La partita più importante della storia blucerchiata dopo la finale di Wembley (Emanuele Dotto dixit) persa contro il Barcelona di Rambo Koeman è un'altra cocente delusione. Abbiamo ancora una tenue speranza (alla Pizzul) per sperare in un ribaltamento nella partita di ritorno che si giocherà al Marassi, ma è una speranza esile (Dotto dixit), più che altro. Peccato perchè sarebbe potuta finire meglio la partita dell'esordio stagionale di Emanuele Dotto al microfono, bello carico e gasato per la notte da abito blu della Doria, rimasta però in bianco e non trascinata dal giocatore punta di diamante, dal fantasista, dal mago che ci avrebbe fatto vincere i Mondiali sudafricani se quel ciuccio di Lippi l'avesse convocato (giornali, stampa, suonerie ecc... dixit). Bontà vuole che almeno un professionista come Emanuele Dotto abbia la decenza di dire, in diretta, che la prestazione del Fantantonio non sia stata propriamente felice, a differenza di chi ne parla come il Messia anche quando non se ne avverte il bisogno. Segno che "l'hanno detto alla Radio" vale ancora qualcosa. E' un Emanuele Dotto a cui cadono le braccia dopo il 3-0 e non nasconde la delusione e la critica del momento. Rincara la dose con gli "errori da campetto parrocchiale". Prova a riaccendersi assieme al colpo di testa firmato Pazzini, prova a riaccendere una fiammella di speranza. Sarebbe bellissimo poter sentire un Emanuele Dotto scatenato col sottofondo dell'urlo di Marassi, martedì prossimo. Forse è più un sogno che una speranza in vista del ritorno di questo Playoff di Champions League.
Nel frattempo, risentiamoci la sintesi di ciò che è successo al Weserstadion.
Nel frattempo, risentiamoci la sintesi di ciò che è successo al Weserstadion.
0 commenti:
Posta un commento