Ancora Milan, dopo lo scudetto ecco la sesta supercoppa italiana che ha un valore doppio perché conquistata contro i cugini nel più classico dei derby della madonnina ormai favorevoli a Max Allegri con un bilancio di tre vittorie su tre stracittadine.
Il mercato estivo ha portato pochi volti nuovi in ambo le formazioni con Alvarez (6) subito in campo nella prima Inter di Gasperini che ha schierato i suoi con il 3-4-2-1, Eto'o unico terminale offensivo con Pazzini e Pandev in panchina come Pato nel Milan con Ibra-Robinho davanti.
Nel primo tempo abbiamo visto una buona Inter, pressing e gioco sulla fasce che hanno bloccato il Milan assai inerme, bene Obi (6,5) titolare a sorpresa ma il migliore dei nerazzurri insieme a Sneijder (6,5) autore di una rete (l'ultima?) delle sue su punizione con Abbiati non proprio preciso. Nella ripresa abbiamo visto il vero Milan con tutta la sua fisicità, maestria nel gioco della palla, voglia di vincere e l'astuzia di due campioni come Ibrahimovic (7) e Boateng (7,5) che hanno capovolto il risultato dopo due azioni ben orchestrate. Una volta terminata la rimonta ecco la perfetta gestione del match con fase difensiva senza sbavature. E l'Inter? Completamente sparita, sfiduciata dopo il 2-1, confusa tatticamente da Gasperini (5) che a nostro giudizio ha sbagliato nel cambiare modulo nella ripresa ma ancor di più a lasciare in panchina dal primo minuto Pazzini e Pandev, giocatori di valore e di esperienza che avrebbero potuto dare una mano a un Samuel Eto'ò (5) completamente isolato.
Per quanto riguarda il Milan, la squadra si ricandida a vincere il titolo, in questo momento tutte le altre sono uno-due gradini sotto e gli innesti di Mexes e di Mister X non faranno altro che aumentare la qualità della squadra del bravo Allegri (7) anche ieri astuto e preciso con i cambi.
Ora non è il caso di fare drammi e di aprire processi in casa Inter, ci sono le attenuanti come la condizione fisica ancora carente e il poco tempo a disposizione per apprendere i nuovi dettami tattici di Gasperini ma allo stesso tempo non si possono ignorare alcune scelte discutibili di cui sopra ma anche la decisione di lasciare a casa i reduci dalla Coppa America come Cambiasso, Milito, Maicon e Lucio che avrebbero garantito esperienza e livello, con tutto il rispetto per alcuni giovani che sono partiti titolari e per altri che sono entrati in corsa.
Per quanto riguarda Sneijder, sarebbe deleteria la cessione ma in tempo di crisi economica e di fair play finanziario alle porte certe scelte hanno una sua giustificazione dal momento che sono finiti i tempi delle maxi ricapitalizzazioni, in ogni caso la cessione di Wess non farebbe altro che porre ulteriori punti di domanda all'Inter di Gasp che merita tempo e non sentenze emesse in anticipo.
Gentili lettori, il pagellone ritornerà Lunedì 29 Agosto alla ripresa di un campionato molto interessante e ricco di novità come l'Inter di Gasp, il Napoli ambizioso ma con la Champions, la Juve di Conte che ben si è mossa sul mercato e che non avrà impegni infrasettimanali ma allo stesso tempo una rosa di qualità da gestire con una sola partita, la Roma giovane e americana, la Lazio dei bomber e il piccolo Novara. Tante novità tranne una certezza, il Milan.
Davide Serusi
0 commenti:
Posta un commento