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venerdì 11 ottobre 2013

La posta di Tonino Raffa - Puntata 6

Torna per la sesta puntata, la rubrica "La Posta di Tonino Raffa" che permette ai nostri lettori di interagire con una delle voci storiche di "Tutto il calcio minuto per minuto"

Vi ricordiamo che per poter partecipare, basta inviare la propria domanda a info@tuttoilcalcioblog.it

Cosa ne pensa della Roma di questa stagione? Non ha fatto un super mercato e comunque è cambiata in maniera sorprendente. Che futuro potrebbe avere guardando al campionato?
Ritengo l'avvio di stagione della Roma semplicemente strepitoso. E penso alle imprevedibili stranezze che il calcio ci regala. Rudi Garcia è adesso, meritatamente, sugli scudi. Ma non dimentichiamo che non era lui la prima scelta del club. I dirigenti avevano fatto una corte serrata a Mazzarri e poi ad Allegri, senza riuscire a strappare la firma di uno dei due. La tifoseria rumoreggiò a lungo giudicando di profilo non adeguato la scelta di Garcia. I risultati dicono il contrario. Il tecnico ha dato subito alla squadra un gioco brillante ed aggressivo. Non ha anteposto gli schemi agli uomini, come faceva Zeman. Non ha preteso una campagna acquisti faraonica (ha chiesto solo Gervinho) e dal materiale a sua disposizione ha tirato fuori il meglio. De Rossi (che stava per essere ceduto!) e Totti sono tornati grandissimi protagonisti. Strootman si è inserito con disinvoltura, Florenzi è ormai stabilmente nel giro della Nazionale. Al di là dei singoli credo comunque che Garcia abbia saputo lavorare sul collettivo, sulla preparazione fisica e sulla mentalità. E' l'atteggiamento che piace, infatti. La Roma è letale nelle ripartenze, ha la migliore difesa, il migliore attacco e dispone di un centrocampo con i fiocchi. Un giocattolo perfetto. Parlare adesso di scudetto è forse prematuro (la Juve, nonostante qualche scricchiolio difensivo, difficilmente mollerà). Ma la sensazione è che i giallorossi possano restare protagonisti ai massimi livelli fino alla fine. Tra l'altro non hanno l'assillo delle coppe europee. Un danno economico per la società, ma un vantaggio per la tenuta della squadra.

Chi l'ha sorpresa di più in questo inizio di campionato?
Proprio la Roma è la sorpresa più gradevole. Ma anche il Napoli di Benitez si sta confermando grande. Non era facile ripartire senza Cavani e dimostrare di non essere Higuain-dipendente. Dal lotto delle "provinciali" estrarrei il Verona di Mandorlini, capace di pescare sul mercato un gioiellino come Iturbe e di riciclare un vecchio pirata del gol come Luca Toni.

Abbiamo ricordato durante l'estate il mito Sandro Ciotti. Un suo ricordo?
Ciotti è stato unico, perché erano unici il suo bagaglio, il suo lessico e la sua poliedrica personalità. Aveva tra l'altro il vantaggio di aver giocato al calcio a buoni livelli (Lazio, Bari, Forlì, Ancona), per cui molte situazioni di gioco le intuiva prima degli altri. Detto questo non è che fosse molto estroverso. Per imparare bisognava "studiarlo". E' quello che noi della generazione successiva abbiamo cercato di fare nel nostro piccolo. Aggiungo che è stata una fortuna aver lavorato con gente come lui, Ameri e Provenzali. Un mio ricordo? Il più struggente risale - può sembrare strano- al giorno dei funerali nella Chiesa di Piazza del Popolo. L'orazione venne fatta da Sergio Zavoli, uno dei padri fondatori di "Tutto il calcio" ed ancora oggi un maestro inimitabile. In un minuto e mezzo Zavoli tracciò la figura di Ciotti ed il suo ruolo nella storia della Radio in maniera superba. Per noi presenti fu come sfogliare in un lampo una intera enciclopedia.

E' una stagione a rischio secondo lei questa visti i molti casi di razzismo su vari campi?
Sicuramente a rischio. Sono recenti le sanzioni contro le tifoserie di Lazio, Roma e, soprattutto, Milan. Applaudire l'avversario e riconoscere la sua superiorità? Non se ne parla. Incitare correttamente la propria squadra senza insultare gli altri? Nemmeno per sogno. Rispettare l'arbitro e gli altri ufficiali di gara? Non sia mai. Dovremmo dire che nulla è cambiato dopo il giro di vite deciso dall'Uefa. Il razzismo è difficile da sconfiggere perché nasce dall'ignoranza. Aveva ragione Shakespeare quando diceva che l'ignoranza è la maledizione di Dio che si abbatte sugli uomini. Se ne potrà uscire solo con una presa di coscienza collettiva, in grado di favorire un vero e proprio salto culturale. La linea dura (con l'introduzione del principio della "discriminazione territoriale") danneggia le società, alimenta le polemiche, ma non colpisce a monte il fenomeno. Addirittura le frange più oltranziste invitano le curve ad incrementare i cori offensivi! Porte e curve chiuse, ma problema sempre aperto.

