Vincitore di giornata: Riccardo Cucchi Dopo i bocconi di veleno ingoiati in gran copia fra l’estate e questo inizio di autunno (di cui lui è, almeno in parte, responsabile), finalmente un week-end sereno per la nostra voce-guida. Peccato che la sua cronaca di Danimarca-Italia rischi di passare alla storia solo per il gustoso siparietto che lo ha visto, suo malgrado, sfortunato protagonista e che lo renderà oggetto dei frizzi e dei lazzi di Dotto e Foderaro per i mesi a venire. In effetti, il racconto della partita di Copenaghen è stato il solito capolavoro di competenza e misura (pochissima enfasi anche sul pari di Aquilani), come in effetti una partita del genere meritava. Eccellente anche l’esordio di “Palasport”, di cui è curatore: una trasmissione che promette grandi soddisfazioni per gli appassionati di pallacanestro e pallavolo e la cui ideazione merita senz’altro un enorme plauso.
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Simonetta Martellini: esordiva alla conduzione della nuova arrivata in casa Rai. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’ottima Simonetta promette sfracelli: a mio avviso sarà molto migliore in conduzione che in cronaca. Con tutto il rispetto per chi l’ha preceduta, un altro mondo. Eccellente il cappello introduttivo (che in qualche modo ci aveva promesso nell’intervento sul blog della scorsa settimana); ottima anche la gestione dei campi collegati, anche quando Barchiesi per tre interventi consecutivi ha dovuto raccontare qualche fola, visto che il suo collegamento coincideva sempre con un time-out. Da domenica avrà in gestione anche il suo sport “di elezione” e non abbiamo dubbi che saprà continuare su questa strada, migliorando sempre di più.
Massimo Barchiesi: inizia a diventare monotona la sua presenza fra i migliori del lotto. Fine settimana sontuosa, impreziosita addirittura una tripletta. Coronato il sogno del nostro Stefano Stradotto, che nel Totocronista dello scorso anno lo aveva pronosticato almeno una diecina di volte nel doppio impegno a Siena, senza mai indovinarlo. Stavolta, se la cava alla grande nella vittoria dei bianconeri sull’Avellino e riesce a districarsi anche nella non facilissima partita di basket. Non facilissima, visto che, come detto, i suoi collegamenti coincidono spesso con i time-out (e qui riesce sempre a cavarsela snocciolando statistiche e numeri sempre esattissimi) e, nella seconda parte della trasmissione, la partita è praticamente chiusa. Eccellente anche nella terza prestazione settimanale, dove il rimbalzo di linea con Bisantis funziona benissimo. Bravo anche in partite un po’ meno di cartello rispetto a quelle che spesso gli toccano nella serie cadetta.
Tarcisio Mazzeo: anche per lui fine settimana di ottimo livello. Peccato che le integrali gli tocchino davvero quando tutti gli altri sono impegnati o esanimi, visto che, tutto sommato, dimostra di cavarsela molto bene. Ben spalleggiato da Avallone, descrive con vivacità una partita divertente come Spezia-Brescia, terminando addirittura ai limiti dell’afonia. Buona prestazione anche nella puntata domenica di Varese-Trapani: anche in questo caso partita vivace e ben sostenuta fino alla fine. Tutto a posto, quindi ? Sì, ma…
Flop
Tarcisio Mazzeo: …la disabitudine alle integrali gli gioca un brutto scherzo quando sul pareggio di Scaglia si impappina clamorosamente, lasciando nell’incertezza gli ascoltatori un poco distratti (come, nella circostanza, il sottoscritto) che per un minuto buono stentano a capire quale della due squadre abbia segnato. Classico anche il “gol, anzi no” del Varese nella puntata domenicale: del resto l’”Ossola” è un campo dove il buon Tarcisio incappa spesso in qualche svarione, comunque ampiamente perdonabile (almeno stavolta), vista l’eccellenza del resto.
Pierpaolo Rivalta: nel coro perfettamente unanime di “Palasport” (ottimi anche De Lorenzo e Fortuna), stona un poco il solo Rivalta. Anche quest’anno, parte con il solito ritmo di gavotta in una puntata per il resto indiavolata. Peccato, perché quando riesce a scongelarsi un pochino rispetto all’abituale glacialità (come nel finale di partita) riesce anche lui ad essere sufficientemente appassionante. Forza Pierpaolo, venga allo scoperto e liberi un po’ il suo spirito ultrà!
Il bicentenario della nascita di Verdi: mi permetto di esulare un pochino rispetto all’argomento sportivo del blog, ma (con buona pace di Dante e Leonardo), si parla del nostro connazionale più conosciuto all’estero. RadioRai aveva presentato con una certa enfasi la “Giornata Verdi” che si teneva il 10 Ottobre. Personalmente, non so come si sia svolta nel corso della giornata: l’inizio però era stato assai deludente. Chi (come il sottoscritto) soffre d’insonnia, aveva sentito (nel dormiveglia), una serie di brani tratti da diverse opere in ordine più o meno cronologico, senza due parole di spiegazione o di commento ed anzi intervallati (al termine di ogni brano) dal vocione di Foderaro (assai inquietante) che ripeteva sempre lo stesso annuncio (più o meno: “State ascoltando la Giornata Verdi di RadioRai, in occasione del bicentenario della nascita del compositore”). Per il resto, poca roba: perfettamente dimenticabile il concerto dell’Orchestra Nazionale della Rai in onda alle 20.30 su RadioTre (singolare la scelta di celebrare l’anniversario della nascita con la “Messa da Requiem”, peraltro), mentre del documentario in onda in prima serata su RaiTre è bello tacere (tante chiacchere, musica quasi zero). Meglio non tacere invece a proposito del mega-spottone pro Opera di Roma andato in onda nel celebre salotto televisivo di RaiUno in seconda serata (che sia una coincidenza che il padrone di casa del salotto è pure consigliere dell’ente lirico della Capitale ? Temo di no…).
Come doverosa riparazione, mi sento di allegare questo link (http://www.youtube.com/watch?v=d-s4DQ1qipM) il quale si riferisce alla prima opera trasmessa dalla Rai nel 1956 (la Rai, per circa vent’anni ebbe una vera e propria stagione lirica, i cui spettacoli venivano trasmessi solitamente al venerdì sera, con cadenza bisettimanale o mensile). E’ una bella edizione della “Traviata”, che mi è particolarmente cara anche perché la protagonista è la quasi compaesana (padovana d’adozione) Rosanna Carteri, la quale, a 26 anni, era già una strepitosa interprete ed, essendo una bellissima ragazza, aveva più che mai il phisyque du role per rivestire il ruolo della celebre escort parigina. Spero di aver fatto cosa gradita ai melomani che eventualmente leggessero il blog (per quelli che non lo fossero: non è mai troppo tardi per diventarlo); in ogni caso mi fa piacere ricordare un periodo d’oro dove in Rai (con tutti i limiti e le ingenuità del mezzo televisivo dell’epoca) la Cultura aveva davvero la “C” maiuscola e non era quell’ammasso di marchette editoriali per i compagnucci della solita parrocchietta che è diventata adesso. Modalità “luadator temporis acti” off.
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