Ha fatto inevitabilmente discutere ed ognuno ha tratto le sue prime sensazioni, d'altronde è così. Parliamo di Bruno Gentili al debutto da voce tv azzurra, che questo blog, con Gabriele Majo, ha anche avuto il grande onore di intervistare poche ore dopo il debutto in Estonia, un colpo giornalisticamente maiuscolo e soprattutto completo per i contenuti della nostra intervista. E dopo queste prime due partite, ognuno tira i suoi giudizi.
Prima di tutto, si può dire che risentire la voce di Bruno Gentili fare una cronaca, è stata un'antica emozione, soprattutto perchè è stato evidente che è ancora un radiocronista di natura e dopo una trentina d'anni o quasi alla Radio, non sarebbe mica potuto diventare telecronista dall'oggi al domani. In fondo, l'ha detto proprio al nostro Majo che la Radio è ancora il suo mezzo preferito. Un debutto abbastanza sfortunato in Estonia (con l'ormai celebre gol di Cassano coperto da un minibreak pubblicitario) in cui lo si è sentito a poco agio con i tempi del telecronista, forse con pause prolungate e forzate in fasi morte del gioco e un racconto delle azioni non propriamente televisivo che risultava un pò scomodo, troppo alternate a considerazioni sulla partita. A Firenze qualcosa è andato meglio, anche se ancora un'anima radiofonica emerge fortemente quando l'Italia attacca e quando descrive che siamo all'altezza del lato corto dell'area rigore e via dicendo. A noi romantici ed amanti della radio non dispiace mica sentirlo così, però il popolo dei telespettatori è un altro. C'è comunque la prorompenza e l'entusiasmo per la Nazionale (che può far solo del bene), cosa che si nota fin dall'apertura. C'è coinvolgimento, c'è trasporto, c'è enfasi, c'è passione, fattori venuti a mancare nelle telecronache, sì professionali, ma poco di più da parte del buon Marco Civoli. A Bruno Gentili è inoltre mancata un pò di conoscenza e studio dei nostri avversari: i giocatori di Far Oer sembrava nominarli a caso, francamente. Un pò per la serie:"11 marche di sigarette a Roma-Dundee United".
Sottolineando che comunque non è affatto facile fare una telecronaca al fianco di una spalla orripilante e sempre fuori tempo come Dossena ("Lo sai che tifo Inter fin da bimbo?", molto ma molto pertinente), un altro appunto a Italia-Far Oer sui fischi dei tifosi pecoroni sugli spalti nei confronti di Fabio Quagliarella. No, caro Bruno, non è sale del calcio fischiare ad ogni pallone toccato un giocatore della propria nazionale reo di indossare una maglia diversa da quella maglia viola. E' idiozia, è beceraggine che va condannata, perchè non è una cosa simpatica e non fa proprio ridere. Così come non è interessante aprire la telecronaca dicendo che i tifosi viola non hanno ancora mandato giù lo scudetto del 1982 "soffiato" (termini, allusioni e discorsi da Bar Sport lercio che non ci si aspetterebbe da un allievo di Sandro Ciotti e Enrico Ameri ma da quelli di Aldo Biscardi). Un consiglio: la telecronaca di Rai Uno, prima tv di Stato, la ascoltano i tifosi di tutte le squadre e quelli juventini, sentendo i fischi a Quagliarella che vengono "giustificati", non hanno certamente gradito.
In conclusione, a nostro modesto avviso, l'avvio di Gentili è da 6 di stima. La realtà è che è ancora un radiocronista: c'è da dire che sono in tanti oggi ad aver perso la misura della telecronaca e fare la radiocronaca in tv: cos'è oggi una telecronaca è francamente un mistero. Siamo però certi che al Brunone televisivo ci abitueremo così come si abituerà lui e troverà senza dubbio un taglio vincente come la sua carriera a Tutto il calcio minuto per minuto, perchè è sempre stato e sarà un Grande del giornalismo sportivo (è il giornalista che da più tempo è al seguito della Nazionale: dal 1982!). Cosa dimenticata ed ignorata da tanta gente in quest'ultima settimana.
Risentiamoci e rivediamoci i cinque gol di Italia-Far Oer con la voce di Bruno Gentili e (purtroppo) di Giuseppe Dossena
Meritori e magistrali, sempre, Riccardo Cucchi e Francesco Repice alla Radio (a Casa dolce Casa, diremmo). Importante la frase: "L'Italia vince divertendosi e divertendoci". Ricordate le puntate precedenti di questa rubrica? Sottolineavamo un Cucchi che non si entusiasmava, nella sua pacatezza, per una Nazionale orrida. E che il numero uno dei nostri radiocronisti si sia finalmente divertito nel commentare gli Azzurri, stavolta è più evidente.
