di Marco D'Alessandro - Fuoco e fiamme nel weekend di campionato, non c'è che dire. I due big match e l'abbondante contorno, con la Roma che comincia a tornare la Roma, commentata da un Bisantis tutto d'un fiato e tutto d'una voce; con l'abbuffata di gol a mezzodì raccontata da Scaramuzzino e il maestro di calcio e sintesi Livio Forma; con l'Udinese capolista che "fa poche parole, ma tanti fatti, come da queste parti", seguita da Emanuele Dotto; il colpaccio della Lazio a Firenze, annunciato da Riccardo Cucchi.
Ma il centro di gravità del carrozzone, inevitabilmente, è andato a concentrarsi su Milano e Torino.
Inter-Napoli 0-3, anticipo del sabato sera. Tante polemiche, tanto fuoco per il primo, vero, grande arbitraggio storto del campionato. Una partita che ci hanno raccontato Giulio Delfino e Tarcisio Mazzeo. E noi lo diciamo subito: una partita difficilissima che è stata raccontata in maniera davvero ottima e precisa.
Si cantava che "la verità fa male". In questo caso un pò di fastidio l'hanno provato i tifosi partenopei a dover sentire i cronisti che hanno criticato le decisioni arbitrali di Rocchi e compagnia.
Il dovere del cronista è quello di raccontare quello che vede. Raccontare i fatti nelle regole del calcio. Sabato sera, Mazzeo e in particolar modo Delfino (prima voce narrante) hanno detto tutto quello che c'era da dire.
Il fallo di Obi era fuori area: è stato detto.
Il primo cartellino giallo comminato all'interista, è discutibile: è stato detto.
Campagnaro mette in rete dopo la ribattuta di Julio Cesar, ma parte dentro l'area di rigore: è stato detto, le regole dicono che non si può. Il cronista deve seguire il regolamento, è stato fatto.
La reazione dei giocatori interisti è stata esagerata ed isterica e più d'un giocatore nerazzurro ha rischiato e forse avrebbe meritato l'espulsione: è stato detto.
Il Napoli nel secondo tempo ha comunque meritato di vincere sul campo, aldilà degli episodi: è stato detto, anche, testualmente: "Il Napoli non ha rubato nulla ed è legittimamente in lotta per lo scudetto".
Giulio Delfino ha fatto una ricostruzione perfetta, in diretta, di quel che stava succedendo. Ha dato chiarezza ad una situazione difficilissima e calda di partita.
Questo, secondo i tifosi (sia quelli che chiamano a Sabato sport e quelli che scrivono su internet), sarebbe sinonimo di faziosismo, in un calcio isterico in ogni ambito: dalle istituzioni, da chi lo rappresenta, da chi lo gioca, da chi lo tifa. E se oggi ci sono cronisti che ti dicono in maniera chiara e senza fronzoli, com'è andata una partita:
1) è tifoso dell'Inter, perchè ha detto che il rigore non c'era
2) è tifoso del Napoli, perchè ha detto che hanno meritato di vincere
Anche se poi, al giorno d'oggi, è di moda l'adorazione del cronista tifoso che urla come un pazzo e commenta quel che vede attraverso i due prosciuttoni che coprono i suoi occhi. Bello.
Juventus-Milan, posticipo della domenica sera. Momento di Francesco Repice, affiancato ancora da un Tarcisio Mazzeo che nel giro di 24 ore, ha avuto l'onore di poter commentare le gesta di quattro di quelle che dovrebbero essere tra le protagoniste di questo campionato.
La partita consacra le emozioni del campo e di una Juve che torna a sognare nuovamente in grande, dominando e sigillando nel finale una partita che "ha meritato di vincere", a giudizio unanime delle due voci. Ma sperando che non sia l'ennesima grande illusione che preceda delle grandi delusioni che, purtroppo, hanno fatto patire il popolo di Madama nella storia recente.
"HA SEGNATO LA JUVENTUS!", è la frase magica firmata da Francesco Repice che ha emozionato e accompagnato il primo dei due gol di Claudio Marchisio, sommerso anche dal travolgente boato di sottofondo del tifo del nuovo "Juventus Stadium", finalmente degno della storia bianconera, finalmente caldo e ribollente di passione.
Nel giudizio finale, emerge un "Milan mai così brutto", dalle parole di Repice che vede una "Juve molto molto volenterosa, più che bella da vedere".
Più netto (e magari un pò più gratificante e generoso nei confronti della prestazione bianconera) è stato Tarcisio Mazzeo che sciorina il gergo puglistico che tanto adora e parla di una "Juve che ha lavorato sui fianchi e che si è andata a meritare e trovare la fortuna nei minuti finali, in una serata trionfale".
#TICBemozioni
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martedì 4 ottobre 2011
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