Palla in rete 1: La guerra dei diritti
Parte oggi una nuova rubrica curata dall'ideatore del sito che in una sorta di editoriale ogni settimana cercherà di offrire uno spunto di riflessione sul mondo dello sport, della radio e non solo. Ci piacerebbe che con i toni che hanno reso molto apprezzato questo sito, anche i lettori potessero dire la loro sul tema della settimana o offrire nuovi argomenti da mettere sul tavolo della discussione
Puntata n° 1 - La guerra dei diritti
Sabato si è chiusa un'altra, l'ennesima, stagione di Tutto il calcio.
Il silenzio di Alfredo Provenzali alla conduzione in questo finale di stagione ha lasciato il segno; la speranza è quella di ritrovarlo ai blocchi di partenza della prossima stagione.
Con un grande punto di domanda su tutto il futuro calcistico del campionato di Serie A alla radio.
A oggi, o meglio, a questa mattina, non abbiamo ancora nessuna certezza sulla messa in onda della trasmissione a partire da fine agosto.
Forse in giornata, ma non ci metterei la mano sul fuco, verranno assegnati i diritti radio-televisivi per quanto riguarda il campionato di Serie A e la coppa Italia.
Da alcuni mesi chi come noi è malato di Sport e di quello vero narrato dalle voci della radio è in apprensione per questo rinnovo e questo capita abbastanza di frequente negli ultimi anni.
Io non intendo in questo luogo giudicare se l'offerta fatta sia congrua, se ci sia un gioco al rialzo per massimizzare i guadagni dei club della massima serie (oggi è ripartito il calcio scommesse, che fa capire il bell' ambiente che gira attorno a questi club).
Spera di non scatenare un vespaio quando dico che, da buon democristiano, servirebbe una giusta misura della realtà. Sono convinto che anche in ambito sportivo, come in molti aspetti della vita di tutti i giorni, è comprensibile dare un valore, dover pagare per fruire di un determinato servizio o come in questo caso un divertimento.
Sono il primo che PAGA per vedere le partite e molti altri eventi sportivi. Ritengo tuttavia che dovrebbe esserci una zona franca, una zona non interdetta al volo, e questa area la circoscriverei nella radio.
Perchè è il mezzo di tutti, quello che ti permettere di chiudere gli occhi e pensare a come sia vestito o fatto lo speaker di turno o cosa stia vedendo quando descrive l'evento in presa diretta.
Forse esageriamo se penso che ci lamentiamo che lo sci e altri sport non siano più coperti come in passato o la finale di Europa League passi sotto silenzio; forse basterebbe aprire il 4° canale di Radio Rai e chiamarlo Radio Rai Sport (questa sarebbe apoteosi), ma immaginiamo le ristrettezze economiche del periodo e le evidenti difficoltà tecniche.
Tuttavia sono convinto che non dovrebbero essere soggetti ad aste che hanno l'odore acre dei soldi, i diritti radiofonici dal calcio alle Olimpiadi e a tutti gli eventi che sportivamente parlando possano far sognare quell'ascoltatore che mettendo gli auricolari immagina il suo campione vincere i 100m i o segnare il gol della carriera.
Staremo a vedere!
Buona settimana
1 commenti:
Sono d'accordissimo su tutto, comunque sono soddisfatto del fatto che per altri 3 anni i nostri amati Cucchi e soci ci terranno ancora compagnia..il che mi riempie di gioia una buona volta :)
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