Prima di tutto, si può dire che risentire la voce di Bruno Gentili fare una cronaca, è stata un'antica emozione, soprattutto perchè è stato evidente che è ancora un radiocronista di natura e dopo una trentina d'anni o quasi alla Radio, non sarebbe mica potuto diventare telecronista dall'oggi al domani. In fondo, l'ha detto proprio al nostro Majo che la Radio è ancora il suo mezzo preferito. Un debutto abbastanza sfortunato in Estonia (con l'ormai celebre gol di Cassano coperto da un minibreak pubblicitario) in cui lo si è sentito a poco agio con i tempi del telecronista, forse con pause prolungate e forzate in fasi morte del gioco e un racconto delle azioni non propriamente televisivo che risultava un pò scomodo, troppo alternate a considerazioni sulla partita. A Firenze qualcosa è andato meglio, anche se ancora un'anima radiofonica emerge fortemente quando l'Italia attacca e quando descrive che siamo all'altezza del lato corto dell'area rigore e via dicendo. A noi romantici ed amanti della radio non dispiace mica sentirlo così, però il popolo dei telespettatori è un altro. C'è comunque la prorompenza e l'entusiasmo per la Nazionale (che può far solo del bene), cosa che si nota fin dall'apertura. C'è coinvolgimento, c'è trasporto, c'è enfasi, c'è passione, fattori venuti a mancare nelle telecronache, sì professionali, ma poco di più da parte del buon Marco Civoli. A Bruno Gentili è inoltre mancata un pò di conoscenza e studio dei nostri avversari: i giocatori di Far Oer sembrava nominarli a caso, francamente. Un pò per la serie:"11 marche di sigarette a Roma-Dundee United".
Sottolineando che comunque non è affatto facile fare una telecronaca al fianco di una spalla orripilante e sempre fuori tempo come Dossena ("Lo sai che tifo Inter fin da bimbo?", molto ma molto pertinente), un altro appunto a Italia-Far Oer sui fischi dei tifosi pecoroni sugli spalti nei confronti di Fabio Quagliarella. No, caro Bruno, non è sale del calcio fischiare ad ogni pallone toccato un giocatore della propria nazionale reo di indossare una maglia diversa da quella maglia viola. E' idiozia, è beceraggine che va condannata, perchè non è una cosa simpatica e non fa proprio ridere. Così come non è interessante aprire la telecronaca dicendo che i tifosi viola non hanno ancora mandato giù lo scudetto del 1982 "soffiato" (termini, allusioni e discorsi da Bar Sport lercio che non ci si aspetterebbe da un allievo di Sandro Ciotti e Enrico Ameri ma da quelli di Aldo Biscardi). Un consiglio: la telecronaca di Rai Uno, prima tv di Stato, la ascoltano i tifosi di tutte le squadre e quelli juventini, sentendo i fischi a Quagliarella che vengono "giustificati", non hanno certamente gradito.
In conclusione, a nostro modesto avviso, l'avvio di Gentili è da 6 di stima. La realtà è che è ancora un radiocronista: c'è da dire che sono in tanti oggi ad aver perso la misura della telecronaca e fare la radiocronaca in tv: cos'è oggi una telecronaca è francamente un mistero. Siamo però certi che al Brunone televisivo ci abitueremo così come si abituerà lui e troverà senza dubbio un taglio vincente come la sua carriera a Tutto il calcio minuto per minuto, perchè è sempre stato e sarà un Grande del giornalismo sportivo (è il giornalista che da più tempo è al seguito della Nazionale: dal 1982!). Cosa dimenticata ed ignorata da tanta gente in quest'ultima settimana.
Risentiamoci e rivediamoci i cinque gol di Italia-Far Oer con la voce di Bruno Gentili e (purtroppo) di Giuseppe Dossena
Meritori e magistrali, sempre, Riccardo Cucchi e Francesco Repice alla Radio (a Casa dolce Casa, diremmo). Importante la frase: "L'Italia vince divertendosi e divertendoci". Ricordate le puntate precedenti di questa rubrica? Sottolineavamo un Cucchi che non si entusiasmava, nella sua pacatezza, per una Nazionale orrida. E che il numero uno dei nostri radiocronisti si sia finalmente divertito nel commentare gli Azzurri, stavolta è più evidente.
2 commenti:
nn dedichi un post anche all'under 21 e al buon bisantis
Ale
come mai non fischiare anche Bonucci e Chiellini? Non sono pure giocatori della Juventus? Io dico che come sempre è solo invidia. La Juventus è la squadra più forte d'Italia e da fastidio sempre!!! Da notare che mentre Pirlo batteva il corner da cui è nato il primo gol, lo stadio cantava "chi non salta bianconero è!"...e chi ha segnato? Gilardino, che seppur giochi a Firenze, è dichiaratamente bianconero.....ma questo forse i tifosi violacei non lo sanno. Se sono viola un motivo ci sarà......sono invidiosi e basta!!!
Marco mi sei piaciuto come sempre!!
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