di Francesco F.
Comincia oggi, o meglio riapre, una rubrica irriverente che cerca di dare dei giudizi alle prestazioni delle nostre voci preferite: sono pareri, consigli e non vogliono essere in alcun modo una mancanza di rispetto nei confronti del loro lavoro.
Sono solo pensieri di alcuni lettori che speriamo vengano colti dagli interessati come un complimento o un suggerimento che nasce dal cuore e dalle orecchie di appassionati (o forse malati..) di Tutto il calcio.
Vincitore della prima giornata
Giuseppe Bisantis: Già mi era molto piaciuto nella cronaca di Olanda-Danimarca, ma lì era stato penalizzato da un partita di livello piuttosto modesto. Ieri sera, in quella che è stata forse la gara più avvincente del torneo, ha fornito una prova ancora migliore: cronaca appassionante, culminata con i due gol del vecchio Sheva, un autentico monumento vivente, che ha quasi commosso il mio cuore di tifoso rossonero. Bravissimo lui e bravissimo anche Bisantis, che proprio in zona Cesarini strappa la palma di migliore che avevo già quasi assegnata a Cucchi
Menzione speciale: l’ha già fatto notare Marco D’Alessandro, ma Raffa venerdì sera ha raccontato un Empoli-Vicenza da antologia. Davvero una chiusura di stagione con i fiocchi: dopo l’anonimo Reggina-Vicenza dell’ultima giornata di stagione regolare, un’eccellente integrale(con Forma) di Sassuolo-Samp ed il capolavoro di venerdì. Speriamo lo riconfermino anche per l’anno venturo.
Top 3:
Emanuele Dotto: strepitoso esordio per il nostro eroe, seconda voce di Cucchi durante la partita d’esordio. Qualcuno ha provato la dieta“all’incontrario” della morosa di Lewandoski ? O qualcuno non si è sbellicato al “senza l’errore di Szezcny la Grecia non avrebbe segnato neanche con le mani” ? Dopo il trionfo del Giro, continua il momento d’oro.
Barbara Gruden: abituata a seguire i grandi eventi di politica internazionale, viene sacrificata nel classico servizio di colore durante la partita d’esordio,quello in cui si va in un bar ed i tifosi delle due squadre vanno d’amore e d’accordo ed esultano anche ai gol degli avversari. Nella prevedibile melassa politically correct si prende comunque una clamorosa soddisfazione: umilia Cucchi, pronunciando con disarmante facilità il nome di colui che torme di tifosi milanisti (fra cui il sottoscritto) ricordano come il Ricardo Oliveira della difesa: Sokratis Pa-pa-sta-to-pou-los. Clamoroso a Varsavia: Barbara batte Riccardo 1-0.
Francesco Repice: esordio di grande spessore come secondo di Cucchi, nonostante qualche iperbole che fa un po’ parte del personaggio. Considerazioni tattiche quasi sempre azzeccate e qualche perla, tipo “Jesus Navas non è Garrincha” (magari ha anche pensato: “…e purtroppo Giaccherini non è Neeskens”, ma non lo sapremo mai). Tutto bene, quindi ?Sì, ma…
Flop 3
Francesco Repice: …c’è un ma. Herbert von Karajan è stato uno dei più grandiinterpreti (chiamarlo direttore d’orchestra è riduttivo) del secolo scorso. Da Beethoven a Brahms, da Wagner a Verdi, da Ciaikovski a Mahler, non c’è autore dal romanticismo tedesco in poi sui cui Karajan non abbia detto qualcosa di determinante nell’interpretazione di tanti capolavori; lezioni di cui si è poi dovuto tener obbligatoriamente conto negli anni successivi. Andrea Pirlo è un eccellente centrocampista italiano che, grazie ad un invenzione di Carlo Ancelotti, ha deliziato i tifosi dell’Italia e delMilan per cinque anni dal 2002 al 2007. Dal 2008 al 2012 ha deliziato (sempre più raramente, ahimé) i tifosi dell’Italia e sempre più spesso i tifosi di tutte le squadre italiane ed europee ad eccezione del Milan (prima dimenticandosi di scendere in campo quando indossava la maglia rossonera, poi risorgendo nel momento in cui passava alla Juventus). Paragonarlo a Karajan è, sic et simpliciter, una bestemmia, anche nella foga delle iperboli e dell’esaltazione del momento. Di Karajan (spero), fra cent’anni si ricorderanno ancora tutti, se non altro per le sue numerosissime incisioni che ne testimoniano l’ arte impareggiabile. Di Pirlo (temo) fra cent’anni se ne ricorderanno in pochi. Almeno me lo auguro: non per acrimonia nei suoi confronti, ma perché se no vorrebbe dire che la Champions League ed i Mondiali di calcio sono messi alla pari della Nona di Beethoven o del“Trovatore”. E la cosa mi dispiacerebbe assai.
Enzo Del Vecchio: uno dei tre “doppiettisti” del primo turno, assiste, peraltro, alle prime due doppiette sul campo dell’Europeo. Delude un poco, soprattutto nella prima partita, con un tono un po’ da camomilla che rende soporiferi soprattutto i due finali di partita, già poco avvincentidi loro. E’ pure sfortunato: con una tempestività che manco Maga Magò,appena si azzarda a dire che la Russia ha in mano la partita segnano i Cechi. Diamogli comunque una grossa attenuante: a differenza di tutti gli altri colleghi, gli toccano integrali solo una volta ogni due anni e la cosa si sente. Ed un merito gli va riconosciuto: quella di chiamare Wrocalw Breslavia (come pure Scaramuzzino chiama Lviv Leopoli).
Tutti gli opinionisti: che barba, che noia, verrebbe da dire. Quasi quasi sarebbe meglio far fare il commento ai colleghi non impegnati, o a qualche“grande vecchio” rimasto in Italia (Forma, giusto per non farenomi). Va beh, accontentiamoci, anche perché se uno si lamenta, poi accende laTV, vede Bacconi e Zazzaroni e ringrazia Casarin, Cucci e Cabrini per lo scampato pericolo.
#TICBemozioni
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martedì 12 giugno 2012
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2 commenti:
Interessante. Ma poco "leggibile" per la mancanza degli spazi. E' un peccato. Si potrebbe ri-pubblicare con la grafica corretta?
Grazie.
Corretto
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