La tradizione è dalla nostra parte, ma non la logica. E coi tedeschi è la prima volta. Varsavia, 28 giugno 2012, semifinale del Campionato Europeo. Ci siamo, nonostante tutto. Nonostante un ritiro dal clima addirittura peggiore a quello del 1982 e del 2006, con Prandelli che sembrava addirittura tutto tranne che in grado di tenere gli azzurri compatti. Con l'aiuto di Buffon e Pirlo, però, ci è riuscito alla grande. Ed eccoci qui. Con un percorso da far gridare vendetta alla bella Italia di Vicini di Italia '90 (1 vittoria e 3 pari sul campo, contro 6 vittorie e 1 pari che sono valsi solo il terzo posto a quel Mondiale), ma siamo qua. Soffrendo tanto nella prima fase, ma meritando tantissimo nel dominatissimo quarto contro l'Inghilterra, dove la partita doveva terminare 4-0 senza discussioni e non prolungarsi ai rigori.
Insomma, l'obiettivo minimo delle semifinali è stato raggiunto. E l'Italia c'è, e ci sarà anche stasera, nonostante i due giorni in meno di riposo (e i trenta e passa minuti in più) rispetto alla Germania. C'è ed è viva, è bella, è compatta. E' pronta per l'ennesima sfida contro i tedeschi, che affrontiamo per la prima volta in un turno ad eliminazione diretta dell'Europeo, dopo l'en-plein mondiale (la leggendaria semifinale del 1970, finale 1982, semifinale 2006). Anche all'Euro, nella fase a gironi, i tedeschi non ci hanno mai superato (1-1 nel 1988 in casa loro e 0-0 inglese nel 1996). Ma il precedente di sedici anni fa ci è costato l'eliminazione al primo turno, anche se a interferire direttamente fu un'altra partita e non certo quella stra-dominata di Manchester. I numeri, quindi, sono dalla nostra parte.
Ma mai come ora, per sperare di agganciare una finale, dobbiamo agganciarci alle statistiche. Perché mai come ora, nemmeno nel 2006 quando loro giocavano in casa, i tedeschi ci erano stati tanto superiori sulla carta. Sei anni fa, parliamoci chiaro, dalla loro parte avevano solo il fattore campo: solo quattro mesi prima, a Firenze, si era visto chi fosse la più forte tra le due (fragoroso 4-1 azzurro in amichevole). I tempi sono leggermente cambiati: la Germania, dal 2006 in poi, ha continuato quel progetto di crescita che l'ha riportata, dopo la crisi dei primi anni 2000, ai vertici del calcio europeo e mondiale, grazie anche all'apporto dei "nuovi tedeschi" (tra cui il "turco" Ozil, vera stella di questa nazionale). Noi, dal 2006 in avanti, abbiamo conosciuto un sostanziale limbo, che ha raggiunto il culmine con l'umiliazione di Johannesburg. Il tutto, mentre i tedeschi conquistavano una finale europea e un altro terzo posto al Mondiale, perdendo sempre e comunque (come nel 2006) coi futuri vincitori del torneo in questione. Insomma: mai come ora, i più forti sono loro. E anche accendendo la tv lo capisci: mai come ora mi era capitato di sentire i media attaccarsi alle statistiche. Si è sostanzialmente ribaltata la situazione di Dortmund, dove i media teutonici sono addirittura andati oltre sfottendoci allegramente nei titoli dei giornali. Qui non si sta prendendo in giro nessuno, ma rievocare continuamente la tradizione è sintomo di riconoscenza che, ad ora, l'avversario è più forte.
Che poi, parliamoci chiaro: se la Germania passasse il turno, sarebbe sta grande notizia? I tedeschi all'Europeo hanno fatto meglio di noi: 6 finali di cui 3 vinte. Delle 7 semifinali giocate, hanno perso solo nel 1988 contro l'Olanda. Noi siamo appena alla nostra terza semifinale europea... Quindi, mai come ora stiamo giocando in territorio tedesco. Nemmeno nel 2006 a Dortmund. Detto questo, è chiaro: l'Italia deve giocare come sa. Come ha fatto con l'Inghilterra, anche se i teutonici non staranno certo a guardare come i "leoni" inglesi. Con la consapevolezza, anche, di aver già fatto quello che ci si aspettava dalla gente. Di aver già raggiunto l'obiettivo: tutto quello che arriva da ora in poi, è tanto di guadagnato. Gli azzurri non torneranno a casa a pomodorate in faccia se stasera dovessero uscire a testa alta, anche se ci sarà qualche anti-italiano (o italiota, se preferite) che continuerà a dirne tante a questa bella Nazionale, che ha già dimostrato di essere tornata grande dopo le ceneri sudafricane, e che tra due anni sarà lì a giocarsi ancora un altro Mondiale, senza dover temere Danimarca e Repubblica Ceca nel girone eliminatorio. Quindi, l'Italia stasera dovrà giocare libera da ansie. Non abbiamo più nulla da perdere. La Germania ha tutto da perdere, e se non ci dovesse battere neanche oggi allora è ufficiale che non ci batteranno mai. Noi siamo qui, sperando di scrivere un'altra pagina di storia. Ce la giocheremo. Ricordando che siamo un popolo attaccato alle tradizioni... E allora: forza Azzurri! Gigi e Andrea, siamo nelle vostre mani (e piedi).
Post Scriptum: Quella di stasera è una vera e propria finale anticipata. Chi vince, vincerà l'Europeo. Chi ha visto ieri la Spagna, lo sa.
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