Palla in rete 3: Più eventi meno parole
Puntata n° 3 - Più eventi meno parole
Alla fine siamo in semifinale.
E ci arriviamo dopo una partita convincente. Ma io non sono qui a fare dissertazioni tattiche o commenti sulle scelte di Prandelli.
Quello che fa specie in queste occasioni, che capitano ogni due o quattro anni è vedere come il paese più litigioso al mondo riesca a unirsi (o tenti populisticamente di farlo) sotto un unico vessillo. C'è da esserne orgogliosi.
Come mia buona tradizione quando gli azzurri vanno ai calci di rigori in una competizione da dentro o fuori le immagini per me non hanno più senso. Anche domenica, come in ogni occasione di questo tipo, ho inforcato gli auricolari e seguito i momenti palpitanti dei penalty con l'ausilio di Radio 1 e le voci di Cucchi, Repice e Monaco.
Forse rispetto a illustri precedenti (Germania 2006 e Euro 2008) si è urlato leggermente di più ma l'emozione è sempre la stessa. E pensando che dalla prossima edizione le immagini potrebbero essere solo pay, consiglio ai lettori di prepararsi a prendere abitudine con la frequenza di Radio 1, sempre che non ci tolgano anche i diritti radiofonici.
Sì, perché questa settimana un altro pilastro della Tv pubblica italiana è caduta con la perdita dei diritti della Formula 1. Il mio parere sulla diatriba sport free - sport pay lo conoscete già, e da qualche punto di vista può essere un'occasione. Finchè la radio non sarà soggetta a queste balzane logiche di mercato si potrebbe rivalutarne il ruolo, in una visione all news - all events, con una descrizione degli eventi tanto dettagliata nei fatti quanto povera di quei commenti e di quei luminari stile Zazzaroni o Varriale.
Non me ne vogliano quest'ultimi, nulla di personale, ma forse il grande errore, il motivo delle critiche nella gestione dell' Euro-Rai è stata la volontà di continuare con lo schema delle chiacchere. Se le tv pay o la radio hanno sorpassato lo schema Rai Sport è stato grazie ai fatti, al minuzioso e da un certo punto di vista minimale racconto degli accadimenti.
Temo sia troppo tardi per recuperare, anche perchè ora mancano i soldi sui cui fondare una nuova politica di tv sportiva. Ai tele-radio ascoltatori free però il consiglio è di non demordere, perchè sono convinto come sempre che il periodo in cui la tanto bistrattata azienda televisiva di stato tornerà in auge non è poi così distante.
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