, dove risulta, a mio avviso, il meno bravo del lotto. Fin dall’inizio sembra non molto entusiasta (complice, probabilmente, la giornata grigia di La Spezia). Dimentica di segnalare il marcatore sul vantaggio ospite, mentre è incredibilmente sfortunato sul pareggio dello Spezia, dato che la linea si interrompe proprio al momento della battuta del rigore di Ferrari. Giornata un po’ così; comunque un piccolo incidente di percorso in una stagione fin qui assolutamente sontuosa.
La gestione di Galles-Italia di rugby: Corsini aveva indovinato una delle non moltissime cose buone del suo week-end, dando a Pacitti la possibilità di intervenire sui campi della B in caso di meta dell’Italia. E, neanche a farlo apposta, la meta azzurra arriva dopo un paio di minuti. Solo che Pacitti si dimentica di re-intervenire per dirci che non è stata concessa (quando, al successivo collegamento, parte con il suo immancabile “Il Galles allunga”, il sottoscritto ci rimane malissimo). E questo è il meno, dato che nel resto della puntata l’ottimo Paolo il suo lo fa largamente. I problemi iniziano terminata la puntata di Tutto il Calcio: intanto il clamoroso colpo di sfortuna sulla seconda meta dell’Italia che arriva dieci secondi dopo che Corsini ha chiuso i battenti (senza sigla, oltretutto…tristezza). E qui la colpa non è di nessuno. Ma sarebbe simpatico sapere come mai non si sia deciso di posticipare di qualche minuto la consueta chiacchierata musicale del sabato (che questa settimana coinvolgeva la giovane e promettente Nicoletta Strambelli) per darci in diretta gli ultimi minuti della partita del Millennium Stadium. La bella prestazione degli Azzurri lo avrebbe meritato. E forse, visto quanto detto durante l’imperdibile intervista, lo avrebbe apprezzato anche la simpatica cantante veneziana.
PS: sarebbe simpatico inaugurare questa settimana una nuova rubrica intitolata “Nuove frontiere della linguistica”. In particolare questa settimana, mi soffermerei su un’affermazione sentita nel post-partita del cosiddetto derby d’Italia: “Il segreto della Juventus è l’aggressione mentale che Conte da anni predica nei confronti degli avversari”. Penso che, anche chi non fosse ai diffusori, possa facilmente individuare nel Baron Prof. Dokt. Anton von Kabrinovitsch dell’università di Tubinga l’autore di cotanta perla.
Alle prossime puntate!
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martedì 4 febbraio 2014
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