#TICBemozioni

Il Palinsesto sportivo di Radio1Rai

DOMENICA 22 DICEMBRE 2024
Radio1Rai
ore 08:25,  00:20 GR1 Sport
ore 12:25 Domenica Sport
*ore 12:30 Calcio - Anticipo Serie A ROMA-PARMA
*ore 14:50 Tutto il calcio minuto per minuto
*ore 18:00 Calcio - Posticipo Serie A ATALANTA-EMPOLI
                 Basket - Serie A PARTITA DA DEFINIRE
                 Volley - Superlega PARTITA DA DEFINIRE
*ore 20:45 Calcio - Posticipo Serie A MONZA-JUVENTUS
Radio1Sport 
 ore 09:30 Pop Sport
ore 12:25 Simulcast con Radio1Rai
 
martedì 17 luglio 2012
00:18

Addio Alfredo: la colonna sonora dei ricordi...

di Stefano Stradotto
Molti non capiscono. Non capiscono come una voce possa legarsi in maniera così forte e totale alla nostra vita, ai nostri ricordi, alle nostre emozioni. Ma è così. E’ così che accade se si ha dentro da sempre la voglia di rimanere legato a uno stile, a dei valori, a un sapore delle emozioni antico, anche se quel sapore non lo si è nemmeno vissuto in prima persona.
Tutti questi ricordi, tutte queste emozioni, riaffiorano prepotentemente nel giro di pochi istanti, in una mattina di metà luglio. Poco dopo le 9, la notizia che mai avresti voluto apprendere e che mai avresti pensato di sentire, anche se in qualche modo l’avevi temuta, pur inconsciamente, nelle settimane precedenti. Una delle voci, anzi di più, La Voce che più di ogni altra aveva significato da sempre quelle emozioni, quei ricordi, si è spenta per sempre.

La signorilità, l’onestà, la limpidezza, vocale ed umana, di Alfredo Provenzali hanno acceso prima la mia passione di bambino, poi quella di un ragazzo sempre più consapevolmente innamorato della radio e di quel mestiere che nei sogni diventava anche chissà, un giorno, un obiettivo di vita, una strada da percorrere. Un sogno che non avrebbe potuto avere altro faro da poter seguire se non lui, quella Voce che solo a sentirla da bambino faceva capire che si trattava di quella di un maestro assoluto, d’altri tempi ma mai troppo vecchi o superati.

Mentre una lacrima, seguita poi da un’altra e un’altra ancora, riga il viso nel momento in cui il Giornale Radio manda in onda La Voce, nella mente e nel cuore si riavvolge il nastro…

I miei primi ricordi calcistici nitidi partono dall’età di 5 anni. E’ proprio in quegli stessi giorni che La Voce per la prima volta inizia il percorso della conduzione, dello studio, abbandonando quello dei campi e degli stadi che ne aveva contraddistinto la carriera per quasi 30 anni. Per me, che attendevo con ansia spasmodica che la radio accesa ed ascoltata da mio padre, da mio nonno, cominciasse a trasmettere le partite (anche perché in contemporanea facevo partire miei immaginari incontri tra le squadre del subbuteo, conditi da altrettanto immaginarie radiocronache..) quella Voce rappresenta da lì in poi l’inizio della festa, l’ accelerazione del battito del cuore dato dall’emozione della sigla e di quel “Gentili ascoltatori buon pomeriggio…..” che schiude le porte a una magia, a due ore di un mondo a parte, una sorta di rito che diventa irrinunciabile e che segna i momenti forse più belli e spensierati nella vita di un bambino e di un ragazzo.

