L'ultimo weekend del mese di Settembre è stato di quelli imperdibili dal punto di vista radiofonico, con i big sguinzagliati in giro per i campi e autodromi. Prima di parlarne, qualche riga per uno dei big che ha lasciato la squadra: Antonello Orlando. Come forse avrete saputo leggendo questo blog, non farà più radiocronache perchè lascia la redazione sportiva del GR, passando alle rubriche del Giornale Radio. Non si trattava del fenomeno del microfono alla Cucchi o alla Ameri, però era uno dei migliori della squadra, uno dei big della storia più recente di Tutto il calcio minuto per minuto. Voce del palco al Giro d'Italia, voce di tanti anticipi e posticipi (di cui gli ultimi derby di Roma della stagione 2009/2010), voce di tante partite europee, voce a metà dello scudetto interista del 2007, voce ad Atene per l'oro olimpico del Settebello, tra le tante cose. Una voce importante che però non è stata affatto congedata in maniera ufficiale nelle dirette Radio: non un saluto, non un cenno. L'ultimo Orlando sportivo che abbiamo sentito, è a Cesena, dove dopo un'ottima radiocronaca, ha avuto negata la possibilità di intervistare in diretta l'allenatore del Milan, Max Allegri. Noi diciamo grazie ad Orlando per i suoi anni di cronache e speriamo di poterlo risentire, un giorno..
E' stato un altro weekend della Ferrari di Fernando Alonso, vincente per la 4° volta in questo 2010 che ci potrebbe regalare un finale di emozioni veramente clamorose. Un Mondiale che si riapre e i tifosi ferraristi che sognano ad occhi aperti. Bissato il successone di Monza con una condotta autorevole e micidiale nelle 2 ore di corsa sul circuito cittadino di Marina Bay a Singapore, sotto luce artificiale. 2 ore con un inseguitore appiccicato alle spalle, 2 ore senza sbavature, dopo la pole conquistata per 67 millesimi e senza i favori del pronostico. Un Grande Fernando Alonso batte Vettel e la Red Bull, regalando anche un'intensa cronaca radiofonica con chicche degne di citazione. Giulio Delfino si arrabbiò durante la trasmissione con un "era ora, aspettavamo da tempo", perchè da Roma i tecnici audio non aprivano le linee mentre ai box avveniva quel cambio gomme da cardiopalma con Alonso e Vettel nello stesso momento. Roba che può decidere un Mondiale, legittimo quindi un accenno di "scazzo" da parte del grande Giulio che poi deve raccontare gli ultimi giri quando "tuttoilcalcio" è nel suo intervallo. Ed ecco la ciliegina sulla torta: sul finire della sigla di Onda Verde, spunta Alfredo Provenzali che gira la linea a Singapore per l'arrivo, tra spot pubblicitati rinviati ed il Meteoradio che parte con quella sua deliziosa sigla dopo che Giulio Delfino raccontò quell'eccitante arrivo da fiato sospeso. Bellissimo, da ricordare.
E tornando al calcio, ecco che è spiccato un Giuseppe in formato Bisantis, spadroneggiare prima a Milano con il Milan ed il piedone di Ibrahimovic, poi a Torino con la Juventus e la tripletta di Milos Krasic. Degni di nota anche Riccardo Cucchi a Verona che segue la Lazio come CP per la seconda volta consecutiva, quasi come ai tempi della Lazio di Sergio Cragnotti, e Giovanni Scaramuzzino da Cesena per l'1-4 del Napoli. Ma naturalmente il piatto forte della giornata di campionato era nel sabato sera, era all'Olimpico di Roma, era in Roma-Inter 1-0. La Roma torna a fare la Roma e graffia al minuto 91. Francesco Repice torna a fare il Francesco Repice in cui ci riconosciamo. Uno a cui non si soffiano i big match perchè è uno che li sa descrivere, raccontare e far vivere come pochi, equamente, da tifoso del calcio. Esalta obiettivamente tutti e offre spunti. E racconta, racconta, racconta. E poi si emoziona ed emoziona. Segna Mirko Vucinic in Zona Cesarini e Repice vede le stelle, regalando momenti di poesia vera e pura. Sommerso dall'urlo di tutto l'Olimpico conia frasi altrettanto meravigliose e lucide nel momento in cui magari non è facile rimanere freddi e concentrati su cosa dire in italiano forbito, preciso e perfetto (c'è chi sa solo urlare e basta), colpendo dritto nel cuore del tifoso che ascolta. Nel caso, il tifoso romanista che magari scrive su internet:"Meglio di Carlo Zampa" o anche il tifoso dell'Inter che maledice il minuto 46 e dice che questo cronista ti sa far emozionare anche quando perde. E' qui la grandezza di uno come Repice. Solo una piccola punta di sale: il finale di cronaca è più da tifoso e cuore romanista o da radiocronista? Si sarebbe esaltato così a situazione perfettamente contraria? Chissà. Noi diciamo di si, avendo sentito le sue prodezze nelle stagioni passate.
