di Marco D'Alessandro - Nel record negativo dei soli tre campi al pomeriggio e di quel che passava il convento (come ha detto Alfredo Provenzali aprendo le briciole di "Tutto il calcio"), l'altra faccia positiva della medaglia è stata quella di poter riapprezzare dopo un pò di tempo, un Riccardo Cucchi in un formato quasi integrale, più esteso. Inter-Novara 0-1 verrà ricordata anche per questa singolare (e speriamo irripetibile, per il bene del calcio..) domenica pomeriggio alla Radio e non solo per la clamorosa vittoria degli uomini del redivivo e amato Emiliano Mondonico che ha sbancato la Milano nerazzurra, inginocchiata dai primi tre punti in trasferta in campionato dei piemontesi in A, dopo una cinquantina d'anni.Inter-Novara, ovvero, spazio al Maestro. E' un Riccardo Cucchi che sale in cattedra e ci regala il suo stile Magistrale, pur sotto al gelo in cui non è così facile condurre una radiocronaca, con l'errore dietro l'angolo che arrivava in occasione del cartellino rosso a Radovanovic e non a Porcari. Succede, come invece accade sempre di meno ammettere umilmente l'errore e scusarsi. Ultimamente la convivenza con l'errore sembra essere vissuta con molto più timore, dimenticandosi che sbagliando s'impara. E' da veri professionisti ammettere in diretta: "Dobbiamo correggerci e ci scusiamo con gli ascoltatori". Un pò meno cambiare di nascosto le carte in tavola e variare i protagonisti, da un minuto all'altro, mandando un pò in crisi chi ascolta: "Ma prima non aveva detto che aveva segnato Coso, invece di questo Mulo?".
Maestria anche nei toni, nel racconto, nelle emozioni: in tutto. Semplicemente Riccardo Cucchi, semplicemente la radiocronaca. Ogni tanto, magari, certi stravolgimenti nel calendario, possono anche servire a qualcosa..
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