TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO…QUANDO IL CAMPO PARLA
La domenica di campionato appena trascorsa ci ha regalato un’emozionante e sorprendente scontro tra Fiorentina e Juventus. La voce di Riccardo Cucchi ha raccontato l’altalena di situazioni, prima la supremazia dei bianconeri e poi il trionfale esito a favore dei gigliati viola. Sappiamo tutti quanto sia complicato narrare un evento in diretta e soprattutto descriverne le immagini in continuo movimento. Tutto il Calcio minuto per minuto è ormai una scuola in questo; i radiocronisti non si limitano a raccontare le azioni, ma quasi le dipingono, le portano in casa o nelle auto all’improvviso anche quando si tratta di partite monotone o scontate. Un calcio di rigore, una rimonta insperata, le proteste per un’espulsione, ogni dettaglio del campo di gioco viene riportato meglio di una telecamera. E la concorrenza con le immagini sempre più sofisticate e precise sembrerebbe impari. Eppure, a più di cinquant’anni dal suo esordio nel 1960, Tutto il Calcio minuto per minuto, riesce a rimanere unica e anche speciale. Certo per alcuni anni questa trasmissione è sembrata un po’ in crisi forse perché era in difficoltà la radio, anche a causa della difficoltà di raccontare lo sport e di farlo in modo empatico e coinvolgente. La squadra dei radiocronisti Rai ha una formazione solida che non è fatta soltanto di preparazione e allenamento al microfono, ma rispecchia una cultura della radiocronaca che viene da lontano. Si pensi ai più famosi esempi di Ciotti e Ameri che non possono non essere annoverati nel background di qualsiasi radiocronista sportivo. Ma se ne possono citare altri come Alfredo Provenzali, Bortoluzzi, De Luca. E grazie a loro se noi possiamo immaginare cosa succede su quel rettangolo verde: le battaglie per le partite decisive, la pioggia battente, le urla dagli spalti, il coinvolgimento delle tifoserie. Non si tratta di tornare ai tempi di Niccolò Carosio. Anche l’arte del racconto ha dovuto evolversi di pari passo con la tecnologia e il supporto informatico. E così la radiocronaca ha fatto i conti con telecamere puntate in ogni angolo del campo, con la proliferazione delle trasmissioni televisive sul calcio, sulla possibilità di vedere in simultanea i gol del campionato. Molte sono state le occasioni per prendere spunto da Tutto il Calcio minuto per minuto, la quale però è riuscita a conservare la sua anima e la sua sacralità di racconto mai banale. Non ci si limita a descrivere quello che sta succedendo, ma si dà all’ascoltatore la possibilità di vedere, gli si concede ancora il potere dell’immagine mentale, il potere di visualizzare il colore delle maglie, la forma dello stadio, la posizione delle squadre, lo sviluppo delle azioni. Nella voce di chi racconta si avverte che in quei 90 minuti può passare tutta una vita, senza farsi prendere da falsi sbraitamenti o esagerate locuzioni come in certe (e sempre più diffuse telecronache che enfatizzano anche il più semplice passaggio) Le parole qui rotolano decise e necessarie come la palla sull’erba e finiscono dritte nella rete delle nostre frequenze.
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