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sabato 11 agosto 2012

Pagelle Olimpiche 5

di F. Furlan

Anche per questo numero delle pagelle bisognerebbe avere uno spazio molto molto importante per segnalare tutto quanto avvenuto in questi tre giorni ricchi di avvenimenti più o meno lieti. Quindi, ecco anche stavolta un paio di giudizi fuori classifica.

Innanzitutto rispondo all'amica Eva che aveva avuto la bontà di commentare il mio precedente post: non metto in dubbio che "Buongiorno Londra" sia una trasmissone molto bella (se ricalca quella andata in onda in occasione degli ultimi Europei, non ho dubbi in proposito), ma io per ventennale tradizione a quell'ora del mattino ascolto la storica "Prima Pagina" su Radio Tre, una delle trasmissioni più (giustamente) longeve della radiofonia italiana. Venendo più strettamente alle Olimpiadi, nuova citazione d'obbligo per Daniele Fortuna, finalmente uscito da Casa Italia per commentare da par suo la medaglia di Sarmiento nel takewondo. Apprezzabile la sua spiegazione del regolamento; ammetto che, essendo un pochino duro di comprendonio, comunque dello sport praticato dall'atleta campano non ho capito nulla, ma, ripeto, questa è una mia mancanza. E non possiamo ovviamente dimenticare lo scatenato Giovanni Scaramuzzino, che oramai ha mollato gli ormeggi e naviga come un consumato nocchiero nel mare della regina delle Olimpiadi. Un po' pasticcione nell'arrivo dei 200 piani femminili (e dire che la bella Richards-Ross era riconoscibilissima con quel capello lungo ed i copri-gomiti), si rifà alla grandissima: Bolt sui 200; Rudisha che ritocca il record degli 800; lo spogliarello del gigante Harting, il bronzo di Donato, l'emozionante gara di salto con l'asta e, finalmente, il record del mondo della 4x100 femminile americana, quando rischia l'afonia (del resto, come ha detto Tilli alla TV: "Quando viene cancellato un record del mondo fatto dalla DDR io festeggio". Ed io mio accodo). Tutto commentato con grande passione ed esaltazione; splendidi i duetti con Masala e Corsini (bentornato). Ed eccoci al podio.

Top
Medaglia di bronzo: Riccardo Cucchi. Stavolta, come direbbe Dotto, "si è attivato alla grande". Siamo riusciti a sentire tutti gli "highlights" degli avvenimenti principali anche al di fuori di "Radio Olimpia", con lo strepitoso Barchiesi (anche nella trasmissione della Grande !) ed una rinfrancata Martellini, durante la trasmissione della Ciampoli (che ha letto quasi alla lettera un SMS inviato da uno degli amici del blog...l'ho sempre detto che lo strapotere mediatico di questo blog è in crescita continua e costante...), per non parlare dell'inizio anticipato del segmento serale per seguire le squadre. Peccato solo per l'ultima parte della semifinale di Cammarelle, anche se mi rendo conto che far slittare il segnale orario di mezzanotte preceduto dalla banda paesana (non voglio credere che quella possa essere l'orchestra delle Rai) diretta da quello strano tipo con capelli rici ed occhialini che finge di fare il direttore è qualcosa che avrebbe rasentato il miracolo. Grazie, grazie, grazie.

Medaglia d'argento ex aequo: Carlo Verna e Simonetta Martellini. La voce "acquatica" delle Olimpiadi era stata finora il vero Calimero della spedizione (copyright di Stefano Stradotto). Rinfrancato dal bronzo della Grimaldi (figlio unico di madre vedova nel nuoto, ahimé), Verna si rifà alla grande con la pallanuoto. Entra in collegamento con l'Italia in largo vantaggio sull'Ungheria nei quarti e riesce a mantenere il risultato fino alla fine. Quando però i magiari vanno a -1 a poco più di trenta secondi e lui è già in fase di commento celebrativo, inizio a pensare che forse sarebbe meglio che l'unico napoletano non scaramantico fosse un poco più prudente. Capita lo stesso nella semifinale contro la Serbia, dove si alterna alle altre discipline e ci racconta una partita che acquista sempre di più i contorni del trionfo mano a mano che passano i minuti. Anche in questo caso, molto simpatico il siparietto con Masala sul risultato finale, che nessuno dei due vuole anticipare (naturalmente quando Verna prova a sbilanciarsi, segnano i serbi...). Venti anni fa toccò al grande Provenzali commentare la vittoria del Settebello di Rudic. Stavolta Rudic è sulla panchina dei nostri avversari e Provenzali la partita la seguirà da lassù, verosimilmente assieme a Caldarella, uno degli eroi di quella spedizione catalana. Speriamo che la voce di Verna possa raccontare una bella partita come quella del 1992; sull'esito finale "non voglio dire nulla..." (cit.). Anche Simonetta Martellini trova finalmente un po' di gloria: uscita bastonata (come tutti noi malati di pallavolo) dall'ennesima cocente delusione del volley femminile, sembrava molto pessimista sull'esito dei quarti di finale. Invece la partita contro gli americani campioni uscenti