Se dovesse indicare il candidato a sostituire Prandelli nella panchina azzurra su chi punterebbe il suo dollaro?
Penso che sarebbe cosa saggia cercare di trattenere Prandelli il più a lungo possibile sulla panchina azzurra. Se poi dovesse essere lui a ritenere concluso il suo ciclo dopo i Mondiali, allora bisognerà rassegnarsi. Non vedrei male Ancelotti, sempre che lui avesse voglia di fare una esperienza del genere. Non gli mancano pazienza, competenza e capacità di gestire le pressioni.

Per diventare una stella Mario Balotelli cosa dovrebbe fare?
Balotelli è da tempo una stella. Ma spesso offusca la sua luce con comportamenti discutibili e spreca il suo talento. Dovrebbe solo dire cosa intende fare da grande. Altrimenti tra qualche anno potrebbe trovarsi come Cassano, con un grande futuro dietro le spalle. Allo stesso tempo sarebbe ora che tanti cialtroni smettessero di provocarlo. Non è giusto e non è civile.

Le chiedo un commento sulla cifra sborsata dal Real per Bale? E' contro ogni moralismo?
La domanda è pertinente. La cifra sborsata dai madrileni in un momento di grande crisi del sistema spagnolo (e di difficoltà finanziarie della Liga), ha lasciato tutti senza parole. Non mi chiedo se è contro ogni regola morale. Mi domando se il fair play finanziario deciso dall'Uefa costituisca ancora un deterrente per calmierare il mercato o se, invece, non abbia accentuato il divario tra i club più ricchi e quelli che hanno i bilanci in sofferenza. Il Real è una macchina che macina fatturati da record, investe sulla propria immagine a livello mondiale, ha ritorni pubblicitari e di marketing sempre crescenti. Pochi in Europa riescono a reggere la sfida : Il Barcellona si è consolato con il nuovo astro Neymar, il PSG ed il Manchester City hanno alle spalle gli sceicchi. Condivido una riflessione che fanno in tanti : Il Real di Florentino Perez non si è mai posto limiti in questi primi anni duemila. Ha speso barcate di milioni per ingaggiare Figo, Zidane, Ronaldo, Owen, Robinho, Beckham e compagnia bella. Non mi pare che abbia vinto tantissimo. Solo il Bayern Monaco ha scelto, con grandi risultati, una strada diversa. Ma si tratta di una eccezione. L'obiettivo che Platini intendeva raggiungere attraverso il fair play finanziario, era un altro : mirava ad un progressivo riequilibrio delle forze in campo. E su questo terreno siamo ancora distanti.

Secondo lei una legge per favorire la costruzione di nuovi stadi in Italia sarebbe un viatico per la rinascita del movimento?
La legge sugli stadi è pronta dal 2009. Si è arenata per varie ragioni legate alla tribolata fine dell'ultima legislatura e ai tanti interessi contrapposti. Qualcuno tra i presidenti ha chiesto d'inserire tra le opere connesse anche la costruzione di mini-appartamenti residenziali da mettere sul mercato. La proposta è stata stoppata. No, insomma, alle speculazioni. Gli onorevoli Fossati e Nardella hanno assicurato qualche mese fa che il nuovo testo è pronto, avrà un iter garantista, potrebbe incontrare il consenso bipartisan e viaggiare speditamente verso l'approvazione in Commissione Cultura. La stesura ha già il consenso di Malagò e Abete. La legge sarebbe sicuramente un buon passo in avanti. Juventus e Udinese hanno già costruito puntando su altri strumenti ed oggi sono avanti rispetto al resto delle società.

Dopo due anni di esperienza trovo abbastanza inutile l'anticipo delle 12.30. Che ne pensa?
Sono d'accordo. L'anticipo è un "pasto" indigesto : ignora le più elementari esigenze del pubblico. Ma è una opinione che conta zero. La Lega professionisti l'ha varato per introitare i diritti di trasmissione nei paesi asiatici, dove la partita va in onda in orario serale per effetto del fuso. La frantumazione delirante del calendario è un ormai un suicidio completato. Avvenuto contro ogni regola etica e contro ogni logica. Basta riflettere un attimo sulla guerra diplomatica scatenatasi per trovare una data nella quale far svolgere Roma-Napoli. Una volta tra le cose più sicure al mondo c'erano le date di inizio dei campionati e gli orari delle partite. Che si svolgevano simultaneamente. Ma stiamo parlando della preistoria, quando il buon senso era una regola aurea.

Pay per view a 10 euro per un amichevole, non concessione dei diritti radiofonici a Radio Rai in nome del massimo guadagno. Non le sembra che squadre come il Napoli tendano a sfruttare eccessivamente la passione degli sportivi?
E' vero anche questo. Ma il calcio è ormai in mano agli uomini del business, che sono diversi dagli uomini di sport. Questi ultimi ragionano con il cuore e si richiamano ai valori tradizionali. I primi, invece, usano il linguaggio arido delle cifre e quello del Dio denaro. Infischiandosene della passione della gente. Hanno memoria corta o ignorano il passato : non ricordano o non conoscono il grande contributo che la Rai ha dato per la diffusione e la crescita della popolarità del calcio. Potremmo ancora dilungarci per mesi, ma rischieremmo di parlare a vuoto.



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