di Massimo Raibobo Verona
Per l'intervista della settimana abbiamo posto qualche domanda a Simonetta Martellini, conduttrice di Pallavolando, trasmissione storica all'interno di Domenica Sport.
Sarò preciso.. Hai mai partecipato a Tutto il calcio? Altrimenti quale è il tuo esordio a Pallavolando o cmq a una radiocronaca in diretta?
Mai partecipato a "Tutto il calcio", mai stata all'altezza. Ho esordito
proprio con Pallavolando, nel settembre del 1991, due mesi dopo
l'assunzione in RAI. Ricordo che ero a Parma, ricordo il panico.
Se chiedessimo di raccontare in poche righe la storia di Pallavolando?
Nacque proprio nella stagione '91-'92, la trasmissione. Prima la
pallavolo in radio aveva un altro titolo (Musicalmente volley), un'altra
struttura (come si evince dal titolo) e alla conduzione Gianfranco
Pancani, papà del mio amico-amico Francesco. Pallavolando venne affidata
a quella fuoriclasse di Nicoletta Grifoni, ma nelle prime puntate la
sostituì Ettore Frangipane perché era in maternità. Trasmettevamo su
Radio 2, con un rientro dopo le 20.00 per commenti e interviste. Poi il
passaggio a Radio 1 e tempi via via più stretti così come sono oggi. Nel
2000 Nicoletta Grifoni mi lasciò il testimone della conduzione.
Vorrei un tuo ricordo di Alfredo Provenzali
Un dolcissimo amico e consigliere. Professionalmente, da "grande" vorrei riuscire ad essere sintetica e efficace come lui
Un giudizio sulla tua esperienza alla conduzione di Zona Cesarini
Grande esperienza. Ne sono uscita più ricca. Ho incontrato tante persone
speciali, fisicamente a Radio 1 e virtualmente nelle decine e decine di
interviste telefoniche.
Durante quella esperienza il calcio era gran protagonista. Come si trova un giornalista di volley nel mondo del calcio? A disagio?
Il giornalista non di calcio è SEMPRE a disagio, in un paese in cui il calcio la fa da padrone e tutti sono superspecialisti. Figuratevi io. Ho studiato tanto, aiutata da Riccardo Cucchi. E poi ho cercato di interpretarlo secondo le mie corde, che sono quelle della curiosità per i personaggi e le storie.
Cosa significa per te le molteplici esperienze di Mondiali/europei e olimpiadi?
Sono la grande gioia, la fortuna della mia vita professionale.
Esperienze esaltanti. Erano nei miei sogni di ragazza, sogni che reputai
ancora più irrealizzabili quando decisi di diventare mamma. E invece...
Il cognome che porti segna una pietra miliare di Tutto il calcio! Cosa ti ha trasmesso papà Nando?
Quante pagine ho per rispondere? Mi ha lasciato intanto il suo amore, è
stato un meraviglioso papà. Poi l'esempio, di uomo e di professionista.
E quando ha capito che volevo PROPRIO fare la giornalista, è stato un
maestro prodigo di insegnamenti. Con l'assunzione in Rai lo scoprii
anche giudice severo. Ancora oggi mi manca la puntuale telefonata al
termine di una radiocronaca, e la sua analisi precisa di quanto avevo
appena finito di dire.
Hai qualche aneddoto curioso sulla sua esperienza di radio-telecronista?
1993, ultima finale playoff Maxicono Parma-Misura Milano. Nicoletta
Grifoni mi aveva voluto con sé per le interviste in diretta, dotata di
uno splendido radiomicrofono. Cade l'ultima palla. Animata da furore
professionale mi fiondo in mezzo al campo per catturare i protagonisti.
Non tengo però conto dell'invasione dei tifosi. Finisco calpestata,
piena di lividi. Ma devo aspettare per leccarmi le ferite (anche
psicologiche! che figuraccia!): le interviste sono comunque da portare
a...casa.
E alcuni eventi curiosi o particolari durante la tua carriera di giornalista di Radio 1?
Senza dubbio la terribile serata di Italia-Serbia a Genova, il 12
ottobre del 2010. Avrebbe dovuto essere una conduzione di tutto riposo
di Zona Cesarini, sapete com'è andata. In pochissimi minuti, con
l'impagabile regista Ombretta Conti riuscimmo a comunicare
telegraficamente con Riccardo Cucchi (che era al Ferraris) e mettemmo in
piedi una trasmissione piena di ospiti e commenti, che fecero da
contrappunto alle cronache di Cucchi, Repice e Monaco. Il giorno dopo il
direttore Preziosi ci chiamò per complimentarsi, il presidente
Garimberti scrisse per elogiare tutta la squadra.
Se ti chiedessero da domenica prossima di seguire il calcio settimanalmente...?
Oddio...
Il bronzo di Londra per il volley maschile è un segno di speranza per il futuro? Che prospettive può avere la nostra nazionale in vista delle prossime competizioni internzionali?
E' certamente un punto di partenza. Ne sono fermamente convinta. Il
lavoro sull'azzurro è ottimo, molti i giocatori giovani, e dietro di
loro c'è un'altra generazione interessante.
Le ultime due domande sono farina del sacco di Francesco Furlan (un suo ammiratore)
Approfittando della Sua competenza, vorrei porLe una domanda a proposito del movimento femminile. Uno dei momenti radiofonici più alti (ancorché amari) dell’ultima Olimpiade è stata la Sua cronaca del disgraziato quarto di finale contro la Corea del Sud. Delusione cocente, che ha fatto seguito a quella (forse ancor più cocente) di Pechino 2008. Si è probabilmente chiuso un ciclo, anche se il neo CT Mencarelli non ha escluso un qualche utilizzo di qualcuna delle cosiddette “senatrici”. Alla luce dell’evidente depauperamento tecnico del campionato italiano, (nel delicato ruolo di opposto, in serie A1 le italiane titolari si contano sulle dita di una mano monca), afflitto da sempre più frequenti problematiche economiche, quali prospettive vede per la Nazionale che tante soddisfazioni ci ha dato nell’ultimo decennio ?
Io spero che si possa ricominciare dal gruppo allargatissimo creato
nella lunga stagione di Massimo Barbolini. A parte la formazione di
punta, c'erano infatti diverse squadre azzurre e - a seconda della
manifestazione - la formazione era variabile. Ci sono poi le
rappresentative giovanili, che stanno ben figurando in Europa e nel
mondo. E per il nuovo ct Mencarelli parla il suo curriculum. Temo però
che l'esaltante epopea di Lo Bianco e compagne sia difficilmente
ripetibile (consoliamoci tutti: io i pronostici li sbaglio sempre).
Lei è la degna erede dei mostri sacri che hanno fatto la storia del volley alla radio (penso a Gianfranco Pancani, ad Ettore Frangipane, a Nicoletta Grifoni). Se dovesse fare un nome, chi vedrebbe bene come Suo successore (il più tardi possibile, naturalmente) come capitano della squadra di “Pallavolando” (io ho una smaccata preferenza per Manuela Collazzo…) ?
Anch'io!!
Ringraziamo Simonetta Martellini!
Noi torniamo la prossima settimana
#TICBemozioni
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venerdì 11 gennaio 2013
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