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martedì 7 dicembre 2010

Il pagellone 22 Chi è l'anti Milan?

Gentili lettori ben ritrovati ritorna il pagellone la rubrica che da i voti al campionato giunto alla sua 15^ giornata che ci lascia il Milan sempre più in testa alla classifica in seguito alla netta vittoria per 3-0 sul Brescia. Segue la Lazio che ha battuto l'Inter per 3-1 ponendo nuovi interrogativi sui nerazzurri, bene la Juve che passa a Catania, vittoria al fotofinish del Napoli sul Palermo, delude la Roma rimontata dal Chievo. In coda da segnalare il carattere del Bologna nonostante la crisi societaria, sempre peggio le pugliesi. Ritornano a vincere Sampdoria, Fiorentina, Genoa e Parma.


Partiamo subito dall' INTER (4) sconfitta da un'ottima LAZIO (8,5) per 3-1. Quarta sconfitta in campionato come quelle collezionate nello scorso, crisi profonda dalla quale la squadra di Benitez non riesce ad uscire. Contro i biancocelesti non c'è stata partita se escludiamo i pochi minuti trascorsi dalla rete di Pandev al 3-1 di Hernanes. L'alibi delle assenze non regge più, i campioni in campo commettono errori banali frutto di una poca attenzione. Sono ben 12 i punti in meno rispetto allo scorso anno, addirittura 14 le reti in meno. Incomprensibile la scelta di schierare dal primo minuto Muntari (4) con T. Motta in panchina, anche il giovane Natalino (5) ha pagato l'inesperienza ma non è mai stato aiutato dai compagni di reparto ben più navigati, una difesa lontana parente di quel muro invalicabile che ha fatto le fortune di Mourinho. Attacco inconcludente che per via delle defezioni ha visto Biabiny (4,5) e Pandev (6) attori non protagonisti. E' una questione fisica e mentale che solo la vittoria nel mondiale per club potrebbe aiutare a risolvere, al contrario la stagione interista potrebbe prendere una piega ancora più negativa di quella attuale, cambiare allenatore non servirebbe a nulla. Oggi sarà importante vincere a Brema per conquistare il primo posto con la possibilità di affrontare un avversario più debole agli ottavi di Champions che resta il traguardo più raggiungibile dai nerazzurri, per lo scudetto non sembrano esserci più possibilità.

Complimenti alla Lazio, ormai non si può più parlare di sorpresa ma di pura realtà. Non pensavamo potessero durare così a lungo ma l'entusiasmo, l'organico al completo, l'assenza delle coppe e soprattutto un'ottima organizzazione consentono ai biancocelesti di stare al secondo posto con la possibilità di fare un campionato da ricordare, per lo scudetto sembra difficile ma un piazzamento in Champions è alla portata dei ragazzi di Reja che contro l'Inter hanno giocato (a differenza dello scorso anno) una grandissima partita, forse la migliore Lazio della stagione con Hernanes (7,5) assoluto protagonista, la ciliegina sulla torta, la qualità innata nei suoi piedi, ottimi anche Mauri e Brocchi,  Zarate (7,5) ha iniziato a capire come si gioca al calcio in Italia, la difesa nonostante nomi di non primissimo livello sta facendo grandi cose. Squadra compatta che gioca bene al calcio supportata come detto dalle qualità dei singoli, premiata le scelta di Lotito “poca spesa tanta resa”.

Eccoci al MILAN (7,5) che in pochi minuti ha spazzato il povero BRESCIA (4). 3-0 secco e allungo su Inter e Roma ormai a meno 10, solo Lazio, Juve e Napoli sembrano poter impensierire i rossoneri. Come al solito Ibrahimovic (7,5) protagonista con assist e rete da paura, si sbaglia a etichettare i rossoneri come Ibra dipendenti poiché tutta la squadra si esprime ad alti livelli con un gioco a tratti armonioso, Robinho (7) si è ambientato bene, Boateng (7) non è una sorpresa, cosi come tutti gli altri fino a super Abbiatti (6,5). Complimenti ad Allegri (7) per aver trovato i giusti equilibri, per i rossoneri si prospetta un dominio assoluto in campionato almeno fino alla ripresa della Champions.

