La Corea interrompe la leadership mondiale della Ferrari di Alonso e quel sorpasso in classifica ormai annunciato è diventato realtà nella maniera più lineare: Vettel "ha messo la freccia", ha vinto e stradominato il Gran Premio, arrivando davanti a tutti alla bandiera a scacchi per la terza volta consecutiva in campionato, quarta in totale: nessuno come lui nel 2012. Abbastanza per legittimare la vetta del tedeschino che allunga le mani verso l'obiettivo del terzo iride. La Red Bull del bicampione del mondo, in questo scorcio di campionato lascia pochi spazi ad equivoci: il superprogettista Adrian Newey anche a questo turno ha calato l'asso.
Con una macchina perfetta tra le mani per uno come Vettel, vincere equivale a timbrare il cartellino: prima posizione soffiata al compagno di squadra Webber, tanti cordiali saluti al resto del gruppone e ci si rivede più tardi al traguardo per la doppietta in parata del team. Leit motiv dei trionfi della storia recente di Vettel, che dall'Ungheria alla Corea ha recuperato la bellezza di 50 punti a Fernando Alonso, il quale dopo 8 gare da padrone del campionato, ora deve subire un sorpasso mondiale con la prepotenza di una sverniciata al quale pare difficile rispondere: oggi quello con la Red Bull sembra un miss-match.
La tattica da formichina ormai è da rottamare e per fare in modo che oggi non sia stato solo un arrivederci alle alte vette, dal Cavallino bisognerà fare in modo che dal cilindro ci esca fuori qualcosa di davvero efficace, oltre alle parole e ai buoni propositi tipici di Stefano Domenicali, che si dichiara comunque contento di un terzo e quarto posto di Alonso e del redivivo Massa e del secondo posto conquistato nel Costruttori.
Urge una svolta seria, perchè nello stato attuale il Mondiale che tutti sognano, non lo si porta a Maranello nemmeno con 453 congiunzioni astrali a favore.
Sia dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista del manico: non concordiamo col punto di vista di Giulio Delfino, che in diretta ha definito "ottima" la corsa di Alonso.
Non ci sentiamo di essere d'accordo quando osserviamo che il pilota che deve difendere il delicato compito in classifica, non si fa preferire al proprio compagno di squadra: non era mai successo nel 2012 (nel 2011 e quasi tutto il 2010..) che Felipe Massa girasse un secondo meglio del suo superiore. Tanto che via radio hanno dovuto implorare il brasiliano (che forse avrebbe potuto acciuffare Webber) a frenare la sua andatura e contenersi al quarto posto. Fernando ci aveva abituato al contrario, tanto per capirci: "Felipe, Fernando is faster than you. Do you understand?".
La resurrezione clamorosa di Massa che delfinianamente e radiofonicamente racchiudiamo da "la Ferrari non ha un secondo pilota" al cinguettio implorato "Massa deve passare!!!", nel giro di sette giorni, ed un rinnovo di contratto imminente e a questo punto, anche meritato.
Mentre Alonso, così come evidenziammo commentando Suzuka, anche a Yeongam non ci sembra vivere il momento di assoluta brillantezza estiva, che lo spinse ad affermare di non essersi mai sentito in forma nella sua carriera come in quel periodo. Dalla sua gara ci si sarebbe aspettato di più, dopo una buona qualifica in cui la quarta posizione e lo scatto dalla seconda fila, ci lasciava auspicare ad un confronto diretto con gli avversari che purtroppo sono spariti dal mirino dopo poche tornate.
Non è il migliore momento per il campione di Oviedo e lo si capisce anche nelle continue esortazioni verso il team, nelle sue interviste: vuole i progressi dalla sua Ferrari, perchè servono maledettamente e non in tutte le 20 gare (campionato mai così lungo ed estenuante) si può pretendere che arrivino sempre risultati che vanno aldilà delle possibilità tecniche ed umane.
Quattro gare ancora e sei punti di ritardo: sarebbero pochi, teoricamente. Ma per l'ottimismo, in questo momento, è meglio rivolgersi altrove.
Mai dire mai, in un Mondiale dove i rapporti di forza variano impazziti di gara in gara (pensiamo alla Mclaren di due gare fa e a quella che in Corea ha mollato gli ormeggi) e dove ci sono incognite di circuiti nuovi tutti da scoprire. Però l'inerzia si è decisamente spostata..
Il racconto e gli aggiornamenti salienti del mini-racconto in diretta del Gran Premio, dai box di Saxa.
E da non perdere i commenti del dopogara del grande Nume Leo Turrini che ospite al microfono di Delfino, ci spiega come Alonso può ancora farcela.
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