Lo stadio comunale Renzo Barbera, noto anche con il vecchio nome de La Favorita, dall'omonimo parco in cui si trova, è il più grandestadio, nonché impianto sportivo, di Palermo.
Inaugurato il 24 gennaio del 1932, su progetto dell'architetto Giovan Battista Santangelo, ma completato nel 1948, è stato sottoposto a diverse ristrutturazioni, le più importanti delle quali nel 1984 e nel 1988. L'impianto è di proprietà del comune di Palermo e viene utilizzato, dalla sua inaugurazione, per gli incontri casalinghi della squadra di calcio del Palermo, a parte brevi periodi dovuti a ristrutturazioni.
L'impianto venne ristrutturato nel 1988 per essere utilizzato per ospitare tre incontri del gruppo F del campionato mondiale del 1990. (12/6: Olanda-Egitto 1-1, 17/6: Irlanda-Egitto 0-0, 21/6: Irlanda-Olanda 1-1).
Tra gli anni ottanta e gli anni novanta ha ospitato anche concerti, tra i più importanti quello di Frank Sinatra, l'apertura della tournée italiana dei Duran Duran e il concerto degli Spandau Ballet, tutti e tre svoltisi nel 1987.
Dal 2010 l'impianto può ospitare 36.349 spettatori su due anelli; di questi posti 5.934 sono coperti e 2.233 sono destinati alle tifoserie ospiti.
La prima squadra di calcio cittadina, il Palermo FootBall club, all'inizio del XX secolo giocava nel terreno denominato Varvaro dal nome dell'antico proprietario. Era situato a poca distanza dalla via Libertà, a ridosso dell'odierna via Notarbartolo su un terreno appartenente alla famiglia Whitaker. Il campo, soprannominato “U Pantanu” (in italiano il pantano) per la sua scarsa permeabilità, venne abbandonato nel 1914, quando la squadra si trasferì presso il nuovo Stadio Ranchibile edificato presso l'omonimo terreno. Il Ranchibile disponeva di porte regolamentari ed anche di una piccola tribuna in legno, ma ben presto anche questo stadio si dimostrò inadeguato rispetto alle esigenze, crescenti, delle squadre palermitane. Il campo da gioco era situato in una delle aree di pertinenza di Villa Ranchibile (dalla quale prendeva il nome), di proprietà della principessa Adele Monroy di Pandolfina e di suo marito, don Carmelo Samonà.
Il nuovo stadio venne progettato nel 1931 dall'ingegner Giovan Battista Santangelo ed edificato dalle ditte di Michele Utveggio e Michele Collura. L'impianto venne completato ed inaugurato il 24 gennaio 1932, in occasione della partita fra il Palermo e l'Atalanta, gara vinta dai padroni di casa per 5-1. Tutto questo preannunciò la storica prima promozione in Serie A che sarebbe arrivata al termine della stagione.
Il primo nome dell'impianto fu "Littorio" e fu costruito in breve tempo dal regime fascista, intenzionato a sostituire l'ormai vecchio campo sportivo "Ranchibile". Ai bordi del campo era inizialmente presente una pista di atletica leggera, sulla quale vennero organizzate parecchie edizioni dei "Littoriali", mentre non erano state completate le due curve che rimasero composte da un muro, un terreno digradante e una recinzione metallica. Lo stadio era quindi composto dai soli settori di tribuna coperta e gradinata, per una capienza di circa ventimila posti. All'epoca infatti gli spettatori delle curve non avevano posti a sedere, vi era solo un terreno digradante per permettere la visione del campo di gioco.
Il "Littorio" cambiò nome il 27 giugno 1937 per essere intitolato a Michele Marrone (1906-1937), ex calciatore del Palermo e Ufficiale dei Bersaglieri, deceduto durante la guerra civile spagnola, in seguito alle ferite riportate nella battaglia di Guadalajara. Lo stadio mantenne questa denominazione fino alla fine della Seconda guerra mondiale. In seguito l'impianto prese la denominazione di stadio La Favorita, dal nome della tenuta di Ferdinando I di Borbone all'interno della quale sorge. Nel 1948 fu soggetto alla prima grande ristrutturazione: abolita la pista di atletica leggera, furono nel contempo costruite le due curve, come prevedeva il progetto originale. La capienza ufficiale passò a 41.595 spettatori, divisi in 30.000 tra le due curve, 8.000 in gradinata e 3.595 in tribuna.
Il 28 dicembre del 1952 venne giocata la prima partita della Nazionale italiana a Palermo contro la Svizzera, terminata 2-0 in favore degli Azzurri.
Nel maggio del 1982 si sviluppò un incendio presso la curva sud dell'impianto che danneggiò parte della struttura compromettendo l'agibilità del complesso: tale incendio venne volontariamente appiccato dai tifosi a causa di un risultato negativo avuto con la Reggiana. Il 2 giugno la Commissione Provinciale di Vigilanza dichiarò l'inagibilità dell'impianto e per questo motivo il 24 luglio Nino Mendolia, il questore, dovette richiedere, all'allora sindaco Nello Martellucci e alla giunta cittadina, l'immediato ripristino delle condizioni per l'imminente partita di Coppa Italia che si sarebbe giocata il 18 agosto. L'intervento di tamponamento venne effettuato tra l'agosto ed il settembre dello stesso anno.
