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martedì 17 dicembre 2013
19:31

La Radio-Pagella 2013-2014 Puntata 17

di Francesco Furlan

Vincitore di giornata
Giulio Delfino. Fortissimamente Giulio. In una giornata in cui non si ricordano partite particolarmente scintillanti, tocca ancora a Delfino la sfida più divertente del turno, ancora in posticipo. Nel gelo di S. Siro, Delfino se la cava alla grandissima, ben coadiuvato da Mazzeo. Quando la patita non concede troppi momenti di pausa, c’è meno tempo anche per il salotto (a riprova, la prestazione piuttosto censurabile di Milan-Ajax in coppa), a tutto vantaggio della cronaca dell’ottimo Giulio, sempre teso e coinvolgente. Un solo appunto, quando sul primo gol della Roma gli scappa una “repiciata”, con il nome di Destro senza alcun “rete” o “gol”, anche se siamo ben lontani dagli eccessi dell’originale. In questa prima parte di stagione gli sono state concesse parecchie partite di cartello e, finora, Delfino ha dimostrato di meritarsele senza alcun dubbio.

Top

Tarcisio Mazzeo: anche se in questa stagione non è stato particolarmente sfruttato in questa veste, rimane a mio avviso lui la seconda voce più affidabile. Anche ieri sera, la sua intesa con Delfino (con cui quest’anno, in stagione, ha già fatto coppia parecchie volte) è stata assolutamente perfetta, così come i suoi interventi, sempre lucidi e precisi sulla lettura della partita, mai (o quasi mai) a sproposito. Se non amassi così tanto la radio, direi che potrebbe svolgere tranquillamente lo stesso ruolo anche in TV ed in modo ben più efficace di tanti opinionisti e pseudo-tali che imperversano sul piccolo schermo. Di rilievo anche il suo racconto domenicale di Genoa-Atalanta, grazie anche ad una partita tutto sommato vivace. Prende bene, nel finale di partita, il pareggio dei bergamaschi.

Antonello Brughini: anche lui mette a segno una buona doppietta nelle due puntate pomeridiane della fine settimana. La partita dell’”Ossola” si chiude abbastanza presto, ma lui riesce a mantenerla viva nonostante tutto. Anche qui una piccola noterella: è vero che da un poco di tempo a questa parte gli tocca raccontare gol particolarmente belli, ma forse sarebbe meglio non eccedere troppo nelle iperboli quando si descrivono, altrimenti da Emerson, a Masi, a Zecchin, i nostri campionati sarebbero pieni di Palloni d’oro (Pirlo a parte, ovviamente: lui sappiamo che il Pallone d’oro lo vince da almeno tre anni). Bene anche nel pareggio a reti bianche comunque piuttosto tirato del “Tardini” nella puntata di domenica pomeriggio.

Massimiliano Graziani: seconda radiocronaca del campionato cadetto per il nostro, in vertiginosa ascesa. Dopo la prestazione un po’ troppo passionale come seconda voce in Roma-Cagliari, gli sono state concesse queste due possibilità che lui (secondo me) ha ben sfruttato. Ricca di gol la partita del “Francioni”. Inciampa un pochino nella descrizione del primo gol (quando gli scappa anche un “LiGGi” in romanesco puro), ma nella puntata, gli autogol sono stati tutti un pochino disagevoli da individuare (ci è cascato anche Gueli). Molto bene per il resto: quando Ligi segna sul serio si è evidentemente preparato; bene anche sull’autorete di Del Prete. Insomma, un esperimento da continuare.

Flop

Francesco Repice: sui social network ha (giustamente) ribadito la fedeltà a questo suo nuovo stile (nuovo si fa per dire, visto che dura da tre anni, ma si è consolidato particolarmente nelle ultime due stagioni). I suoi fan ne sono entusiasti (legittimamente); io, che sono un poco passatista, non riesco a farmelo piacere. La sensazione è che oramai si trattenga deliberatamente per non far esplodere il suo famoso “rrete” (domenica è successo sul gol di Cambiasso). Fra l’altro, la cronaca da Fuorigrotta è anche stata lardellata qua e là da imprecisioni varie in cui di solito lui non cade: abbastanza clamorosa quella sul secondo gol napoletano, inizialmente attribuito ad Insigne e subito dopo a…Verratti (???). Non brillantissimo neppure Coppola, sempre valido nella lettura della partita, ma che domenica mi è parso un po’ troppo tifoso, fra le rampogne al malcapitato Taider ed i “galacticos dell’attacco napoletano” manco si stesse parlando di Pelè, Jairzinho e Tostao.

Massimo Barchiesi: anche per lui giornata un po’ così. La partita del “Castellani” non lo aiuta e, nonostante riesca sempre a tenere un buon ritmo, la sua cronaca non riesce mai a decollare davvero. Oltretutto, il posticipo di Juventus-Sassuolo lo priva ancora una volta della puntata di Palasport; peccato non gli sia stata data la possibilità di fare qualche intervento da Siena durante Napoli-Inter. Un’ultima cosa: so che oramai non usa più, ma il suo utilizzo (o meglio non utilizzo) del congiuntivo è onestamente rivedibile.

Antonio Monaco: un’occasione mancata. Lo aspettavo con ansia nel derby abruzzese, specie dopo la bella prestazione di sabato scorso. Peccato le attese siano rimaste un poco deluse. Qui però, porrei una domanda: quando gioca la serie B si manda in onda solo la ripresa; ci può stare. Ma perché, almeno il secondo tempo, non viene trasmesso con tutti i crismi dell’integrale, anche se ad una sola voce ? Penso che tutti i regionali avrebbero la possibilità di poter reggere senza problemi la cronaca di un tempo. Invece, le chiacchiere inserite fra ex, allenatori ed affini, a mio avviso, finiscono per spezzare il ritmo anche a chi la partita la deve raccontare (oltre che ad essere – parlo sempre per me – abbastanza inutili). L’esempio di domenica è, mi sembra, piuttosto chiaro a questo proposito.


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