Medaglia d'oro: Massimo Barchiesi. Poco da dire: il vero vincitore finora è lui. L'assegnazione della seconda medaglia d'oro consecutiva è, direi, obbligatoria. Le radiocronache del pugilato (sport che io non riesco ad apprezzare appieno e di cui capisco molto poco), sono, sic et simpliciter, esaltanti. Vorrei dire: paradigmatiche. Non penso si possa commentare un incontro di boxe in maniera più appassionante ed emozionante, anche per un profano come me, di come sta facendo Barchiesi. Temevo molto l'assenza di Repice, soprattutto perché ricordavo quanta passione e competenza ci avesse messo a Pechino nelle sue cronache puglistiche. Beh, penso si possa dire che Barchiesi lo ha di sicuro eguagliato e, forse, superato. Non vedo l'ora di sentirlo nelle due difficilissime finali che attendono Russo e Cammarelle. Amici strapotenti del blog, vi prego: fate in modo che il programma della boxe sia in perfetto orario...non vorrei mai che la finale del pugile campano e la radiocronaca di Barchiesi venissero di nuovo interrotte dalla grancassa di Allevi...

Flop

Emanuele Dotto. Ed al grido di "Non sempre si può vincere, bisogna saper perdere", grande successo dei Rokes amatissimo da Dotto, il grande Emanuele rimane tristemente solo come rappresentante radiofonico nella categoria dei flop di questa puntata. Peccato, dato che è il mio preferito. Ma purtroppo per lui, il suo terribile abbaglio prima della finale della Idem resterà (almeno me lo auguro) la più clamorosa topica di queste Olimpiadi. Per chi giovedì mattina non avesse ascoltato la puntata: Dotto ha in pratica commentato mezza finale B come se fosse la gara della Idem, avvedendosi dell'errore poco oltre metà gara (ed era pure rammaricatissimo perchè la presunta Idem era nelle retrovie). Che dire ? Succede nelle migliori famiglie. Magari era stato un atto scaramantico per sperare che la grande Josefa ci regalasse l'ennesima medaglia. O, più probabilmente, il buon Emanuele (che in poco più di quattro mesi si è già sciroppato, Giro, Europei di calcio, una settimana di Tour e due di Olimpiadi) è semplicemente un po' stanco.

Simona Rolandi: quando ero bambino, a casa mia si guardava il Tg1 delle 20. Solo raramente, nel caso di avvenimenti particolarmente importanti, ci si concedevano i titoli del Tg2 (che all'epoca iniziava alle 19.45). Ricordo ancora la splendida sigla con il due che ci componeva sullo schermo e le trombe jazz che accompagnavano la scritta "Studio Aperto". Assieme a giornalisti celeberrimi, come Italo Moretti e Mario Pastore, una delle lettrici dell'edizione principale era Piera Rolandi, una signora davvero elegantissima, la quale sfoggiava una pettinatura d'altri tempi che le dava un'aria da vecchia zia, simpatica e rassicurante. E' la prima conduttrice donna di cui io abbia memoria e se me la ricordo ancora deve essermi davvero rimasta impressa. Ecco: adesso, con lo stesso cognome, c'è una signora assai piacente ma che, avendo in studio la più grande canoista di tutti i tempi, le chiede: "Come ti senti dopo la gara" ? e "Come mai hai pensato di ritirarti" ? Io non voglio essere cattivo, perché la bella mora in questione ha già dato eccellente prova di sè durante i Mondiali di pallavolo disputati in italia ed anche in qualche piacevole puntata di "Dribbling". Però, Simona, per cortesia: a pungolare i suoi interlocutori con domande così scomode ed incalzanti c'è già Elisabetta Caporale: mica vorrai rubarle il lavoro, no ?

Ci risentiremo all'inizio della prossima settimana, con le pagelle delle ultime due giornate di gare ed il mega-pagellone finale.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Sembrerebbe che manchi un pezzo alle pagelle...
eva

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