Amici e amiche di tuttoilcalcioblog.it, nuovo giorno di Mondiale. Il più doloroso: da ieri, l'Italia è fuori dalla Coppa del Mondo 2010. I campioni del Mondo in carica hanno terminato la propria agonia alle 17.52 di ieri pomeriggio, quando l'arbitro Webb ha sancito il finale della partita con la modesta Slovacchia, modesta più del Paraguay e della Nuova Zelanda, ma capace di battere 3-2 una squadra senza mordente, senza cattiveria, senza alcun orgoglio, piena solo di vergogna. Marcello Lippi era stato il principale costruttore del trionfo del 2006 ed è ugualmente lui il principale costruttore di questa disfatta: la scelta di tornare dopo due anni era già stata parecchio "strana" (sia pur auspicata dalla maggior parte dei critici, scritto più piccolo del solito, e da qualche giornale che pur essendo stampato in tutta la nazione è noto per essere totalmente parziale e che all'indomani di Olanda-Italia 3-0, in cui gli azzurri di Donadoni giocarono molto meglio di queste tre partite fiacche di Lippi, intitolò dopo l'esordio dell'Europeo "Ridateci Lippi"), ma lui, ostinato, non ha voluto continuare il processo di rinnovamento che Donadoni, causa la sua pavida fuga e quella di altrettanto pavidi campioni dopo il trionfo di Berlino, era stato costretto a intraprendere. Ha impostato la squadra sugli scarti dell'Europeo escludendo a priori Antonio Cassano e non provando giovani come Balotelli, ma nemmeno a reinserire Totti (che a questo punto andava portato) o ripescare l'ottimo Miccoli. Queste tre partite sono state lo specchio di due anni buttati via: non è servita la disastrosa Confederations Cup (in cui avevamo un girone un po' più difficile di questo) per capire che si stava andando verso un certo disastro. Lippi, anzi, ha peggiorato non solo la situazione della squadra, ma anche la sua stessa reputazione che il titolo di Berlino sembrava non potergli intaccare. Il dopo-Confederations è stato semplicemente delirante: il ct si è messo a fare il direttore tecnico fantasma della Juventus consigliando a lei i giocatori da acquistare (tipo il ritorno di Cannavaro dal Real Madrid e l'acquisto di Fabio Grosso; oppure Candreva nel mercato di gennaio dal Livorno). Una scelta decisamente poco parziale per un ct che durante la stagione ha avuto anche la presunzione di non andare in ritiri di certe squadre, puntando solo alla speranza che il compagno di merende Ciro Ferrara plasmasse per bene il blocco-Juve e renderlo pronto per i Mondiali. Una scelta che, pur essendo criticabile per la parzialità manifesta, poteva darci anche cose buone, ma la stagione juventina è stata fallimentare. La difesa juventina, i cui centrali sono quelli che Lippi ha sempre schierato titolari ossia il decaduto Cannavaro e Chiellini davanti a Gigi Buffon, aveva già fatto vedere di non stare proprio bene. Nonostante queste avvisaglie, Lippi ha continuato a sposare le sue idee, non ha preso quei pochi interisti italiani campioni di tutto, Balotelli compreso (oppure Thiago Motta, oriundo sì, ma italiano innamorato dell'Italia più del sempre indisponente Camoranesi); non è tornato sui suoi passi con Cassano, non ha convocato i giocatori della fantastica Roma di Ranieri (come Totti, Perrotta, Cassetti, Marco Motta...), puntando quindi su giocatori autori di stagioni disastrose: la Juventus appunto, insieme a vari giocatori provenienti da varie città (compreso Bonucci, che voleva far giocare titolare per aumentarne il valore. Dove deve giocare Bonucci l'anno prossimo?). Il risultato delle convocazioni è stato un disastro: a casa anche Giuseppe Rossi, uno su cui Lippi sembrava aver puntato forte nonostante non fosse nell'orbita bianconera, e squadra zeppa di campioni sul viale del tramonto e a pezzi dopo una stagione-disastro (come tutti gli juventini, Cannavaro compreso) oppure giovani (come Marchisio, guardacaso juventino) che Lippi ha cercato addirittura di adattare come trequartitsta alla Perrotta (ma allora perché non ha portato Perrotta direttamente?) senza grandi risultati. E la fortuna, perché si raccoglie sempre ciò che si semina, ha ovviamente abbandonato anche il ct: fuori subito Buffon ma soprattutto Andrea Pirlo, l'unico uomo di fantasia che abbiamo, per infortunio. Ieri abbiamo scoperto di averne un altro, uomo di fantasia: Fabio Quagliarella, che in 45' ha creato più di tutti gli azzurri in tre partite. Lippi lo aveva portato, ma non lo ha utilizzato. Ieri la squadra che ha giocato negli ultimi 10' era quella lì che aveva giocato bene in Svizzera, nell'unica amichevole premondiale in cui l'Italia ha convinto. Lippi ha dato conto a quella asfaltata dal Messico, quella lì, guardacaso, con Buffon, Cannavaro, Chiellini, Marchisio, Iaquinta. Giocatori da settimo posto. A parte Buffon, subito fuori, giocatori IMPRESENTABILI!!! Con un Gilardino impresentabile lì davanti e Pazzini e Di Natale sfruttati malissimo, la fine poteva essere solo quella indegna di ieri. La peggior Nazionale di sempre. Peggio di quella del 1950, che aveva l'attenuante della scomparsa del blocco-Torino (quello sì, fortissimo. Altro che il blocco-Juve 2009/10...). Peggio di quella del 1962 (Aston), del 1966 (la Corea del Nord fece tremare il Portogallo di Eusebio), del 1986 (si erano fatti tanti paragoni, ma quella nazionale di Bearzot era superiore), di quelle di Trapattoni (che giocavano molto meglio ma raccoglievano patate) e del criticatissimo Donadoni (che si qualificò all'Europeo in un girone difficilissimo e a momenti faceva fuori la Spagna...). La peggior Nazionale di sempre, incapace di far valere il titolo di Campione del Mondo in carica, senza orgoglio, incapace di superare il dignitoso Paraguay, l'All Star degli scapoli e ammogliati delle spiagge della Nuova Zelanda e una Slovacchia che, negli unici 10' giocati bene dall'Italia, ha confermato di essere modestissima. Un'agonia finita alle 17.52. Il suo killer? Lo stesso che la portò al trionfo di Berlino: Marcello Lippi. Con il pericolo che verrà ricordato più per questo disastro che per Berlino...
