Argento d'Oro per Provenzali
All'inizio dei giochi l'abbiamo sognata in quanto campioni del mondo, un pò di sofferenza e preoccupazione nel girone a minare le speranze di podio, le emozioni infinite nei quarti e in semifinale, la delusione per la sconfitta svanita subito davanti ai ragazzi festanti sul podio. E poi la commozione nel ricordo di chi non c'è più e che avremmo voluto sentire mai come in questa circostanza, mai come in questa Olimpiade.
Il nostro Alfredo Provenzali sarebbe stato orgoglioso di questi ragazzi, si sarebbe commosso davanti alla grinta di Maurizio Felugo, alle parate di Stefano Tempesti, alla fantasia di Christian Presciutti, ai gol di Valentino Gallo, alla saggezza tattica di Giorgetti, Gitto, Aicardi e alla sapiente regia di Sandro Campagna.
Una serie di coincidenze mi ha fatto sperare fino all'ultimo nel trionfo azzurro, l'addio di Alfredo seguito da una grande cavalcata azzurra, Campagna contro Rudic, l'allievo contro il maestro che guidò il suo pupillo e gli altri ragazzi all'Oro di Barcellona 1992, l'ultima finale olimpica, sofferta come non mai, un'autentica battaglia contro gli spagnoli padroni di casa, contro tutto e tutti ma risolta dopo ben 6 tempi supplementari per 9-8. E a raccontare con la sua classe, il suo stile, il suo rispetto, la sua parlantina e la gioia finale c'era proprio Provenzali che forse con quella cronaca ha trasmesso l'amore per la pallanuoto al Pirlo del Settebello, Maurizio Felugo: " Avevo 10 anni, giocavo in auto e ho sentito Provenzali urlare Gandolfi Gandolfi!" Sembrava un segno del destino, tutto perfetto per l'Oro ma va bene così, è un Argento che vale come il primo posto per una nazionale comunque campione del mondo in carica.
In questi giorni la mia gioia per le vittorie contro Ungheria e Serbia si è mischiata, malinconicamente, alla tristezza per l'assenza di Provenzali, un senso d'impotenza e di rabbia per non poterlo sentire commentare le gesta degli azzurri, lui che era la voce autorevole della pallanuoto, il maestro, il giudice della cassazione su questo sport.
E allora ecco che si è accesa la fantasia e l'immaginazione figlie della radio che hanno attraversato la mia mente come se Alfredo fosse ancora presente, dalla poltrona di casa sua a dialogare con Corsini e Verna sul Settebello.
Ieri avrebbe fatto i complimenti al maestro Ratko Rudic elogiandolo come solo il vero special one delle panchine avrebbe meritato, come il solo maestro del microfono avrebbe saputo fare. E poi lo immaginiamo anche un pò commosso nel ringraziare gli azzurri di Campagna per le gioie degli ultimi giorni riconoscendo la forza di una squadra che ormai ha raggiunto e consolidato i vertici mondiali. E infine avrebbe fatto una riflessione, un auspicio per il futuro rinviando ad altri momenti e altre medaglie da conquistare.
Ragion per cui il mio grazie va a questi ragazzi che ci hanno regalato grandi emozioni e poco importa se è sfumato l'oro, un grazie dal lato sportivo ma anche umano per aver acceso il braciere dei ricordi e dell'immaginazione del maestro, bella quanto densa di malinconia ma sempre presente grazie alle sue cronache e alle sue "intro" racchiuse nelle teche della rete grazie ai miei validissimi colleghi del blog.
Ciao Alfredo (perdonami la confidenza) ascolterò i tuoi commenti alle prossime medaglie della pallanuoto, a presto.....
0 commenti:
Posta un commento