Gabriele Majo intervista Massimo De Luca
Il noto giornalista, ex-conduttore di Tutto il calcio, commenta la scomparsa di Alfredo Provenzali e la scelta sui "collaboratori" Forma e Raffa
In occasione della presentazione del premio "Sport Civiltà", Massimo de Luca ha concesso una lunga intervista a Gabriele Majo che parla di Tutto il calcio, dello sport in Rai e di altri temi.Massimo De Luca, quest’anno la giuria di Sport Civiltà, di cui sei vice-presidente, ha scelto per la categoria Radio Tv Auro Bulbarelli e per la stampa Beppe Severgnini…
“Auro Bulbarelli sta facendo un lavoro molto bello su un canale particolare, che è Rai Sport Due – la Rai, adesso, ha due canali tematici sportivi digitali – e in particolare sul tema del ciclismo, che è un po’ la sua passione, come si è ben capito essendone stato il telecronista per tanti anni. Adesso è passato dietro le quinte e sta facendo un lavoro molto accurato e molto professionale, non solo sui vari eventi – Giro d’Italia, Tour de France e Campionati Mondiali – ma anche sulla stagione in genere. E poi, attraverso Rai Sport Due, sta promuovendo una rivisitazione della storia del nostro sport attraverso la riproposizione di interessantissime trasmissioni d’epoca che ci testimoniano e ci mettono sotto gli occhi la testimonianza di quanto sia cambiato lo sport e di quanto siamo cambiati tutti nel nostro Paese in particolare...
Per quanto riguarda Beppe Severgnini credo che al momento sia il collega che coniughi meglio sport, costume, giornalismo e perfino letteratura o quanto meno libri. Perché è un giornalista che scrive di costume, ha una storia come giornalista politico, corrispondente, e scrivendo di costume scrive di costume sportivo, dunque di sport, non nel senso tecnico, ma appunto di costume. E’ stato alle Olimpiadi, ha partecipato anche alle trasmissioni di Sky: è stata la voce ‘non sportiva’ della cerimonia di apertura: quindi ci è sembrato che proprio in questo anno particolare, anche nell’ambito del discorso olimpico, la sua fosse la candidatura più giusta”.
Due anni fa era stato giustamente premiato Alfredo Provenzali, che purtroppo ci ha lasciato poche settimane fa: è giusto ricordarlo in questo frangente e pensare anche un po’ come sta cambiando Tutto il Calcio Minuto per Minuto che ha perso, diciamo così, per altri motivi anche altre voci storiche, mi riferisco a Livio Forma e a Tonino Raffa, che noi qui a Parma amiamo particolarmente avendoci seguito nella grande epopea europea, i quali pur essendo andati in pensione avevano mantenuto un contratto di collaborazione con la Rai che non è stato rinnovato per questa stagione. Tutto il Calcio aveva sempre saputo coniugare le voci del passato con quelle del presente: da un lato si perde la connotazione storica, dall’altro si dice sempre largo ai giovani (anche in Nazionale…)…
“E’ sempre il solito discorso: siamo tutti affezionati a certe voci e a certi personaggi: però, quando poi si parla, si dice bisogna lasciar spazio ai giovani… In più la Rai, in questo periodo, sta ponendo un’attenzione assolutamente quasi maniacale ai costi: quindi va da sé che se hai in scuderia dei giornalisti dipendenti farli lavorare a Tutto il Calcio non costa nulla, perché è una utilizzazione di una risorsa esistente, mentre se fai dei contratti di collaborazione a colleghi che sono già in pensione sommi dei costi. E’ un discorso un po’ cinico, però è un discorso reale. Altro, purtroppo, è lo struggente ricordo di Alfredo, che ci ha lasciato proprio pochi giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi, era metà luglio, perché Alfredo è indissolubilmente legato sia ai ricordi del calcio, sia ai ricordi delle Olimpiadi, perché sì, conduceva Tutto il Calcio, ma la sua vera passione era la pallanuoto e il nuoto. E ne ha raccontato tanto, di nuoto e di pallanuoto, con un piccolo scherzo del destino: che i grandi grandi successi – lui era stato il cantore delle imprese di Novella Calligaris, però era una, i grandi, grandi successi sono arrivati quando lui, proprio poiché in pensione – e la sua collaborazione era limitata a Tutto il Calcio – non li ha potuti più raccontare e c’era Carlo Verna che gli è succeduto… Questi sono i piccoli scherzi del destino, ma sicuramente lui si è molto divertito quest’anno seguendo nuoto e pallanuoto e non so se da lassù, pochi giorni dopo averci lasciato, abbia seguito, ma penso di sì, con grande trepidazione, soprattutto la vicenda della pallanuoto che peraltro è arrivata fino alla finale. Poi, vabbè, si è fermata lì, ma mi sembra già un gran risultato…”
Da Tutto il Calcio a un’altra trasmissione storica il passo è breve: mi riferisco a 90°… In questi giorni su Internet si leggeva della preoccupazione di utenti che da 40 e rotti anni la seguono i quali avevano il timore che con il passaggio a Cielo dei relativi diritti televisivi potesse addirittura sparire. Vogliamo tranquillizzare…
“Sì, certo. Bisogna distinguere. Sky ha acquisito dalla Lega i diritti per trasmettere sul suo canale in chiaro ‘Cielo’ quindici minuti totali di highlights, immagini, delle partite della giornata, tra le 18 e le 18.15. Quindici minuti. Non di più. Novantesimo minuto resta nella programmazione della Rai, su Rai Due: parte alle 18.15 e continuerà a fare la sua trasmissione come negli anni passati. In più Sky si è garantito la possibilità, se vuole, di fare sul suo canale un programma tipo ‘Quelli che il calcio’, ovvero si è garantita la possibilità di poter trasmettere le immagini non di gioco, ma dallo stadio, quindi collegamenti dalla tribune, immagini di colore e quant’altro che, se vorranno, potranno trasformare in un programma tipo “Quelli che il calcio”. Naturalmente, siccome adesso nella scuderia di Sky c’è, per altri motivi, Simona Ventura, tutti hanno cominciato a ipotizzare che a Simona Ventura possa essere richiesto di condurre una nuova edizione di una trasmissione tipo "’Quelli che il calcio”. Vedremo se così sarà. Comunque i telespettatori stiano tranquilli – anche se non ho più ruoli in Rai, ma seguo le cose da giornalista, 90° continuerà ad esserci”.
Ricordavamo prima le interessanti teche proposte da Bulbarelli: vedo che nei canali tematici sportivi della Rai si saccheggiano gli archivi, mostrando il 90° di una volta…
“E’ sempre uno spettacolo… A me, quando capita, succede sempre di restare lì inchiodato, perché insomma lo sappiamo: quel 90° più che una trasmissione sportiva era una sorta di commedia dell’arte, con dei personaggi ben precisi, il napoletano, il torinese, il genovese, quello che andava sempre ad Avellino, quello che stava ad Ascoli, e qualcuno di loro, purtroppo, non c’è più, come non c’è più Paolo Valenti e non c’è più quel calcio. Adesso fa sorridere e tutti la rimpiangiamo, ma se si facesse adesso una trasmissione in quel modo non so quale sarebbe la reazione della gente: era una trasmissione figlia del suo tempo”.
Questa è la seconda parte che abbiamo scelto perchè parla di TiC
Per la prima parte relativa al premio vi rimando al link da STADIOTARDINI.COM
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