Il Riccardo Cucchi del Giuseppe Meazza è qualcosa di veramente sublime e delizioso. Lucidità totale in una partita che non consente lucidità vista la mancanza di una logica, dove invece cronisti da quattro soldi perdono facilmente la testa, urlando, strepitando, impazzendo come ossessi senza far capire nulla a chi sta pure vedendo la tv. Mentre Cucchi fa vedere senza poter vedere. E fa anche godere, fa accapponare la pelle. Lo ripeteremo fino alla nausea: è il Maestro da cui tutti devono imparare. Milan-Udinese 4-4 è una radiocronaca da manuale. Cucchi va clonato e salvaguardato, perchè purtroppo un giorno non sarà più lui a raccontare queste partite così belle. Cloniamo, così come tutta questa splendida domenica pomeriggio di campionato, così come gli anni di Tutto il calcio minuto per minuto. Sono 51, 102 saranno sempre pochi, 204 saranno briciole, per così tale grandezza e maestosità. E speriamo che la frase di Indro Montanelli del 20 novembre 1994 con cui abbiamo titolato questo post, possa regnare ancora per tempo infinito, visto il mondo del calcio sempre più zozzo, marcio e sporco dove ogni tradizione viene quotidianamente violentata..
"La più meritoria di tutte le trasmissioni, che Dio ce la conservi"
Il Riccardo Cucchi del Giuseppe Meazza è qualcosa di veramente sublime e delizioso. Lucidità totale in una partita che non consente lucidità vista la mancanza di una logica, dove invece cronisti da quattro soldi perdono facilmente la testa, urlando, strepitando, impazzendo come ossessi senza far capire nulla a chi sta pure vedendo la tv. Mentre Cucchi fa vedere senza poter vedere. E fa anche godere, fa accapponare la pelle. Lo ripeteremo fino alla nausea: è il Maestro da cui tutti devono imparare. Milan-Udinese 4-4 è una radiocronaca da manuale. Cucchi va clonato e salvaguardato, perchè purtroppo un giorno non sarà più lui a raccontare queste partite così belle. Cloniamo, così come tutta questa splendida domenica pomeriggio di campionato, così come gli anni di Tutto il calcio minuto per minuto. Sono 51, 102 saranno sempre pochi, 204 saranno briciole, per così tale grandezza e maestosità. E speriamo che la frase di Indro Montanelli del 20 novembre 1994 con cui abbiamo titolato questo post, possa regnare ancora per tempo infinito, visto il mondo del calcio sempre più zozzo, marcio e sporco dove ogni tradizione viene quotidianamente violentata..
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