di Marco D'Alessandro - Radiofonicamente parlando è un evento e quindi vale la pena di parlarne subito e un pò "fuori scaletta": merita un post singolo. Due radiocronisti storici di acclaratissima esperienza che, per una sera, formano la coppia che oseremmo definire perfetta. Riccardo Cucchi, prossimo ai 60 anni, affiancato da Livio Forma che va verso i 70. E non si parli di nonnismo, ma caso mai di gallina che più invecchia e più fa un brodo migliore, toccasana, paradisiaco. Non un brodino ma una vera e propria consommè.
La voce del "campo principale" affiancata al "decano" della squadra di Tutto il calcio.
Per l'Inter, al contrario, è la serata che sancisce definitivamente la fine della stagione europea e probabilmente non solo quella. Una notte amara che punisce crudelmente i nerazzurri proprio allo scadere, come all'andata.
Agli uomini di Ranieri non ha portato foruna nemmeno la presenza eccezionale di quella che a nostro modesto avviso è la miglior coppia di radiocronisti, per esperienza e per competenza. Due esempi di professionalità impeccabile e di una classe ormai d'altri tempi, in un mondo in cui si è più orientati al tifo, alla forzatura e all'urlo: ogni tanto, radio non esclusa, si ha l'impressione che lo stile e il garbo dei Cucchi e dei Forma sia sulla strada dell'estinzione..
Secondo noi la presenza di Livio Forma come seconda voce (a proposito: due Coppe Uefa con l'Inter) è migliore anche rispetto a quella dell'azzurro Francesco Repice, che nella sua eccellenza, però, spesso rischia delle letture fin troppo spinte dall'entusiasmo rispetto alla realtà ("l'Italia gioca come il Barcellona", insomma...).
Sia chiaro, parliamo comunque di categoria di primissimo e assoluto livello. Ieri sera al microfono c'erano semplicementi due maestri, due miti, due monumenti della storia del radiocronismo con un'esperienza trentennale.
La lettura di Inter-Marsiglia ha rispecchiato al 100% il reale andamento di una partita che ha vissuto dell'iniziale fiammata nerazzurra, ma anche di una lunga parte in cui si è notata "una formazione nerazzurra dalle manovre raffazzonate". Mai un intervento o un mezzo tono di cronaca in cui non si è raccontata fedelmente una partita difficile, a lunghi tratti anche un pò bruttina e tecnicamente modesta. Si è sempre capito tutto di questa partita. Anche quando l'Inter è riuscita a sbloccare la partita, ma senza farsi travolgere dall'entusiasmo e senza farsi accecare dal fatto che in 70mila avevano ripreso la carica, come troppo spesso succede, perdendo il controllo del racconto. L'unica vera pecca della radiocronaca è arrivata da Saxarubra: spesso intempestivi gli inserimenti di Maurizio Ruggieri da studio per gli aggiornamenti di Bayern Monaco-Basilea 7-0.
Ci auguravamo che quell'1-0 segnato da Milito potesse permanere almeno fino al triplice fischio: ci avrebbero regalato almeno altri 30 minuti di radiocronaca da leccarsi ai baffi. La mazzata di Brandao ci nega tutto: radiocronaca e qualificazione. E, anzi, ci regala un finale molto amaro, con Pazzini che segna il rigore più triste ed inutile: "Ma in fondo, l'Olympique non ha rubato niente", sentenzia Forma in uno dei tanti interventi brevi, ma concisi ed efficaci, in grado di scolpire la storia della partita.
#TICBemozioni
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mercoledì 14 marzo 2012
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3 commenti:
STRATOSFERICI!
LA STORIA DI TUTTO IL CALCIO, PORTA I NOMI DI LIVIO FORMA E RICCARDO CUCCHI. RIBADISCO, GLI ARTEFICI DI UNA TRASMISSIONE, COLLAUDATA, CHE NON PUÒ PRESCINDERE DAL LORO APPORTO COSTANTE, SIGNIFICATIVO E PROFESSIONALE. FUORICLASSE DEL MICROFONO, SI NASCE..
e stasera dotto forma altra coppia di classe
Ale
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