L'enciclopedica qualità di lessico nel illustrare il pallone e la capacità di far vedere le partite ad occhi chiusi che ha Forma (a mio modesto avviso, su questo punto di vista è il migliore: una terminologia sempre fissa, giusta e chiara) rimane ancora un qualcosa che difficilmente si riesce ad ascoltare da altri. I giocatori che vanno ad addensarsi nell'area di rigore, il pallone che finisce nel campo per destinazione, l'azione che si sviluppa sull'out di sinistra, piatto destro e palla in rete, serie di batti e ribatti. E tante altre espressioni da libro stampato di "tutto il calcio", per coloro che si fossero posti ai diffusori. Senza mai andare oltre certi limiti di pacatezza e classe.
Lo sappiamo che "la carta d'identità comincia a battere una mano sulla spalla" per personaggi come lui, Alfredo Provenzali e Tonino Raffa (dal quale abbiamo preso il virgolettato di cui sopra), ma a questo calcio cronisti e voci sagge come loro, servono, eccome.
Affianco a Livio Forma c'è stato l'esordio da seconda voce calcistica da parte di Giovanni Scaramuzzino: l'ultimo arrivato, una delle voci più promettenti. E che può e deve imparare da un maestro così..
Ma ecco il meglio della coppia "Formazzino" (la citazione è del nostro collaboratore Alessandro Atti) ad Albinoleffe-Piacenza 2-2 nella nostra tradizionale sintesi.
5 commenti:
Totalmente in disaccordo. Livio Forma è sempre stato un "onesto centrocampista del microfono". Sono altri i radiocronisti, del passato e del presente, che meriterebbero tali elogi.
Claudio
Ma stiamo scherzando?? Livio Forma è una Signora voce al pari delle altre, con il suo timbro di inconfondibile, la sua terminologia particolare e precisa. E' uno che manca molto in Serie A e ogni volta che va, seppur in partite meno importanti, è una grandissima gioia. Per me che non ho conosciuto Ameri e Ciotti, tutto il calcio da bambino vuol dire Cucchi-Gentili-Forma il trio d'attacco di un perfetto 4-3-3
Davide
Denigrare una leggenda come Livio Forma vuol dire semplicemente non capire nulla di radiofonia. Buona giornata a tutti.
Mamma mia, non si può non essere d'accordo con quello che scrivete? Siete ascoltatori appassionati e il vostro giudizio vale quanto il mio, senza bisogno di insultare chi non è d'accordo, come qualcuno qui ha fatto senza conoscermi peraltro.
Scusate, non si può pensare che ci siano radiocronisti anche di oggi decisamente migliori di Livio Forma, come dizione (dove Forma è assolutamente carente, e questo non penso sia oggettivamente discutibile) e ricchezza di linguaggio? Se non lo si ritiene un maestro o una "leggenda", si è tacciati di non capire niente di radiofonia, anche se magari si è del mestiere?
Riascoltatevi una radiocronaca di Cucchi, di Gentili, di Claudio Ferretti, Everardo Dalla Noce, di Delfino, di Repice, anche di Scaramuzzino che quasi al cospetto di Forma trattate da pivello nonostante la sua esperienza più che decennale, e confrontatela con una di Livio Forma. Oppure pensate ad un Massimo Carboni, anche nelle sue incursioni calcistiche, come vocalità, oltre che proprietà e ricchezza di linguaggio. Io non ho mica detto che Forma non sappia fare la radio, non lo denigro come scrive - sbagliando - qualcuno di voi che mi auguro sia un professionista del settore per decidere chi capisca o meno di radiofonia.
Io ritengo - ed è una mia opinione, opinabile certo ma RISPETTABILE come la vostra - che Forma sia certamente un buon radiocronista, ma che i maestri, le leggende e i grandi "a mio parere(cit.)" siano altri. Ma non penso che chi non è d'accordo con me non capisca nulla di radio.
Claudio
Se Forma è carente in dizione, il citato BBBBrunoGGGGGGentili (che apriva e apre ancora co' bbbonasera e che seguiva 'aa palllla) ne è in conflitto, come minimo.
Poi, de gustibus, concordo. Ognuno qui ha il diritto di dire la sua.
Personalmente io sono molto affezionato a Livio Forma, magari vado oltre. Sul linguaggio, io ricordo tante frasi tipiche e cult del racconto di Livio Forma che inquadrano il campo e che vanno oltre il "palla per, indietro per, tocco per". Non so, ad esempio, in quanti oggi parlano ancora di Campo per destinazione o di diffusori. Anzi, qualche idolo di oggi, citato, continua a non capire che è in radio e che "Guardate" non lo può dire.
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