Siamo al 1983, l'anno della finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e l'Amburgo. Il 25 maggio ad Atene la vittoria dei tedeschi viene raccontata da Enrico Ameri, con il contributo dalla tribuna stampa di Sandro Ciotti e le interviste dagli spogliatoi di Ezio Luzzi. I Mondiali di atletica leggera, invece, si disputano invece in Finlandia, a Helsinki, e gli inviati della radio sono sempre Claudio Ferretti e Giacomo Crosa.
Sandro Ciotti è protagonista di un bel gesto di sensibilità, che il 9 febbraio viene raccontato dall'agenzia Ansa.
Ventidue anni, cieco dalla nascita, il trentino Walter Faes, massaggiatore e grande amico dei giocatori della squadra dell'Associazione Calcio Trento, la sua realtà e le sue conoscenze nel mondo sportivo se le costruisce sul filo dei discorsi di una voce radiofonica abbastanza atipica qual è quella di Sandro Ciotti. E con il popolare radiocronista, che pur non aveva mai conosciuto di persona, Walter Faes ha finito con lo stabilire una sorta di familiarità, fatta di ammirazione e di riconoscente gratitudine per quella capacità di riempire i dolorosi vuoti dovuti alla grave menomazione. I suoi amici calciatori, sapendo di fargli uno dei regali più grossi, sono riusciti ora a combinargli un incontro con la sua "voce". e così, dopo la radiocronaca di una partita e sul piede di partenza per Cipro per seguire la Nazionale azzurra, Sandro Ciotti è venuto a Moena, in Trentino, per restare alcune ore con Walter Faes, un ragazzo che, nonostante tutto, è pieno di entusiasmi anche grazie a quell'intesa che da anni ormai è riuscito a costruire con il "suo" radiocronista.
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