E' una nazionale che sta entusiasmando le nostre due voci azzurre, Riccardo Cucchi e Francesco Repice, come non erano state in grado le ultime di Lippi e Donadoni.
Gli azzurri piacciono ad una coppia che è sembrata abbastanza morbida nel commentare quella che non è certo stata una trasferta gratificante della nostra formazione, al cospetto della squadra di dilettanti, di falegnami e di onesti e rispettabili lavoratori, ma non celebrati campioni mondiali. Fu più severa la linea adottata 4 anni fa quando fu la nazionale di Roberto Donadoni a soffrire, vincendo solo per 1-2. Fu un Cucchi molto più severo di quello che ha commentato il fatto, secondo noi clamoroso, delle modeste Far Oer che contro l'Italia colpiscono due volte il legno.
Ma la Nazionale piace e a tratti si parla anche del paragone tra il gioco del grande Barcelona di Guardiola, a quello degli azzurri Prandelliani di bassa altezza (durante Italia-Estonia 3-0).
L'entusiasmo c'è e si sente. Seppur con fatica, battiamo la Slovenia con un gol nei minuti finali ad opera di Pazzini. Riccardo Cucchi è in una serata di ritmo molto pimpante, con le tante azioni ficcanti create in particolar modo nel primo tempo, che permettono acuti. Si finisce l'esaltazione di una "Nazionale che dopo tanto tempo non arriva a giocarsela nei 90 minuti finali": non è proprio così, perchè dalle qualificazioni Mondiali nel 2005 (guarda caso, sempre contro la Slovenia), siamo sempre riusciti a centrare la qualificazione anticipata ed anche in gironi molto più insidiosi. "Una grande nazionale che non vedavamo da molto, molto tempo", dice Francesco Repice.
Indubbiamente ci piace il fatto che si possa ricreare entusiasmo attorno alla maglia azzurra, ne abbiamo tutti molto bisogno. Però forse è meglio non esaltarsi troppo in certe uscite, perchè in fondo si tratta sempre di un girone farcito di 1-0 con Far Oer, con Slovenia e via dicendo, inevitabilmente facilitato dal 3-0 a tavolino con la temibile Serbia, inutile negarlo.
La ricostruzione azzurra deve avvenire con serenità e piedi per terra. Meglio lasciare da parte i piccoletti del Barca e certi paragoni un pò impropri. Anche se i motivi per sorridere ci sono.
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