La JUVENTUS (7,5) allunga la sua striscia positiva battendo il CATANIA (5+) per 3-1. Una prova di carattere e di maturità per i bianconeri che hanno conquistato tre punti su un campo tostissimo (prima squadra esterna a vincere a Catania nel 2010!). I lavori in corso di settembre sono finiti e Delneri (7+) può ritenersi soddisfatto dei suoi ragazzi che hanno trovato il giusto equilibrio eliminando errori imbarazzanti in difesa, Grosso escluso. Domenica il centrocampo ha sofferto un po' con Aquilani in ombra e Krasic (4,5) inconcludente sotto porta, dunque l'attacco ha fatto la sua parte con Quagliarella (7,5) protagonista di una doppietta, bene Pepe (7) e Iaquinta (6,5) che ha fatto il cosiddetto lavoro oscuro pur non segnando. Ora tutti si domandano se questa Juve può lottare fino in fondo per il titolo, difficile dirlo ma per essere una squadra nuova c'è da essere più che soddisfatti, forse servirebbe la continuità di vittorie eliminando certi pareggi maturati per qualche ingenuità di troppo. La prestazione di domenica è stata esemplare, capacità di soffrire, di non scomporsi e poi di dominare e gestire la partita.

A dir poco clamorosa la vittoria del NAPOLI (6,5) sul PALERMO (5,5) per 1-0 con rete di Maggio (7) al 95' che proietta gli azzurri al terzo posto insieme alla Juventus. Insomma un Napoli che guarda a Maggio in tutti i sensi con grande fiducia, la partita ci ha deluso poiché ci saremmo aspettati spettacolo dalle due formazioni, lo 0-0 sarebbe stato il risultato più giusto ma i partenopei hanno un carattere incredibile che non ha nessuna squadra di serie A, per loro la partita finisce solo quando l'arbitro fischia.Il Napoli come la Lazio continua a volare, la rosa non è lunga ma sognare è lecito. Il Palermo non esce ridimensionato, Pastore (5) sottotono.

Passiamo alla ROMA (4,5) fermata da un ottimo CHIEVO (6,5) sul 2-2. I giallorossi si devono mangiare le mani visto che alla pausa erano avanti per 2-0, secondo tempo da statuina del presepe con il Chievo che ha rimesso in parità il risultato andando vicinissimo alla vittoria. La Roma nel giro di una settimana a gettato via i sogni scudetto che erano riaffiorati durante un periodo di risultati importanti che avevano corretto l'inizio disastroso. Il maggior colpevole di questa nuova situazione deficitaria è Ranieri (4) che si è andato a cercare il risultato di Verona lasciando in panchina Pizarro, Menez, Totti e Borriello con Vucinic (4,5) e un buon Adriano (6) titolari. Ancora più inspiegabili le decisioni della ripresa con Borriello e Menez inseriti a soli 5/10' dal termine. Ormai la Roma gioca solo un tempo da Agosto, anche nelle partite vinte lo scorso mese la squadra reggeva solo un tempo, o il primo o il secondo segno di una condizione fisica assai deficitaria. Ranieri è un allenatore che si accontenta facilmente ecco spiegato il motivo del suo palmares povero, è un buon tecnico ma non adatto a squadre il cui obbiettivo è lo scudetto. Ovviamente i giocatori fanno la loro parte con un dna da perdenti, da presuntuosi che ancora una volta (abbiamo perso il conto) si fanno rimontare perché convinti di aver vinto dopo le 2 reti di scarto, ragion per cui smettono di giocare andando in 9 dietro, facendo felice Ranieri che ama queste situazioni. Pessimo l'atteggiamento di De Rossi (5) espulso giustamente, grave l'errore di Taddei che non giocando da tempo immemore si era dimenticato della collocazione della linea laterale, causando il controfallo e la rete del pareggio. La situazione interna rischia di degenerare dopo la settimana travagliata post Palermo.

I voti alle altre: FIORENTINA (7), CAGLIARI (5), SAMPDORIA (7), BARI (4), GENOA (6,5), LECCE (5), PARMA (6,5), UDINESE (5,5), BOLOGNA (7+), CESENA (5).


MIGLIOR SQUADRA: LAZIO
PEGGIOR SQUADRA: INTER
SPECIAL ONE: CRESPO
SPECIAL FLOP: ARBITRO PIERPAOLI (SAMP-BARI)
SPECIAL GOAL: IBRAHIMOVIC









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