Il Riccardo Cucchi del Giuseppe Meazza è qualcosa di veramente sublime e delizioso. Lucidità totale in una partita che non consente lucidità vista la mancanza di una logica, dove invece cronisti da quattro soldi perdono facilmente la testa, urlando, strepitando, impazzendo come ossessi senza far capire nulla a chi sta pure vedendo la tv. Mentre Cucchi fa vedere senza poter vedere. E fa anche godere, fa accapponare la pelle. Lo ripeteremo fino alla nausea: è il Maestro da cui tutti devono imparare. Milan-Udinese 4-4 è una radiocronaca da manuale. Cucchi va clonato e salvaguardato, perchè purtroppo un giorno non sarà più lui a raccontare queste partite così belle. Cloniamo, così come tutta questa splendida domenica pomeriggio di campionato, così come gli anni di Tutto il calcio minuto per minuto. Sono 51, 102 saranno sempre pochi, 204 saranno briciole, per così tale grandezza e maestosità. E speriamo che la frase di Indro Montanelli del 20 novembre 1994 con cui abbiamo titolato questo post, possa regnare ancora per tempo infinito, visto il mondo del calcio sempre più zozzo, marcio e sporco dove ogni tradizione viene quotidianamente violentata..
"La più meritoria di tutte le trasmissioni, che Dio ce la conservi"
Quando si accenna ad una Giustizia Divina, è anche il caso della domenica calcistica appena trascorsa. La domenica del 51° compleanno di tutto il calcio minuto per minuto, con (quasi) tutti insieme appassionatamente. Grandinate di gol e grandinate di emozioni, di quelle forti, di quelle che dovrebbero essere sempre così ma ormai sono riservate una o massimo due volte a campionato. Le grandi in sofferenza e poi in rimonta una dopo l'altra, la classifica in continuo divenire così come i colpi di teatro. E' la domenica che a tutti piace e che a tutti manca tanto. E che purtroppo finisce con il triplice fischio, perchè di tourbillon così emozionanti non ci si stanca mai. E' la domenica ideale dopo una settimana di lavoro. C'è stato il 4-4 tra Milan ed Udinese con un Riccardo Cucchi da raccontare ai nipotini, il 3-2 tra Fiorentina e Brescia con uno Scaramuzzino stoico ma irriducibile (protagonista in tre partite in quattro giorni, con evidente gola devastata dall'influenza), l'1-2 di Lazio-Lecce con Emanuele Dotto, l'1-2 di Catania-Inter collocato come quarto campo, con il corrispondente regionale, comunque valevole, Niky Pandolfini: ci pare un pò riduttivo come piazzamento in scaletta per la squadra Campione d'Italia, d'Europa e del Mondo. Vorremmo pubblicarle tutte su questa pagina le emozioni vissute nella domenica pomeriggio più bella, forse, degli ultimi 5 se non 10 anni (ad esclusione delle domeniche in cui si è assegnato il tricolore, chiaramente). Per motivi di spazio, ne prendiamo una per prenderle tutte.
Il Riccardo Cucchi del Giuseppe Meazza è qualcosa di veramente sublime e delizioso. Lucidità totale in una partita che non consente lucidità vista la mancanza di una logica, dove invece cronisti da quattro soldi perdono facilmente la testa, urlando, strepitando, impazzendo come ossessi senza far capire nulla a chi sta pure vedendo la tv. Mentre Cucchi fa vedere senza poter vedere. E fa anche godere, fa accapponare la pelle. Lo ripeteremo fino alla nausea: è il Maestro da cui tutti devono imparare. Milan-Udinese 4-4 è una radiocronaca da manuale. Cucchi va clonato e salvaguardato, perchè purtroppo un giorno non sarà più lui a raccontare queste partite così belle. Cloniamo, così come tutta questa splendida domenica pomeriggio di campionato, così come gli anni di Tutto il calcio minuto per minuto. Sono 51, 102 saranno sempre pochi, 204 saranno briciole, per così tale grandezza e maestosità. E speriamo che la frase di Indro Montanelli del 20 novembre 1994 con cui abbiamo titolato questo post, possa regnare ancora per tempo infinito, visto il mondo del calcio sempre più zozzo, marcio e sporco dove ogni tradizione viene quotidianamente violentata..
Il Riccardo Cucchi del Giuseppe Meazza è qualcosa di veramente sublime e delizioso. Lucidità totale in una partita che non consente lucidità vista la mancanza di una logica, dove invece cronisti da quattro soldi perdono facilmente la testa, urlando, strepitando, impazzendo come ossessi senza far capire nulla a chi sta pure vedendo la tv. Mentre Cucchi fa vedere senza poter vedere. E fa anche godere, fa accapponare la pelle. Lo ripeteremo fino alla nausea: è il Maestro da cui tutti devono imparare. Milan-Udinese 4-4 è una radiocronaca da manuale. Cucchi va clonato e salvaguardato, perchè purtroppo un giorno non sarà più lui a raccontare queste partite così belle. Cloniamo, così come tutta questa splendida domenica pomeriggio di campionato, così come gli anni di Tutto il calcio minuto per minuto. Sono 51, 102 saranno sempre pochi, 204 saranno briciole, per così tale grandezza e maestosità. E speriamo che la frase di Indro Montanelli del 20 novembre 1994 con cui abbiamo titolato questo post, possa regnare ancora per tempo infinito, visto il mondo del calcio sempre più zozzo, marcio e sporco dove ogni tradizione viene quotidianamente violentata..
0 commenti:
Posta un commento