Le domeniche pomeriggio passate in giro con i miei nonni, con la mia radiolina SONY in mano, attaccata all’orecchio, senza cuffie o auricolari o quant’altro. E La Voce di Provenzali a scandire il ritmo di quella perfetta orchestra, tanto più perfetta per un bambino, che pian piano cresceva. La radio e La Voce a scandire le nostre passeggiate domenicali per le strade di Roma, e poi il ritorno a casa in macchina, con l’antenna da orientare a ogni curva perché in macchina non c’era l’autoradio. Ricordo che proprio in quelle domeniche degli anni ’90 al momento del riepilogo finale di risultati e classifiche spingevo con la mano la radio all’ orecchio con ancora più forza, fino a sentire La Voce di Provenzali in maniera così nitida che avevo l’impressione di essere in studio a fianco a lui.. “Follia” di un bambino in qualche modo, certo, ma anche il voler vivere ancor più da vicino l’emozione, la suggestione che quella Voce mi regalava. E che dire dell’inizio del campionato, ogni estate. Lo scenario cambiava e diventava l’adorata casa al mare, sempre gli stessi intorno a me, genitori, nonni, i ricordi più belli.. E il battito del cuore era un pochino più forte e veloce, dopo un’estate intera di attesa.. E l’attesa finiva, con La Voce ad aprire un nuovo campionato, a riaprire lo scrigno delle emozioni che si sarebbero poi trasformate, anch’esse, in ricordi…

Da bambino a ragazzo e la passione diventa anche un obiettivo, ipotetico e lontano, come del resto tutti i sogni. Il sogno di poter arrivare, un giorno, a fare nella vita quello che mi aveva sempre così tanto affascinato, stregato. La Voce diventa allora anche un punto di riferimento, oltre a continuare ad essere l’interruttore di quella famosa accelerazione emozionante del battito del cuore, di ogni domenica pomeriggio. Un punto di riferimento ed un esempio. La professionalità, il senso di una lealtà sportiva ed umana sempre più rara da rintracciare, e quella capacità innata di usare con grazia e formidabile abilità la lingua italiana per creare autentici capolavori di pochi minuti, all’inizio di ogni puntata di Tutto il calcio. A volte capolavori di ironia, altre volte di competenza, altre perché no di sarcasmo, altre di sintesi, altre ancora di amarezza e anche tante altre di commozione. Non nascondo che l’ammirazione e il piacere suscitato dall’ascolto di tutto questo mi abbia portato, anche e soprattutto con il passare degli anni, o da studente che cercava di avvicinarsi a quel mondo, a ritrovarmi a simulare introduzioni di Tutto il calcio quasi a voler emulare (cosa ovviamente impossibile) tanta perfezione. Ed inoltre per chi come me non ha vissuto un calcio, e più in generale un mondo, che si è pian piano esaurito con l’arrivo degli anni ’90 (e dunque solo sfiorato da bambino) La Voce faceva invece sì che mi sentissi parte di uno scenario che non avevo mai vissuto, quasi che quel legame, frustrato, con tempi passati e rimpianti, si concretizzasse in realtà in quelle ore, incurante di un mondo e di un mondo del calcio che anno dopo anno correva sempre più dannatamente veloce su un binario via via sempre più distante. E Provenzali in fondo era anche e soprattutto questo, il filo conduttore delle generazioni, la colonna solida ed inscalfibile che dava sicurezza e la sensazione che sì, nonostante tutto, quel modo di vivere lo sport ed il racconto era ancora al suo posto.

In quel istantaneo e al tempo stesso lunghissimo flash ecco anche affiorare segnate da ancor più commozione due immagini, le più recenti, ma anche le più emozionanti, forse.