Finiamo qui la doverosa lunga pagina dedicata alla nostra disastrata Nazionale e torniamo alla reale natura di questa rubrica: i numeri del Mondiale. Ieri con la Slovacchia è passato il Paraguay, che affronteranno agli ottavi rispettivamente Olanda e Giappone (ah, dimenticavo... il Paraguay ci ha persino aiutati: 0-0 con la Nuova Zelanda. Una prestazione dignitosa e finivamo primi... invece ultimi del girone più scarso del Mondiale). Oggi si chiudono i gruppi G e H: quasi tutto deciso nel primo con Brasile e Portogallo che oggi si giocano il primato, mentre nel secondo c'è ancora la Spagna in ballo. I numeri di giornata e poi il toto-qualificate.
Portogallo - Brasile (Gruppo G, Durban, ore 16.00) L'unico precedente risale al Mondiale 1966, quando i portoghesi vincendo 3-1 fecero fuori i verde-oro campioni uscenti e provenienti da due titoli consecutivi. Nell'amichevole più recente, disputata a Rio de Janeiro, clamoroso 6-2 verde-oro; nel 2003 l'ultimo successo portoghese con gol finale del brasiliano naturalizzato lusitano Deco.
Arbitro: Archundia (MESSICO). Precedenti ai Mondiali: vittorie Portogallo 1, vittorie Brasile 0, pareggi 0. Ultima sfida ai Mondiali: Portogallo - Brasile 3-1 (Inghilterra 1966).
Corea Del Nord - Costa D'Avorio (Gruppo G, Nelspruit, ore 16.00) Prima assoluta ai Mondiali tra le due nazionali.
Arbitro: Mallenco (SPAGNA). Nessun precedente ai Mondiali.
Svizzera - Honduras (Gruppo H, Bloemfontien, ore 20.30) Prima volta di questa sfida nella storia della Coppa del Mondo di calcio.
Arbitro: Baldassi (ARGENTINA). Nessun precedente ai Mondiali.
Cile - Spagna (Gruppo H, Pretoria, ore 20.30) Spagnoli imbattuti nei precedenti: sei successi e un pareggio. L'unica volta ai mondiali il 29/06/1950 in Brasile: 2-0 iberico.
Arbitro: Rodriguez (MESSICO). Precedenti ai Mondiali: vittorie Cile 0, vittorie Spagna 1, pareggi 0. Ultima sfida ai Mondiali: Spagna - Cile 2-0 (Brasile 1950).
IL TOTO QUALIFICATE
Gruppo G
La situazione:
Brasile già agli ottavi di finale. E' primo se: - batte il Portogallo.
- pareggia.
- perde con meno di quattro gol di scarto
Il Portogallo si qualifica se:
- vince. E' primo se batte il Brasile con quattro gol di scarto.
- pareggia.
- perde e la Costa d'Avorio non batte la Nord Corea con otto gol di scarto.
La Costa d'Avorio si qualifica se:
- vince con uno scarto superiore ai sette gol sulla Corea del Nord e il Portogallo perde.
Già eliminata la Corea del Nord.
Gruppo H
La situazione:
Possibili un arrivo a pari punti di tre squadre a quota sei o un arrivo a pari punti di tra squadre a quota tre. Il Cile si qualifica se:
- vince con la Spagna.
- pareggia.
- perde con la Spagna e la Svizzera non vince o vince ma con meno di due gol di scarto sull'Honduras. (in caso di sconfitta non sarebbe mai la prima del girone)
La Spagna si qualifica se:
- vince. E' davanti al Cile in tutti i casi ed è prima se la Svizzera non vince o non supera di due gol lo scarto della vittoria spagnola.
- pareggia e la Svizzera non vince.
- perde e anche la Svizzera perde, ma l'Honduras vince solo con una o due reti di scarto.
La Svizzera si qualifica se:
- vince e la Spagna non vince. Se anche la Spagna vincesse, le servirebbe un successo di due gol di scarto sull'Honduras.
- pareggia e la Spagna perde.
L'Honduras si qualifica se:
- vince con tre gol di scarto sulla Svizzera e la Spagna perde.
Finiscono qui i numeri odierni del Mondiale. Un numero particolare, con una prima parte dedicata al disastro azzurro. Chiudiamo con un benvenuto a Cesare Prandelli: a lui il compito di ringiovanire questa Nazionale. Una cosa è certa: fare meglio di questo biennio non deve essere molto complicato per l'ex tecnico viola. A domani per i primi due ottavi di finale e l'inaugurazione della fase ad eliminazione diretta. Perché il Mondiale continua. Vivilo su tuttoilcalcioblog.it.
Mario Aiello
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