Nel 1984 venne eseguita una seconda grande ristrutturazione, con la costruzione del secondo anello attorno alle curve e alla gradinata. La capienza, quindi, fu portata a poco meno di 50.000 spettatori: l'impianto registrò il tutto esaurito in una partita ufficiale solo nel big match del Girone B della Serie C1, vinto contro ilMessina. L'intervento ebbe un costo di circa 4 miliardi di lire messi a disposizione della Regione Siciliana.
Nel novembre del 1986 inoltre iniziarono i lavori per l'installazione delle quattro torri faro. Quando nel 1986 lo stadio viene scelto per ospitare un girone del campionato mondiale di calcio 1990, inizialmente si pensò alla costruzione di un nuovo impianto, ma alla fine, anche per contenere i costi, si decise con il benestare del governo per un potenziamento e ringiovanimento della struttura. Si registrò però una grossa difficoltà nel reperimento dei fondi necessari al restyling. Questo ritardo mise a rischio la scelta del comitato organizzatore, che minacciò di spostare l'evento in un'altra città. Venne comunque scelto il progetto di ristrutturazione stilato dall'architetto Giuliano Guiducci del 1987. Il 17 marzo 1988 la giunta, guidata dal sindaco Leoluca Orlando, approvò, con 46 voti favorevoli e uno contrario, una delibera di 25 miliardi di lire necessari per la ristrutturazione.
I lavori per i Mondiali di Italia '90 stravolsero per la terza volta l'impianto, poiché i lavori partirono dalle fondamenta fino ad arrivare al nuovo secondo anello, che sostituì il precedente. In quest'occasione venne ridotta la capienza dell'impianto a circa 37.000 posti a sedere (compresa la tribuna stampa) per rientrare nelle norme vigenti per la sicurezza e l'agibilità degli impianti. La facciata centrale della struttura fu lasciata originale perché ritenuta «valido esempio di architettura coloniale». Purtroppo nelle opere di restauro cinque operai persero la vita in un crollo avvenuto il 30 agosto 1989: ad essi è stata dedicata una targa affissa a un muro all'interno della struttura. A venti anni di distanza, l'Unione Sportiva Città di Palermo ha voluto rendere omaggio ai caduti con una nota sul proprio sito internet.
L'inaugurazione del nuovo impianto, che il capo organizzatore dei Mondiali Hermann Neuberger definì «un piccolo gioiello», avvenne la sera del 30 maggio 1990, a pochi giorni dall'avvio dei Mondiali, in occasione della finale di Coppa Italia di Serie C, partita persa ai rigori dal Palermo contro la Lucchese.
Il 13 maggio del 1998 lo stadio venne chiuso dai tifosi con un grosso catenaccio sequestrando, di fatto, la squadra rimasta all'interno, rea di rischiare la retrocessione in Serie C2. I giocatori vennero liberati in serata grazie all'intervento dell'allora presidente Giovanni Ferrara. Il gesto non salvò la squadra dalla retrocessione sul campo, retrocessione che venne però evitata grazie al ripescaggio.
Dal 18 settembre 2002 lo stadio è intitolato a Renzo Barbera, presidente del Palermo nel decennio 1970-1980.
Nel 2005, in virtù della prima partecipazione in Coppa UEFA del Palermo, lo stadio ha avuto una sostanziale rivisitazione: è stato infatti creato un nuovo settore ospiti di circa 2.500 posti tra la Tribuna Montepellegrino e la Curva Sud. Il settore è protetto da alte reti e pareti in vetro antintrusione e viene soprannominato generalmente "la gabbia".
Nel 2006 sono stati eseguiti nuovi lavori di ammodernamento, in seguito alla costruzione dei tornelli, imposta dalla legge Pisanu: grazie ad una lungimirante visione, il "Renzo Barbera" fu il primo stadio a norma.
Per la stagione 2010-2011 lo stadio è stato classificato dall'UEFA come impianto di terza classe, in un massimo di quattro livelli, classificandosi anche ottavo per capienza in Italia e novantaduesimo in Europa. A partire da luglio 2010 si è provveduto alla sostituzione di tutti i seggiolini delle curve dello stadio e all'installazione di due maxischermi; secondo le disposizioni della UEFA, infatti, i nuovi seggiolini dovranno essere tutti provvisti di schienale e la partecipazione del Palermo all'Europa League imponeva dunque di adeguarsi alle direttive nel più breve tempo possibile.
Nel capoluogo siciliano vi è comunque l'idea di costruire un nuovo stadio. Questa è nata già nel 1982 sotto la presidenza di Roberto Parisi che aveva intenzione di costruire un impianto moderno cedendo lo stadio della Favorita al calcio minore. Dall'avvento alla presidenza di Maurizio Zamparini, avvenuto nel luglio del 2002, la nuova dirigenza del Palermo Calcio sta lavorando per la progettazione e costruzione di un nuovo stadio che sia interamente di proprietà della società. Il progetto è fortemente voluto dal presidente ed è stato più volte discusso nei primi anni della sua presidenza. I primi rendering sono stati presentati alla stampa alla fine del 2009, anticipando di poco il primo parere positivo ufficiale da parte del Comune di Palermo, dato il 15 gennaio del 2010. Il progetto è stato affidato all'architetto Gino Zavanella che ha successivamente pubblicato lo stesso sul suo sito ufficiale.
Con questo è tutto. Appuntamento a Domenica prossima.
Emanuele Pinto
0 commenti:
Posta un commento