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giovedì 5 maggio 2011

Bistefanis Bisantis e quel bordocampo del 5 maggio..

di Marco D'Alessandro - Niente italiane in Coppa, niente cronache infrasettimanali. E quindi per scrivere qualcosa nella rubrica del giovedì, oggi bisogna rivolgere lo sguardo al calendario: è il giorno 5 maggio. Risale a 9 anni fa una delle domeniche calcistiche più appassionanti di ogni tempo, quella che decretò lo scudetto numero 26 per la Juventus e la caduta napoleonica dell'Inter ad un passo dal numero 14.
Fu una giornata indimenticabile anche dal punto di vista radiofonico: la puntata del 5 maggio 2002 di Tutto il calcio minuto per minuto è entrata di diritto negli annali e non solo per le emozioni regalate dal campionato, ma anche per quella sarabanda di colpi di scena bisogna essere capaci a raccontarle.
Ci si ricorda di Riccardo Cucchi da Roma, ci si ricorda di Livio Forma da Udine che ebbe la fortuna di poter annunciare uno scudetto, ci si ricorda anche di Giulio Delfino da Torino per Toro-Roma. Ci si ricorda anche degli inviati a bordocampo, di Bruno Gentili pronto alla festa dell'Olimpico di Roma del "Nè Juve, nè Roma: Inter Campione". Noi oggi però vogliamo ricordare il 5 maggio 2002 targato Giuseppe Bisantis, a nostro avviso la rivelazione assoluta di quella giornata. Bisantis che ancora era corrispondente solo nel nordest e che si collegava spesso dal Penzo di Venezia e dal Bentegodi di Verona. Ancora non era molto conosciuto. Era Bistefanis (come erroneamente lo chiamò Livio Forma per uno dei collegamenti). La stagione attuale invece lo ha relegato tra i protagonisti delle radiocronache più importanti del campionato, oltre che voce fissa della Nazionale Under 21.
Il 5 Maggio accadde che il buon Peppe Bisantis da Catanzaro corrispondente da nordest, fu l'inviato in quello spicchio di stadio Friuli in cui esplodeva la festa totale del bianconero-juventino. La festa che non t'aspetti, la festa improvvisa. Lì, dalla panchina, dal bordocampo.
A partire dall'improvviso Inno di Mameli pochi minuti prima del calcio d'inizio. I tifosi della Juve ci credono, comunque vada all'Olimpico, esponendo lo striscione:"Siete l'orgoglio di tutti noi". Il sigaro di Marcello Lippi buttato a terra sul prato. Non sarà l'ultima cosa che cadrà e non all'improvviso, così come quella bottiglia carica d'acqua che lo ha colpito completamente nel mezzo di una gioia incontenibile. Dallo scoramento vero e proprio al comportamento dei panchinari che cambia completamente, come quel Maresca che munito di radiolina urlò:"Poborsky! Poborsky!". Bistefanis che descrisse la lotta all'auricolare e comunicò chi tra i panchinari ebbe l'ingrato compito di segnalare i gol dell'Inter a Roma. Cambi d'atmosfera totale e salti incredibili, anche Lippi cominciò a cedere e fare il segno tre con le mani: una sofferenza incredibile e così a quanto pare sembra. Quanto manca, ci si chiede, senza riferirsi alla partita di Udine. Ci credono, ci credono tutti ed anche il compassato tecnico viareggino ha perso ogni freno inibitorio e sono tutti su quella panchina annessa che stanno festeggiando e stanno aspettando solo il fischio di chiusura dell'Olimpico. Bandieroni bianconeri, bandieroni tricolori nonostante l'Udinese voglia rovinare fino alla fine la festa. Che poi arrivava per davvero. Una sola parola, quella di Gianluca Zambrotta: "Indescrivibile". Solo un altro giocatore riuscì a parlare in diretta, Marcelo Salas:"Grazie Cholo". E arrivava anche la notizia del finale dell'Olimpico: Juve Campione d'Italia per il 2002. E lo sfrenato Lippi si trasformò in Malesani, abbracciando chiunque e anche il vicepresidente Roberto Bettega. La Juventus ha vinto e c'è una ressa incredibile. Fino a quando la corsa e il fiato dell'indomito Giuseppe cominciarono a chiedere una pausa. Alfredo Provenzali riprese la linea.
Quelle delle righe precedenti sono immagini sonore che quell'inviato da bordocampo riuscì a cogliere in tempo reale e far passare dai diffusori. Niente di più azzeccato, niente di più straordinario. Righe che possono essere un racconto di un romanzo, ma che invece furono parole esclamate in diretta. Quando la radio ti fa chiudere gli occhi e ti fa vedere più di un televisore. E' il racconto della Storia.
Giuseppe Bisantis fu sempre al posto giusto nel momento giusto, in mezzo al delirio totale ed in mezzo ad una trasmissione che vedeva partecipare protagonisti sacri come Riccardo Cucchi, Bruno Gentili, Livio Forma e naturalmente Alfredo Provenzali a condurre. Bisantis Bistefanis fu la grande sorpresa, la grande rivelazione che si ritagliò un grande spazio da protagonista in quello storico giorno. Un bordocampo mai così bordocampo. Altro che punta di piedi del giovane impacciato in mezzo alle glorie della trasmissione più prestigiosa nel Giorno dei Giorni.
Oggi Giuseppe Bisantis è tra i radiocronisti più lanciati per il futuro della trasmissione più meritoria. Ieri sera ha condotto Zona Cesarini, questa sera concederà il bis. Se personalmente mi dovessero chiedere chi è stata la mia voce preferita che mi ricorderà meglio quella puntata di tutto il calcio, per più d'un motivo sceglierei proprio quel Giuseppe Bisantis testimone, dal prato, di quell'entusiasmo pazzesco.
Vi facciamo riascoltare, nel video seguente, gli interventi da bordocampo di quell'Udinese-Juventus.

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