Ogni tanto può anche succedere che la grande Inter sempre capolista non sia il campo principale della trasmissione e non ci siano sempre le solite due voci a commentarla e narrarne le gesta. Giuseppe Bisantis si fregia dell'onore di essere stato, in questa stagione, il primo degli altri cronisti a riuscire a penetrare nel regno della San Siro interista per commentare la Beneamata. Cosa che non gli capitava da due anni, tanto per dare l'impressione dell'Impero che si è instaurato negli anni. Bisantis dimostra che ogni tanto l'Inter può essere commentata anche da altri cronisti, allargando un pò il campo e non solo quando ci sono 9 campi in contemporanea (cosa a cui abbiamo ormai perso l'abitudine). Bisantis, confermando il suo buonissimo inizio stagionale, racconta ottimamente il 4-0 dell'Inter sul Bari, che vi riproponiamo.
Altra faccia della medaglia, Francesco Repice al posticipo Juventus-Palermo, per una volta al di sotto delle aspettative, non troppo casualmente. Premesso che il suo ritmo rimane sempre ineccepibile così come la coppia con Tarcisio Mazzeo, ormai sono Pappa e Ciccia. Però qualcosa comincia a non andare. Si sta rischiando di sentire un Repice in descrizioni che vede solamente lui. Il Repice di Torino è sembrato un pò in confusione, perso, fuori forma. Può succedere. Vede la palla all'altezza dell'incrocio dei pali sul 3-0, vede il marcatore sbagliato sul 2-0, una svista quà e là di frequente durante la partita, giudizio su un "arbitraggio ottimo" che solo il presidente Zamparini può aver giudicato in maniera tale, enfatizzazione di azioni su cui c'è più da rimarcare un errore che esaltare. Proprio quando Pastore prende il palo e non si parla della clamorosa cappellata di Motta che scivola a terra come se fosse incappato in una buccia di banana, o proprio nella descrizione del 3-0 con "traiettoria telecomandata che va a morire sotto l'incrocio dei pali". No, nessun incrocio dei pali e nessuna traiettoria telecomandata, ma più che altro, dabbenaggini clamorose di una difesa juventina che regala una barriera anche attraverso il suo portiere in serata horror. Bisogna fare attenzione con l'enfasi che rischia di esagerare e di sconfinare (cosa che è avvenuta anche in altre occasioni di questo suo avvio di stagione. Bisogna cercare di non vendere fumo e di raccontare partite per quelle che sono. Abbiamo elogiato ed elogeremo il grande Francesco, ma quando c'è da appuntare, appuntiamo. Speriamo non finisca troppo dentro il suo personaggio.
Altra faccia della medaglia, Francesco Repice al posticipo Juventus-Palermo, per una volta al di sotto delle aspettative, non troppo casualmente. Premesso che il suo ritmo rimane sempre ineccepibile così come la coppia con Tarcisio Mazzeo, ormai sono Pappa e Ciccia. Però qualcosa comincia a non andare. Si sta rischiando di sentire un Repice in descrizioni che vede solamente lui. Il Repice di Torino è sembrato un pò in confusione, perso, fuori forma. Può succedere. Vede la palla all'altezza dell'incrocio dei pali sul 3-0, vede il marcatore sbagliato sul 2-0, una svista quà e là di frequente durante la partita, giudizio su un "arbitraggio ottimo" che solo il presidente Zamparini può aver giudicato in maniera tale, enfatizzazione di azioni su cui c'è più da rimarcare un errore che esaltare. Proprio quando Pastore prende il palo e non si parla della clamorosa cappellata di Motta che scivola a terra come se fosse incappato in una buccia di banana, o proprio nella descrizione del 3-0 con "traiettoria telecomandata che va a morire sotto l'incrocio dei pali". No, nessun incrocio dei pali e nessuna traiettoria telecomandata, ma più che altro, dabbenaggini clamorose di una difesa juventina che regala una barriera anche attraverso il suo portiere in serata horror. Bisogna fare attenzione con l'enfasi che rischia di esagerare e di sconfinare (cosa che è avvenuta anche in altre occasioni di questo suo avvio di stagione. Bisogna cercare di non vendere fumo e di raccontare partite per quelle che sono. Abbiamo elogiato ed elogeremo il grande Francesco, ma quando c'è da appuntare, appuntiamo. Speriamo non finisca troppo dentro il suo personaggio.
3 commenti:
"Speriamo non finisca troppo dentro il suo personaggio".
Ma che cosa vuol dire? Ci vuole più rispetto per questi radiocronisti e per Repice che è molto bravo.
A.P
Visto la maniera offensiva con la quale nel muro è stato accolto il mio breve commento, credo che non scriverò più su questo sito.
Non fate rubriche se poi non volete commenti.
A.p.
Eh bè, fino a quando un anonimo viene a parlarci di rispetto per Repice, proprio a noi che lo abbiamo stradiffuso nel web e idolatrato il più possibile, bisogna riconoscere di aver detto una scempiaggine bestiale e farsi una ragione delle reazioni. Il rispetto per una persona che si ammira lo si dimostra anche criticando, ogni tanto. Mica sempre respirando fumo, caro il mio a.p.
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