di Marco D'Alessandro - Sono tornate le Eurocoppe, giusto il tempo di salutare Ferragosto e rituffarsi nell'onda del dentro o fuori tra Europa grande e meno grande. Perdono due italiane su tre, con la speranza di rifarsi. Alla Lazio, invece, "mancano solamente i dettagli", come si direbbe nel gergo del calciomercato.
Appassionante la battaglia dell'Udinese, nonostante la tormenta che si prefigurava in un sorteggio non di certo fortunato. Ma i bianconeri di Guidolin fanno una degnissima figura sul campo dell'Arsenal e il diritto di sognare un ritorno al Friuli coi fiocchi, è d'obbligo.
L'Udinese ci riporta Francesco "Micidiale" Repice al microfono per una radiocronaca diretta, dopo due mesi e mezzo dall'ultima volta: da Wembley ad Emirates, sempre di Londra si tratta. Repice negli ultimi anni ha raccontato emozioni da quasi ogni angolo di Londra: Stamford Bridge, Wembley, White Hart Lane e, appunto, l'Emirates. Tantissima Gran Bretagna, raccogliendo idealmente l'eredità di Livio Forma, che fino a quando la carta d'identità glielo permetteva, raramente mancava l'appuntamento con la trasferta Oltremanica.
Il primo Repice del 2011/2012 è già da pieni voti. Arsenal-Udinese diventa una sfida emozionante e coinvolgente, nonostante per la nostra squadra le cose sembrano partire nel peggiore dei modi. Ma l'Udinese ruggisce, colpisce traverse, arriva davanti al portiere, sfiora i pali.
Repice, tra una linea che salta per due minuti, l'arbitro che assegna-non assegna un rigore e l'orologio dello stadio che gira al contrario, non perde l'occasione di esaltare le belle prove dei neoacquisti friulani (Badu su tutti), ma ci piace notare come nonostante i ritmi divertenti della contesa, questa volta Repice ci sia piaciuto per i ritmi tenuti nel suo racconto.
Vogliamo umilmente osservare: è accaduto spesso che l'entusiasmo di una grande partita, abbia indotto Repice a farsi travolgere un pò troppo dall'entusiasmo e magari, tenendo il tono alto della voce anche quando la palla staziona innocua a centrocampo: cosa molto divertente e emozionante, si, ma un pò meno per chi soffre solamente dalla radio e rischia di intuire una partita troppo divertente e troppo emozionante, aldilà di quella che è realmente stata. Un pò come andare a 120 km/h sia in autostrada, sia in un centro abitato.
Ce lo disse anche lo stesso Francesco, nel saluto di Natale che ci fece nel 2009, per il nostro blog: "Il mio modo di interpretare la radiocronaca può essere, a volte, un pò troppo enfatico: giuro, non saprei fare altrimenti"
Questa volta Repice ci è particolarmente piaciuto perchè i momenti di enfasi e calma sono stati molto più alternati e controllati. E la partita è stata davvero molto godibile e appassionante, anche e soprattutto senza esagerazioni. Peccato per l'Udinese che non riesce a concretizzare per quel che avrebbe meritato, ma il tempo e la speranza di proseguire il sogno, ci sono.
Sembra che si mettano d'accordo per boicottarlo, ma le sventure nelle trasferte ostiche di Giuseppe Bisantis si sono addensate pure questa volta (anche se solo nei primissimi minuti, per fortuna), dopo le leggendarie spedizioni in Polonia e Bielorussia della scorsa stagione. Il siparietto tecnico Bisantis-Scaramuzzino, Bratislava-Roma, è il segno di una serata da vero black-out per i giallorossi di Luis Enrique. Le linee ISDN sono state recuperate. Tra una settimana, bisognerà recuperare anche la vera Roma..
Più difficile pronunciare gli avversari della Lazio, che batterli. 6-0 senza repliche, valanghe di gol e un Giovanni Scaramuzzino subito in grande forma: è lui il cronista che supera nella maniera migliore i nomi più impronunciabili, memore di quei 90 minuti mondiali tra Corea del Sud e Grecia in cui spadroneggiò. Lazio-Rabotnicki 6-0.
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