di F. Furlan
Top 3
Medaglia di bronzo: Carlo Verna Lo rimetto sul podio, perché finora è di gran lunga il più sfortunato degli inviati olimpici. Nessuno si aspettava che all’ Acquatics Center andasse in scena una simile Caporetto per il nuoto italiano. Nella gara dei 200 sl femminili ha quasi provato a sospingere la Federicapellegrini (un’unica parola, rigorosamente) con un bel “VAI!” al momento dello starter, ma già dopo la prima vasca il suo tono era quello di uno che ha già capito come sarebbe andata a finire. Peccato. Tenta di rianimarsi con le super-gare degli altri, ma si sente che è un poco orfano dei nostri successi. Mercoledì sera, a domanda precisa di Corsini, ammette senza tentennamenti “sì, quello del nuoto italiano è un flop”. Purtroppo, non si può che dargli ragione. Speriamo che, almeno la Cagnotto e la pallanuoto gli diano qualche soddisfazione. Per le dolenti note, vedi sotto.
Medaglia d’argento: Daniele Masala Piccola premessa: la premiazione comprende anche Filippo Corsini che, come già detto da un anonimo commentatore del mio precedente post, si sta sobbarcando una maratona davvero notevole (mi pare sia la prima volta che in conduzione c’è un unico giornalista). Masala è davvero splendido: tono sempre pacato e commenti quasi mai banali. Peraltro, dimostra una preparazione strepitosa anche in sport assai poco noti a noi comuni mortali. Molto realista nelle valutazioni che, peraltro, si rivelano quasi sempre azzeccate. Ho molto apprezzato soprattutto le sue sacrosante dichiarazioni a proposito del fallimento del nuoto, così come la sua domanda “delle cento pistole” a Magnini (meglio Campione d’Europa o decimo alle Olimpiadi?). Mercoledì sera (e vorrei vedere) sente un po’ la stanchezza e gli scappano un paio di perle (un congiuntivo fantozziano ed un “deo” che fa molto latino…). Ampiamente perdonato. Grande Daniele !
Medaglia d’oro: Emanuele Dotto Non mi era molto piaciuto nei primi giorni di gare, ma la giornata di mercoledì ha segnato un suo trionfo personale. Era già parso particolarmente in forma durante la radiocronaca delle gare di canottaggio (un suo cavallo di battaglia, peraltro). E’ cresciuto ancor di più per la cronometro del ciclismo maschile e femminile. Infine, brividi per l’oro di Molmenti. Una radiocronaca che ci ha davvero fatti palpitare e quasi “vedere” il neo-campione olimpico, mentre superava rapide e porte “contromano”. Davvero entusiasmante; lo dico perché (come tanti) non ho avuto la possibilità di vedere la discesa del pordenonese alla TV. Ed il giorno dopo è andata ancora meglio con la finale del due di coppia e l’argento di Battisti e Sartori, commentato da vero esperto, ma sempre con un grande afflato che ci ha resi partecipi del grande risultato (finalmente !) dei nostri atleti. Mi fa davvero piacere aver ritrovato un Dotto sui suoi altissimi livelli.
Flop 3
Carlo Verna: dato a Carlo ciò che è di Carlo, un paio di appunti bisogna muoverglieli. Nel giornale della mezzanotte di martedì gli sfugge una papera piuttosto curiosa parlando del vincitore dei 200 farfalla, ribattezzato Lechat anziché Leclos. Che gli sia venuta in mente una delle pubblicità-tormentone che vengono sempre riproposte alla TV prima e dopo ogni evento ? E poi: possibile che, ogni volta che c’è un arrivo “complicato” (vedi i 100 sl maschili di mercoledì sera, ma era già successo) pasticci in modo non degno di lui ? Ci ha più volte spiegato che la postazione dei radiocronisti è assai infelice, però magari un’occhiatina al monitor di servizio (spero che almeno quello ci sia…) potrebbe aiutarlo, visti i nomi dei medagliati che, all’arrivo, compaiono a caratteri cubitali. Non voglio dare consigli non richiesti, ci mancherebbe, però potrebbe essere un aiuto ed contribuirebbe anche a fornire un servizio migliore ai radioascoltatori.
Elisabetta Grande e Barbara Condorelli: anche in questo caso una premessa. La loro presenza è ovviamente indispensabile, perché altrimenti Masala e Corsini rischierebbero la disidratazione e lo svenimento. Ciò detto, adesso vi beccate un piccolo aneddoto.
Nelle sue godibilissime memorie, il grande compositore francese Hector Berlioz (1803-1869) ricorda un episodio accaduto durante una prova della “Missa Solemnis” di Beethoven alla sala dei Concerti del Conservatorio di Parigi, il cui direttore era il celebre Luigi Cherubini, compositore ammirato da tutto il gotha della musica di quegli anni e dotato di uno spirito toscanaccio di cui dava spesso prova. Allora: durante la grande fuga del “Credo”, Berlioz e Liszt discorrevano animatamente a proposito di quel pezzo, che Berlioz (“con una franchezza che mi può essere perdonata, vista la mia sconfinata e comprovata ammirazione per Beethoven”) riteneva “un fracasso violento ed antireligioso”, mentre Liszt lo ammirava incondizionatamente. Richiamato dall’animata discussione, si materializzò alle spalle dei due grandi ma ancora giovani compositori Luigi Cherubini. “Cosa sta succedendo ? Cos’è questa confusione ?” Liszt: “Questo signore (Berlioz) non ama la fuga”. E Cherubini, fulminante: “No, è la fuga che non lo ama…”
Ecco, tutto questo per dirvi che non è che io non riesca a digerire la Grande e la Condorelli. Sono loro che non mi amano…
#TICBemozioni
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giovedì 2 agosto 2012
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3 commenti:
E qui io mi permetto di esprimere una delusione che da un milanista e un fan di Dotto come te non mi sarei aspettato. Il buon Emanuele, in una radiocronaca di Equitazione, ha tirato fuori una citazione nientepopodimenoche di Carlo Pellegatti! (grande esperto di cavalli, fra l'altro). Avrei scommesso su una tua menzione-perla nel pagellone che mi sarei gustato. Forse ti sarà sfuggito.. pazienza :)))
Marco D'Alessandro
Sulla Condorelli non condivido, tra l'altro ha anche una certa competenza sportiva, sulla Grande sì... decisamente invadente e a volte fastidiosa, anche se Corsini sembra l'unico a poterla domare.
Di contro, mi piacciono molto Brocani e Mannozzi, ma soprattutto nel secondo caso, parliamo di un pezzo di storia della radio.
Claudio
Complimenti per le pagelle, linguaggio, ironia e competenza ne fanno una delle rubriche maggiormente apprezzabili delle tante ottime del blog. In uno dei prossimi numeri citerei l'ottimo lavoro a tutto tondo di Daniele Fortuna. Sergio
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