Due pomeriggi, entrambi di pioggia. Inizio 2010, a Viale Mazzini con una conferenza stampa vengono festeggiati i 50 anni di Tutto il calcio minuto per minuto. La passione e la relativa facilità nel raggiungere da casa mia quella zona, mi spingono, non so bene neanche con quale obiettivo, proprio davanti alla Rai. Conoscevo a grandi linee l’orario della conferenza, ma d’altronde sapevo anche che un’innata timidezza mi avrebbe quasi certamente impedito di rischiare di risultare invadente avvicinando qualcuno dei miei “miti”. Fiaccato anche da pioggia e freddo eccomi dunque sul punto di desistere e di avviarmi verso la strada del ritorno, quand’ecco uscire dalla soglia dell’entrata principale qualcuno. Pochi passi nella mia direzione e riconosco subito Alfredo Provenzali, cappotto, l’ inconfondibile signorilità, un berretto per ripararsi dal freddo. Al suo fianco Ugo Russo. La Voce che tanti momenti della mia vita aveva accompagnato e contraddistinto era a pochi passi da me. La timidezza di cui sopra mi permette solo di abbozzare un imbarazzato sorriso, accompagnato da un “Buonasera Signor Provenzali”. Immediatamente i suoi occhi, che già mi fissavano da alcuni secondi avendo forse intuito la mia intenzione, si schiudono in un sorriso accompagnato dalla risposta al mio saluto. Quel sorriso che gli avevo visto in tante immagini o in qualche filmato, un sorriso quasi timido, e al tempo stesso paterno e dolcissimo. Uno sguardo che non potrò mai dimenticare e che mi regalò prima di avviarsi, assieme al collega, per le strade adiacenti.
Altro pomeriggio piovoso, seppur primaverile, 24 aprile 2012. Un pomeriggio di grossa emozione visto che ho la possibilità di poter essere, per avviare un mio lavoro, a Saxa Rubra. L’estrema disponibilità e cortesia di Riccardo Cucchi mi permette di essere per qualche minuto nel Centro Rai e nel suo ufficio. Proprio in quei minuti ecco una telefonata, senz’ altro di prassi e che agli occhi di molti sarebbe sembrata normale. E che però mi colpì. In redazione arriva infatti la chiamata di Alfredo Provenzali. Chiede la scaletta degli interventi per la puntata del giorno dopo, 25 aprile, turno infrasettimanale di Serie A. In pochi secondi Cucchi la comunica a una sua collaboratrice che a sua volta l’ avrebbe poi dettata a Provenzali dall’altro capo del telefono. Una trafila come detto normalissima in una redazione. Ma come ripeto, forse un po’ ingenuamente, ne rimasi colpito. Forse perché mi diede definitivamente l’esatta misura della professionalità e dell’amore per il proprio lavoro di Provenzali, che immagino senz’altro lì, subito dopo aver avuto la comunicazione della scaletta, a preparare una delle sue brevi ma inimitabili introduzioni, che avremmo puntualmente ascoltato il pomeriggio seguente. Sarebbe stata la sua terzultima conduzione. L’ultima sarebbe andata in onda esattamente una settimana dopo quel piccolo, ma per me grande, episodio.

Un episodio che, riaffiorato alla mente nella commozione degli attimi della mattina del 13 luglio, mi ha stretto ancor di più il cuore e al tempo stesso mi ha fatto avere chiara consapevolezza di come Provenzali avesse fatto probabilmente fino all’ultimo ciò che più amava, con la dedizione e l’ amore più assoluto ed inscalfibile.

Asciugate le lacrime e riaffiorati i ricordi, strette al cuore le emozioni, resta intatta, e lo resterà sempre, la gratitudine. La gratitudine per aver colorato tutte le domeniche della mia vita, la gratitudine per aver dato una colonna sonora ai miei ricordi. Ed anche per aver dato a tutti coloro che continueranno a colorare le mie, le nostre domeniche, l’esempio per continuare a farlo, come già accade, con quella stessa speciale e inimitabile capacità: quella di emozionare raccontando di sport. Ma in fondo anche di vita. Anche senza di lui. Grazie Voce.

Quel sorriso e quella voce ora allieteranno, da qualche parte, tante altre persone, protagonisti di alcuni dei ricordi che di getto ho buttato giù, e di quelli di tanti altri…

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo post mi ha commosso, molto più dei necrologi finti e freddi, di circostanza, di questi giorni. Il miglior ricordo per il nostro Alfredo. Grazie, Stefano. A nome di tutti i tuoi "colleghi".

Mario Aiello

Anonimo ha detto...

Grazie a te caro Mario. So che le emozioni, ognuno con il proprio ricordo, sono le stesse per ciascuno di noi.
Un abbraccio.

Stefano

Anonimo ha detto...

Grazie Stefano, per aver condiviso le tue emozioni e i tuoi ricordi.
eva

Anonimo ha detto...

E comunque, con un po' di pudore, dico che sabato ho firmato il registro del funerale con un "i ragazzi di tuttoilcalcioblog".
eva

Anonimo ha detto...

Grazie Eva, un forte abbraccio.

Stefano

NOTA

Questo non è il sito ufficiale della trasmissione ma solo una comunità di appassionati.

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Le informazioni contenute in questo blog, pur fornite in buona fede e ritenute accurate, potrebbero contenere inesattezze o essere viziate da errori tipografici. Gli autori di tuttoilcalcioblog.it si riservano pertanto il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso.
Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti ad insindacabile giudizio degli autori stessi.
Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi.
Gli autori del blog non sono responsabili dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

TICB TV