E' stato un altro weekend della Ferrari di Fernando Alonso, vincente per la 4° volta in questo 2010 che ci potrebbe regalare un finale di emozioni veramente clamorose. Un Mondiale che si riapre e i tifosi ferraristi che sognano ad occhi aperti. Bissato il successone di Monza con una condotta autorevole e micidiale nelle 2 ore di corsa sul circuito cittadino di Marina Bay a Singapore, sotto luce artificiale. 2 ore con un inseguitore appiccicato alle spalle, 2 ore senza sbavature, dopo la pole conquistata per 67 millesimi e senza i favori del pronostico. Un Grande Fernando Alonso batte Vettel e la Red Bull, regalando anche un'intensa cronaca radiofonica con chicche degne di citazione. Giulio Delfino si arrabbiò durante la trasmissione con un "era ora, aspettavamo da tempo", perchè da Roma i tecnici audio non aprivano le linee mentre ai box avveniva quel cambio gomme da cardiopalma con Alonso e Vettel nello stesso momento. Roba che può decidere un Mondiale, legittimo quindi un accenno di "scazzo" da parte del grande Giulio che poi deve raccontare gli ultimi giri quando "tuttoilcalcio" è nel suo intervallo. Ed ecco la ciliegina sulla torta: sul finire della sigla di Onda Verde, spunta Alfredo Provenzali che gira la linea a Singapore per l'arrivo, tra spot pubblicitati rinviati ed il Meteoradio che parte con quella sua deliziosa sigla dopo che Giulio Delfino raccontò quell'eccitante arrivo da fiato sospeso. Bellissimo, da ricordare.
E tornando al calcio, ecco che è spiccato un Giuseppe in formato Bisantis, spadroneggiare prima a Milano con il Milan ed il piedone di Ibrahimovic, poi a Torino con la Juventus e la tripletta di Milos Krasic. Degni di nota anche Riccardo Cucchi a Verona che segue la Lazio come CP per la seconda volta consecutiva, quasi come ai tempi della Lazio di Sergio Cragnotti, e Giovanni Scaramuzzino da Cesena per l'1-4 del Napoli. Ma naturalmente il piatto forte della giornata di campionato era nel sabato sera, era all'Olimpico di Roma, era in Roma-Inter 1-0. La Roma torna a fare la Roma e graffia al minuto 91. Francesco Repice torna a fare il Francesco Repice in cui ci riconosciamo. Uno a cui non si soffiano i big match perchè è uno che li sa descrivere, raccontare e far vivere come pochi, equamente, da tifoso del calcio. Esalta obiettivamente tutti e offre spunti. E racconta, racconta, racconta. E poi si emoziona ed emoziona. Segna Mirko Vucinic in Zona Cesarini e Repice vede le stelle, regalando momenti di poesia vera e pura. Sommerso dall'urlo di tutto l'Olimpico conia frasi altrettanto meravigliose e lucide nel momento in cui magari non è facile rimanere freddi e concentrati su cosa dire in italiano forbito, preciso e perfetto (c'è chi sa solo urlare e basta), colpendo dritto nel cuore del tifoso che ascolta. Nel caso, il tifoso romanista che magari scrive su internet:"Meglio di Carlo Zampa" o anche il tifoso dell'Inter che maledice il minuto 46 e dice che questo cronista ti sa far emozionare anche quando perde. E' qui la grandezza di uno come Repice. Solo una piccola punta di sale: il finale di cronaca è più da tifoso e cuore romanista o da radiocronista? Si sarebbe esaltato così a situazione perfettamente contraria? Chissà. Noi diciamo di si, avendo sentito le sue prodezze nelle stagioni passate.
4 commenti:
Io credo che Delfino abbia sbagliato, perché le arrabbiature non devono mai uscire in diretta. Agli ascoltatori interessano le notizie, in un'emittente pubblica o privata non è bello sentire un radiocronista che inveisce o polemizza. I panni sporchi andrebbero lavati in famiglia, preservando l'ascoltatore.
Quanto ad Orlando, non lo considero uno dei migliori della squadra; anzi era uno di quelli che maggiormente si impaperavano. Se ha deciso di cambiare redazione avrà avuto i suoi buoni motivi, ma nel ciclismo (e non solo) credo che Scaramuzzino sia infinitamente migliore. Opinione personale, comunque.
Claudio
Dici bene: agli ascoltatori interessano le notizie. In quel momento si stava decidendo la gara e nella fattispecie, probabilmente, un pezzo di Mondiale. Un minimo di seccatura per aver potuto prendere la linea solamente dopo una buona dozzina di minuti, non è uno scandalo (cosa avremmo detto al suo posto?), anche perchè poi nel suo intervento non ha certo lesinato le notizie. Avrebbe potuto anche manifestarla in maniera molto più vigorosa, la rabbia. Quanto ad Orlando, posso senz'altro condividere il tuo pensiero, piace e non piace (Scaramuzzino è il numero uno dei ciclismo, credo che sia difficile non concordare), però comunque è stato uno dei radiocronisti più importanti degli ultimi anni: un minimo ringraziamento, un minimo saluto, da ascoltatore (visto che in diretta alla radio non ci ha pensato nessuno), mi sembrava giusto.
Al suo posto forse in pubblico non avrei detto proprio nulla, ribadisco. I panni sporchi si lavano in famiglia.
Quanto al ringraziamento ad Orlando, bisognerebbe sapere i come ed i perché. E non li sappiamo.
Claudio
ORLANDO ERA UNO DEI MIGLIORI,MI MERAVIGLIO CHE CI SIANO QUESTI COMMENTI NEGATIVI,QUANTO A DELFINO,LO CONSIDERO UNA CHICCA MERAVIGLIOSA,QUELL'ARRABIATURA
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